Comanda i Misteri trent’anni senza salirci mai sopra. Carlino sul San Crispino: “Per me l’edizione più bella”
Il racconto di Carlino Mancinelli che a 77 anni ha visto la sfilata dall’alto dopo aver fatto il portatore e il capo squadra per decenni: “Emozione incredibile, non la dimenticherò mai”. Una scelta azzeccatissima quella del clan Teberino di far salire sugli Ingegni personaggi campobassani conosciuti
Quest’anno a interpretare il ruolo di San Crispino, sul secondo Ingegno della Sfilata di Corpus Domini, c’era Carlino Mancinelli. Settantasette anni compiuti, campobassano autentico, portatore e comandante dei Misteri per decenni, “Garibaldi” come lo chiamano gli amici, non era, incredibilmente, mai salito sulle macchine volanti progettate da Paolo Saverio Di Zinno.
L’incanto di quel corteo che accende la festa più bella di Campobasso lui lo aveva vissuto sempre ‘dal basso’: fin da giovanissimo è stato tra i portatori dell’Abramo. “Lo eravamo un po’ tutti in famiglia” ci racconta. Poi, per una curiosa coincidenza, ha ereditato il San Nicola, Ingegno a cui aveva precedentemente rinunciato uno dei suoi ‘compari’ che lo aveva ceduto a un dipendente della ditta dove lavorava Carlino prima di fondare la sua attività di traslochi.
“I miei figli non hanno voluto continuare e così abbiamo perso il San Nicola”: il ‘passaggio di proprietà’ tra capi squadra è regolato ancora oggi da consuetudini piuttosto antiche e radicate. Generalmente l’Ingegno passa di padre in figlio, sempre sotto la supervisione dei fratelli Teberino, ma in caso di rinuncia la preziosa macchina può essere ceduta a qualcuno di fiducia.

“Prima di morire desideravo salire sopra i Misteri almeno una volta, non c’ero mai stato neppure da bambino. Qualche mese fa – racconta ancora il signor Mancinelli – ho espresso questo mio volere all’architetto Teberino, ma l’ho buttata lì, era quasi una battuta. Lui invece mi ha preso sul serio e venti giorni prima mi ha fatto una sorpresa inaspettata invitandomi ad andare da suo fratello Giovanni ‘che doveva dirmi qualcosa’. Quel ‘qualcosa’ era la realizzazione del mio desiderio e dovevano prendermi le misure per il vestito e tutto il resto. Mi hanno lasciato senza parole, ma la parte più bella doveva ancora arrivare: domenica 22 giugno 2025 resterà per sempre un giorno indimenticabile: mi sono sentito chiamare per strada da tantissime persone, abbiamo ricevuto applausi e acclamazioni, è stata una esperienza bellissima”.
La scelta di Libertato Teberino si è rivelata azzeccata soprattutto per una ragione: quando sugli Ingegni salgono personaggi campobassani conosciuti, e Carlino Mancinelli è sicuramente uno di questi, il pubblico si sempre più partecipe della festa. I bambini, certo, fanno la loro parte ma in questo caso le differenze si azzerano per sono tutti bellissimi con quelle ali di piume e i piedini per aria. Chi interpreta martiri o santi, invece, deve fare uno sforzo in più per sviluppa quel sentimento di partecipazione popolare che è il sale della Sfilata dei Misteri.


