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Pozzo Dolce e piazza Sant’Antonio da riqualificare ma ‘senza tunnel’: De Francesco ricorre al Tar contro nuovo appalto del Comune

23 giugno 2025 | 14:01
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Pozzo Dolce e piazza Sant’Antonio da riqualificare ma ‘senza tunnel’: De Francesco ricorre al Tar contro nuovo appalto del Comune

Un nuovo progetto di riqualificazione ‘senza tunnel’ con i 5 mln del Pnrr, l’appalto del Comune di Termoli è alle battute finali. Domani infatti si apriranno le buste delle manifestazioni d’interesse e si sveleranno i progetti definitivi delle imprese che hanno risposto. Ma intanto si fa ri-sentire la De Francesco che annuncia battaglia legale. Il sindaco: “Ci costituiremo”

Che la Giunta Balice non volesse andare avanti con il project del ‘tunnel’ era noto, ed è stato ribadito se mai ce ne fosse stato bisogno anche oggi in Consiglio comunale per via dell’interpellanza, illustrata dal consigliere Mario Orlando (da sempre favorevole all’opera, dai ‘primordi’ ovvero dai tempi della Giunta Sbrocca di cui faceva parte, ndr). Così come era chiaro che sarebbe stata battaglia legale con la ditta De Francesco, risultata aggiudicataria dell’allora progetto di finanza, e che ora annuncia che farà ricorso al Tar perchè “il nuovo appalto è illegittimo”.

Già, un passo indietro. Domani 24 giugno alle 12 scadranno i termini e in Municipio si apriranno le buste perchè in questi giorni sono state raccolte le manifestazioni di interesse per il “progetto di rigenerazione urbana dell’area del Pozzo Dolce e di Piazza Sant’Antonio”. È stata questa infatti la carta giocata da Balice&Co., in primis perchè fermamente contrari alla maxi opera di cui mette in dubbio, a distanza di anni, l’interesse pubblico, e poi perchè la riqualificazione di quella zona del centro di Termoli – è chiaro a tutti – non è più rinviabile e i 5 milioni del Pnrr (pubblici) rischiavano di andar persi.

Il contratto di appalto con la De Francesco non è stato mai fermato (di qui la diffida a farlo di qualche mese fa, rimasta però disattesa) e la mossa dell’amministrazione comunale a fine maggio è stata quella di chiedere al Ministero una “rimodulazione e variazione progettuale”, ridimensionando l’investimento ai soli 5 milioni pubblici. Dunque la nuova procedura.

Procedura contro cui la De Francesco Costruzioni promette di dare battaglia facendo ricorso al Tar perchè non si può pubblicare un nuovo appalto – la posizione della ditta – senza prevedere l’obbligo di revoca preventiva di pubblica utilità relativo al Project Financing legittimamente aggiudicato dall’impresa.

“La De Francesco Costruzioni – recita una nota della ditta – ha inoltre già attivato le azioni legali per l’esecuzione forzata, la segnalazione alla Corte dei conti per danno erariale, la denuncia penale per rifiuto d’atti d’ufficio e la richiesta di risarcimento danni milionario a seguito dalla mancata risposta da parte del Comune di Termoli all’atto stragiudiziale di significazione e diffida ad adempiere a norma dell’art. 328 comma 2 del codice penale (rifiuto d’atti d’ufficio), alla stipula del contratto d’appalto inviato all’ente nel marzo scorso”.

Che precisa: “Il Comune di Termoli ha appaltato i 5 milioni di euro di finanziamento pubblico senza ottenere l’autorizzazione alla rimodulazione del finanziamento del PNRR da parte del Ministero e disapplicando la procedura che prevede l’obbligo di perfezionare preventivamente l’atto di revoca di pubblica utilità relativo al Project Financing che la De Francesco Costruzioni si è legittimamente aggiudicato. In sostanza il Comune di Termoli ha invertito gli atti dell’iter amministrativo che richiedono prima l’inizio della revoca di pubblica utilità e poi, solo una volta perfezionato, danno la possibilità di procedere con un nuovo appalto.

La scelta del Comune produce un duplice effetto: la perdita immediata di 9 milioni di euro di investimenti privati e lo stralcio di tutte le opere che caratterizzavano il progetto di riqualificazione urbana del centro cittadino: il nuovo appalto non prevede né la sala polifunzionale da 850 posti a sedere, né il parcheggio interrato multi-piano di 600 posti. Di fatto si realizzerà uno scavo in piazza Sant’Antonio con grande disagio per la comunità solo per trasferire gli attuali 100 parcheggi dal livello stradale a quello interrato. Infine c’è il rischio concreto che la comunità perda anche i 5 milioni di euro di finanziamento pubblico”.

“Così mettete il Comune a rischio default”, le parole pronunciate oggi durante l’assise civica dal consigliere di opposizione Orlando cui ha fatto seguito la replica dell’assessore ai Lavori Pubblici Enrico Miele.

Per la De Francesco “Sul piano del diritto la nostra società in tutte le sedi preposte cercherà di tutelare i propri legittimi interessi e richiederà che la giustizia si pronunci sulla correttezza degli atti amministrativi prodotti dagli organi politici e tecnici del Comune di Termoli, che in modo palese ledono gravemente i diritti acquisiti dalla nostra impresa. Allo stesso tempo come cittadino che vive la città sento il dovere di svolgere delle riflessioni ad alta voce. Come si può decidere l’annullamento di una procedura perfezionata, consapevoli di perdere 9 milioni di euro di investimento privato, di perdere infrastrutture fondamentali per il futuro turistico ed economico e culturale della città come un vero parcheggio interrato multi-piano con 600 di posti auto e box privati e un vero Auditorium? Ma soprattutto come si può procedere in un modo così azzardato dal punto di vista amministrativo che mette chiaramente a rischio anche il finanziamento pubblico? Questa scelta costerà cara alla città: perdita di soldi pubblici, di investimenti privati e di opere essenziali per il suo sviluppo economico e urbanistico. La giustizia verificherà le responsabilità degli esponenti politici e ai tecnici che l’hanno intrapresa quantificando l’eventuale risarcimento economico per i danni erariali prodotti e decidendo se ci sono profili penali per l’inadempimento ai doveri d’ufficio compiuti”.

Perentoria la replica del primo cittadino: “Ci costituiremo, e poi staremo a vedere”.    rm