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Lutto cittadino per l’addio al cavaliere Vincenzo. Una grande lezione di vita onorata fino all’ultimo con la donazione degli organi

7 maggio 2025 | 16:10
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Lutto cittadino per l’addio al cavaliere Vincenzo. Una grande lezione di vita onorata fino all’ultimo con la donazione degli organi

La scomparsa di Vincenzo Campofredano, caduto dal suo cavallo dopo aver avuto un infarto proprio nel giorno tanto amato della Carrese, ha lasciato un grande vuoto ma anche una testimonianza importante che nel territorio bassomolisano – dove “il Cep” era conosciuto e benvoluto – nessuno dimenticherà. Forse il suo feretro sarà trasportato a bordo del Carro dei Giovani, suo grande amore

Ururi si prepara a dare l’ultimo saluto al suo ‘cavaliere’, Vincenzo Campofredano, che dopo il malore avuto proprio durante la Carrese 2025, lo scorso 3 maggio, è morto ieri all’ospedale San Timoteo di Termoli dove era stato subito ricoverato. Domani, 8 maggio, in paese è stato indetto il lutto cittadino che ben interpreta il sentimento dell’intera comunità ururese, profondamente colpita dalla drammatica notizia della morte del suo eroe.

Nella giornata di dolore di ieri, dopo la constatazione della morte celebrale del 60enne in base al protocollo previsto dal Ministero della Salute in casi come quello di Vincenzo, si è però fatta largo la speranza grazie all’ultimo gesto deciso dalla famiglia dell’uomo: lo straordinario gesto della donazione degli organi.

Ieri, all’ospedale termolese, sono giunte le equipe dei centri trapianti de L’Aquila (con cui il Molise è associato non avendo un proprio centro regionale di riferimento) e di Roma. I reni e il fegato di Vincenzo sono stati espiantati e seguiranno le rotte di una nuova vita, altrove.

È anche quest’ultima scelta un segno dei tanti che Vincenzo ha lasciato e lascerà: da giorni i social sono invasi di messaggi di solidarietà – prima – e di sentito cordoglio – poi – come vi abbiamo riferito anche ieri quando amici e familiari hanno condiviso con noi il dolore per questa prematura perdita “difficile da accettare”.

Anche oggi l’aria in paese – ma non solo a Ururi, essendo Vincenzo conosciuto e benvoluto anche negli altri paesi della tradizionale corsa con carri e buoi – è mesta, contrita. Sono oltre 200 – ci raccontano – i manifesti per l’amico, il parente, il carrista, per tutti Cep.

funerale vincenzo campofredano

Per i funerali di domani, che si terranno alle 16.30 nella Chiesa Madre di Ururi muovendo dall’obitorio di Termoli, ci si sta organizzando per portare il feretro di Vincenzo sull’amato carro dei Giovani, il carro biancoceleste su cui l’uomo è salito per la prima volta quand’era poco più di un ragazzo, a 17 anni. Da allora di anni ne sono trascorsi oltre 40 ma quella passione non è mai venuta meno. Il messaggio della sindaca Laura Greco, di ieri mattina, rappresentava il comune sentire di tutti gli ururesi: “Te ne sei andato nel giorno che tanto hai amato, sul tuo cavallo, indossando i tuoi colori, onorando il Santissimo Legno della Croce che ti eri fatto tatuare sul cuore. Proprio così, sul cuore. Ciao capitano, ciao Cep, ciao Vince’”.

vincenzo campofredano

In questa foto, mandataci da un amico fraterno di Vincenzo, c’è tutta la sua essenza. “Appare come un direttore d’orchestra, sul suo cavallo, e i ragazzi della sua squadra lo guardano all’unisono, con ammirazione, perchè era un vero capitano. Ed era un mito”, così Severino Tartaglione.

“Te ne sei andato in punta di piedi, ma la tua serenità di fronte a qualcosa di così grave e atroce ci ha lasciato una grande lezione di vita”, recita il manifesto. Lo ha fatto fino alla fine.

Da parte dell’intera redazione di Primonumero rinnoviamo le più sentite condoglianze alla moglie, ai suoi tre figli e ai parenti tutti.