Crescente richiesta per impianti di rinnovabili, a Larino i timori per la tutela del territorio. “Politica fissi le regole”
Il sindaco Puchetti ha sollecitato la Regione a dotarsi di una normativa chiara per distinguere tra produzione sostenibile e interventi ritenuti speculativi, chiedendo una revisione degli strumenti di pianificazione energetica e paesaggistica.
Si è svolto ieri 27 giugno presso il Palazzo Ducale di Larino un nuovo incontro pubblico organizzato dal movimento civico “Partecipa Molise”, dedicato al tema delle energie rinnovabili e alla definizione delle cosiddette “aree non idonee” per l’installazione di impianti eolici e fotovoltaici. L’iniziativa ha riunito amministratori, tecnici, rappresentanti del mondo agricolo, giuristi e cittadini provenienti da diverse zone della regione, in un confronto aperto sulle opportunità e i rischi legati alla transizione energetica.
Il tema centrale della serata ha riguardato il crescente numero di richieste per l’installazione di nuovi impianti. A fornire dati aggiornati è stata Loredana Pietroniro, dirigente dell’Arsarp, che ha parlato di un totale di circa 5,8 gigawatt (GW) di progetti in fase di valutazione presso gli uffici regionali: 500 pale eoliche da 250 metri di altezza e impianti agrivoltaici per oltre 3.300 megawatt. Una cifra sensibilmente superiore al tetto di 1,3 GW assegnato al Molise dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) al 2030. “Saranno i decisori politici a dover stabilire la direzione da intraprendere”, ha osservato Pietroniro.
Nel corso dell’incontro sono emerse diverse preoccupazioni, in particolare da parte di imprenditori agricoli e amministratori locali. Il sindaco di Larino, nonché presidente della Provincia di Campobasso, Pino Puchetti, ha espresso timori legati alle richieste di insediamenti fotovoltaici nelle Piane di Larino, zona ad alta vocazione agricola e priva, fino ad oggi, di impianti eolici. Puchetti ha sollecitato la Regione a dotarsi di una normativa chiara per distinguere tra produzione sostenibile e interventi ritenuti speculativi, chiedendo una revisione degli strumenti di pianificazione energetica e paesaggistica.
Interventi tecnici sono arrivati anche da funzionari comunali, avvocati ed esponenti del mondo agricolo, molti dei quali hanno posto l’accento sulla necessità di preservare le aree fertili da usi incompatibili. Il professor Claudio Colombo, docente all’Università del Molise, ha evidenziato come le mappe regionali del suolo non siano aggiornate dal 1994, sottolineando l’importanza di basare ogni decisione su dati attuali e scientificamente validati. Colombo ha suggerito inoltre di orientare lo sviluppo verso un agrivoltaico regolato da criteri di sostenibilità e qualità, proponendo anche il recupero dei terreni agricoli abbandonati.
A moderare il dibattito è stata la capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Micaela Fanelli, che ha ribadito la necessità di individuare al più presto criteri certi per definire le aree idonee e non idonee. “Eolico e fotovoltaico sono strumenti fondamentali – ha dichiarato – ma servono regole precise, condivise e rispettose del territorio.”
L’incontro si inserisce in un percorso di ascolto e confronto che “Partecipa Molise” intende proseguire con nuovi appuntamenti. Il prossimo è previsto per l’11 luglio a Termoli, e sarà incentrato su una proposta di legge che introduce quote generazionali all’interno delle istituzioni regionali.