Sicurezza Trignina, UDC Abruzzo e Molise: “Subito un commissario ad acta per il raddoppio della SS 650”
La SS 650 Fondo Valle Trigno, asse strategico per i collegamenti tra Abruzzo, Molise e Campania, “non è più adeguata a sostenere l’attuale volume di traffico”. L’UDC Abruzzo e Molise, insieme a sindaci e amministratori locali del partito, ha lanciato un appello in occasione della Festa nazionale a Roma: serve un piano straordinario per il raddoppio dell’infrastruttura.
“La SS 650 – si legge in un documento presentato ai parlamentari – si estende per quasi 80 chilometri, da Isernia a San Salvo Marina. Realizzata dalla Cassa del Mezzogiorno e classificata strada statale dal 1987, oggi rappresenta un corridoio indispensabile per la mobilità interregionale e per il trasporto merci, soprattutto dopo la chiusura temporanea della SS 652 Fondo Valle Sangro che ha riversato ulteriori flussi di veicoli, in particolare pesanti, sulla Trignina.”
I dati confermano l’emergenza: nel tratto molisano transitano circa 12.000 veicoli al giorno, mentre in quello abruzzese oltre 14.400, con un’alta incidenza di mezzi pesanti. La capacità trasportistica è ormai satura e la situazione si aggrava nei periodi di punta, con congestioni e incidenti, spesso mortali.
Per questo l’UDC propone la nomina di un commissario ad acta incaricato di progettare e avviare il raddoppio della carreggiata e il passaggio alla sezione di Tipo B: due carreggiate separate da spartitraffico centrale, con almeno due corsie per senso di marcia. L’intervento potrebbe essere realizzato per stralci funzionali, partendo dai tratti più critici.
A sostegno dell’iniziativa interviene anche Enrico Di Giuseppantonio, segretario regionale UDC e vicepresidente del Consiglio nazionale Anci: “È necessario che le Regioni Abruzzo e Molise inseriscano il raddoppio della SS 650 nei loro strumenti di programmazione e nei piani finanziari condivisi con MIT e ANAS. Parliamo di un’infrastruttura strategica per l’Italia centrale e meridionale: la coesione territoriale del Paese passa anche da opere moderne, sicure e funzionali. La valorizzazione delle aree interne, la competitività del sistema produttivo e la sicurezza dei cittadini dipendono da infrastrutture come questa. La Trignina non può più aspettare.”


