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Il Molise porta in Giappone la sua identità: la regione all’Expo di Osaka. Costo: 1 mln e 250 mila euro

26 giugno 2025 | 13:35
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Il Molise porta in Giappone la sua identità: la regione all’Expo di Osaka. Costo: 1 mln  e 250 mila euro

Dal 6 al 12 luglio lo stand del Molise sarà protagonista del Padiglione Italia all’Expo di Osaka e riceverà la visita del ministro e vicepremier Matteo Salvini: “Iniziare a ragionare come fanno i giapponesi è stato difficile” ha ammesso l’assessore Di Lucente presentando il progetto MoliSakura, coordinato da Sviluppo Italia Molise

Quella dal 6 al 12 luglio sarà la settimana dedicata al Molise all’interno del padiglione Italia presente all’Expo di Osaka: i dettagli sono stati illustrati questa mattina a Palazzo Vitale dove l’assessore regionale alle Attività produttive Andrea Di Lucente ha presentato il progetto Molisakura e la sua sfida più grande: “Parlare a un pubblico internazionale della nostra regione”.

Expo 2025 ha aperto i battenti il 13 aprile scorso e sarà visitabile fino al 13 ottobre. Le regioni “tutte tranne una” hanno acquistato il loro spazio all’interno di quello dedicato alla nostra Penisola “pagando 500 mila euro al ministero degli Esteri. Ci sono poi altri 750 mila euro per lo stand e gli eventi. Il Molise ha promosso due bandi a cui hanno risposto aziende di piccole e medie dimensioni che ci auguriamo possano prendere contatti con il mercato del sud est asiatico. Durante la settimana – ha detto ancora l’assessore – si svolgeranno quattro workshop: uno sul metallurgico, uno sul tessile, uno in collaborazione con l’Università degli studi del Molise e uno col Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) in cui l’azienda Dr Motors racconterà la sua esperienza. Devo dire che forse la difficoltà più grande in questi mesi è stata proprio quella di cominciare a ragionare come i giapponesi, vi assicuro che non è stato affatto semplice”.

Andrea Di Lucente

Il dono che il Molise lascerà al Giappone sarà una campana della Fonderia Marinelli “che una volta terminata l’esposizione dovrebbe essere esposta all’esterno della cattedrale di Osaka”. Quello che invece i visitatori potranno ammirare nello stand saranno i costumi tradizionali (grazie alla concessione del collezionista Antonio Scasserra), L’uomo Cervo, potranno ascoltare i musicisti dell’Orchestra del conservatorio Perosi di Campobasso ma soprattutto ammirare alcune opere mai uscite dalla regione “e capaci raccontare la centralità del Molise in epoca antica e anche come le radici sannite e romane si siano intrecciate tra loro”.

Alla conferenza era presente anche il direttore dei Musei del Molise Enrico Rinaldi che con orgoglio ha deciso di portare lontano La Venere di Venafro, una statuina votiva di Ercole e la dea Mefite che sorregge un’anatra migratrice, “volatile ricco di significati e molto presente anche nella cultura giapponese”.

A coordinare il progetto è stata Teresa D’Alessio di Sviluppo Italia Molise. E’ toccato a lei spiegare la crasi tra Molise e Sakura “il fiore di ciliegio giapponese che sboccia in primavera ed è sinonimo di rinascita” e il tentativo di portare a Osaka non solo le aziende, la gastronomia (faranno parte della delegazione anche due chef dell’Unione regionale cuochi), l’artigianato “dal merletto di Isernia ai coltelli di Frosolone”, ma anche le tradizioni che custodiscono “la nostra identità”.

Teresa D'Alessio

In questo l’arte, che poi è anche il tema del padiglione Italia, giocherà un ruolo essenziale: ne parlerà ai giapponesi Piernicola Maria Di Iorio spiegando come “in Molise c’è tanta arte contemporanea pubblica più di quanta ce ne sia nei posti chiusi, pensiamo, ad esempio, alla street art”. Di Iorio sarà col professor Giuliano Resce, anche lui un docente universitario, in un interessantissimo seminario che tra le altre cose, mira ad attrarre studenti stranieri in Molise attraverso una offerta formativa “che dal prossimo anno si arricchisce ulteriormente di un corso di studi totalmente in inglese”. E si parlerà, con una docente giapponese ospite dello stand molisano, delle aree interne “che sono numerose anche in Giappone”.

Piernicola Maria Di Iorio e Giulaino Resce (Unimol)