“Nessun controllo su visite intramoenia”, il consigliere Greco scoperchia il sistema che ingolfa le liste d’attesa
Per il consigliere del M5S in questi anni non c’è stato controllo sulle prestazioni in intramoenia negli ospedali pubblici e questo avrebbe danneggiato anche le liste di attesa. “La Regione era tenuta a monitorarle e a far rispettare i limiti”. Anche per Pallante quello sollevato è un “tema da attenzionare”, mentre per il sottosegretario Niro se Greco ha ravvisato profili di illegittimità dovrebbe rivolgersi anche alla giustizia
Non ci sarebbe stati controlli in questi anni sulle visite intramoenia. Il dubbio è stato sollevato questa mattina dal consigliere regionale Andrea Greco che ha parlato dell’attività libero professionale intramuraria inclusa nella nostra offerta sanitaria.
Si tratta di tutte quelle prestazioni svolte dai medici fuori dal loro orario di lavoro all’interno delle strutture ambulatoriali e diagnostiche dell’ospedale di cui sono dipendenti dietro pagamento di una certa tariffa.
Una sorta di visita privata nel pubblico: il concetto di intramoenia fu introdotto per la prima volta alla fine degli anni Novanta dall’ex ministro della Salute Rosy Bindi per ampliare il ventaglio di possibilità per quei professionisti che avevano un rapporto di esclusività con il Servizio sanitario nazionale. Ma soprattutto per velocizzare l’erogazione delle prestazioni per coloro che non potevano attendere i tempi, a volte eterni, delle prenotazioni.
I limiti del ricorso all’intramoenia però dovevano farli rispettare le Regioni. E questo secondo Greco non sarebbe avvenuto.
Il consigliere ne ha parlato a lungo stamattina a Palazzo D’Aimmo dove assieme al collega Angelo Primiani ha presentato una interrogazione avente ad oggetto “Sistemi di monitoraggio e report semestrale delle prestazioni mediche erogate a pagamento all’interno dell’Azienda sanitaria regionale in regime di intramoenia. Esistenza dei percorsi di controllo tra le prestazioni erogate in attività istituzionale e attività svolta in libera professione intramuraria, finalizzati al contenimento delle liste d’attesa”.
A rispondergli è stato il sottosegretario Vincenzo Niro il quale, non avendo acquisito tutte le risposte dalle strutture tecniche, ha cercato di rinviare la replica. Greco, in un’aula semi deserta, ha preso la parola subito dopo rimarcando la necessità di un chiarimento dopo aver ricevuto “io come chiunque di voi” le segnalazioni dei tanti cittadini che chiamando il Cup (Centrale unica di prenotazioni) si sentono rispondere che per quella certa visita in attività istituzionale non c’è posto, ma a pagamento sì e nel giro di pochissimo tempo.
“Casi come questi sono stati oggetto di attenzione anche della stampa nazionale” ha ricordato il pentastellato riferendosi alla eco avuta da servizi sulle liste di attesa in Molise.
“Dal 2006 il legislatore ha detto che le Regioni dovevano occuparsi di controllo e monitoraggio sull’intramoenia, il Molise il regolamento è stato approvato solo nel 2016 eppure dall’ultimo e forse unico verbale della commissione sulla verifica dell’attività libero professionale intramuraria sembra che il controllo, di fatto, sia inesistente. Anzi, sembra quasi che si siano riuniti per la prima volta dopo il mio sollecito e fissano i tempi per i successivi monitoraggi come se non si fossero mai confrontati prima.
Senza una idea precisa di quanta attività venga svolta in attività istituzionale e quanta in intramoenia come facciamo a escludere che i limiti di quella particolare offerta sanitaria non siano stati superati? In assenza di questi percorsi di controllo come si potranno contenere le liste di attesa? Insomma, se non si monitora come si possono porre dei limiti?”
Dopo l’intervento Greco ha chiesto che la IV Commissione (e congiuntamente anche la I) convochino la commissione paritetica per un chiarimento e anche per capire se le prestazioni rese in intramoenia nel 2025 abbiano superato quelle del 2024, “cosa che per legge è vietata”.
Il presidente del Consiglio regionale in persona, Quintino Pallante, ha accolto la richiesta parlando di un “tema da attenzionare”, mentre il sottosegretario Niro ha consigliato a Greco di rivolgersi anche ad altre istituzioni “laddove abbia ravvisato profili di illegittimità”.