La sindaca Forte nel mirino di otto primi cittadini per aver ‘toccato’ l’ex direttore dell’Ats: “Non poteva”
I Comuni di Baranello (Riccardo Di Chiro), Casalciprano (Eliseo Castelli), Fossalto (Saverio Nonno), Lucito (Tiziana Franceschini), Oratino (Loredana Latessa), Petrella Tifernina (Alessandro Amoroso), Ripalimosani (Marco Giampaolo) e Sant’Angelo Limosano (William Ciarallo) hanno depositato un ricorso al Tar per la nomina “illegittima” di Nicola Sardella che ha preso il posto di Vincenzo De Marco. Secondo i ricorrenti sarebbe stata lesa la collegialità dell’organo che doveva decidere, mentre per la Forte è stata solo una scelta a tutela dei dirigenti che se lasciati negli stessi settori per troppo tempo potrebbero essere esposti a fenomeni corruttivi
Piovono accuse sulla sindaca di Campobasso, comune capofila dell’Ambito territoriale sociale, da parte di otto primi cittadini. In una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina i rappresentati di Baranello (Riccardo Di Chiro), Casalciprano (Eliseo Castelli), Fossalto (Saverio Nonno), Lucito (Tiziana Franceschini), Oratino (Loredana Latessa), Petrella Tifernina (Alessandro Amoroso), Ripalimosani (Marco Giampaolo) e Sant’Angelo Limosano (William Ciarallo) hanno annunciato il loro ricorso al Tar “già depositato” per quella che, a loro avviso, è stata una “nomina illegittima”.
Il riferimento è alla vicenda che tiene banco da mesi legata alla rotazione dei dirigenti a Palazzo San Giorgio. Opzione adottata dalla giunta comunale di Marialuisa Forte l’anno scorso per scoraggiare fenomeni corruttivi anche in un settore delicatissimo come quello del Sociale che era appartenuto fino a quel momento, e per anni, al dirigente Vincenzo De Marco, prima di passare a Nicola Sardella. La conseguenza indiretta di questa scelta è stata quella di sottrarre a De Marco anche il ruolo di direttore di Ambito.
E da allora è iniziata una guerra a colpi di carte bollate.

“Abbiamo cercato aperture da parte della sindaca di Campobasso, ma lei non ha mai voluto fare un passo indietro – racconta a Primonumero Alessandro Amoroso -. Essere capofila dell’Ats non significa assumere le funzioni di tutto il Comitato dei sindaci che è l’organo sovrano, qui nessuno vale più degli altri, siamo tutti uguali”.
A far traboccare il vaso anche l’ultima riunione del Comitato del 26 gugno scorso dove la maggioranza dei sindaci non ha partecipato permettendo di deliberare in seconda convocazione (quando è sufficiente il numero legale minimo di 9 su 26) sul rinnovo dei servizi e degli organi di gestione fino al 31 dicembre del 2025.
Scelta che ha garantito la prosecuzione di servizi importanti verso le categorie più fragili e svantaggiate come era già accaduto nei mesi scorsi quando, nonostante le diffide e le battaglia giudiziarie di sfondo, sono stati approvati progetti e data stabilità occupazionale a chi lavora per i Comune e l’Ats anche grazie al cosiddetto Fondo Povertà che per l’annualità in corso vale 766.969,85 euro.
“Ma i servizi ‘viaggiano’ per i fatti loro, qui il punto è un altro: c’è una evidente spaccatura” ha detto ancora il sindaco di Petrella che parla di “comportamento ostile” della sua omologa di Campobasso “che deve spiegarmi per quale ragione ha portato una proposta di delibera al Comitato in cui chiedeva di confermare il dirigente Sardella. Se, come sostiene, direttore di Ats e dirigente coincidono perché adesso il Comitato deve pronunciarsi? E’ chiaro che è in difficoltà e non sa come uscirne. Del resto da quanto esiste l’Ats, dal 2016, De Marco ha mantenuto il suo ruolo sempre con una delibera del Comitato, non era automatico né scontato che fosse lui, anche se poi, di fatto, quel ruolo è stato sempre suo”.
Il ricorso proposto dagli otto sindaci al Tar mira, per l’appunto, a verificare la legittimità della posizione del dirigente Nicola Sardella “perché se così non fosse ci esporrebbe tutti a dei rischi anche finanziari, la nostra è una azione di difesa mica di attacco!”. E mira a che a ristabilire ruoli e competenze perché secondo i ricorrenti sarebbe stata violata la natura collegiale dell’organismo.
Alla conferenza stampa di questa mattina, oltre al sindaco di Petrella Tifernina e all’avvocato Giuseppe Fabbiano erano presenti Marco Giampaolo, William Ciarallo e Tiziana Franceschini.