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Campobasso sfida la prima della classe, Braglia: “Contro il Pescara ci giocheremo tutto. Voglio cattiveria”

13 dicembre 2024 | 13:46
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Campobasso sfida la prima della classe, Braglia: “Contro il Pescara ci giocheremo tutto. Voglio cattiveria”

Domani il Campobasso scenderà in campo al Molinari Avicor Stadium per affrontare il Pescara, attuale capolista del campionato di serie C, girone B. Una sfida importante, carica di significato e pressione, come sottolineato dal tecnico rossoblù Piero Braglia nella conferenza stampa pre-partita.

“Affrontiamo la prima della classe, e veniamo da un periodo brutto. Non stiamo facendo bene come prima: facciamo più fatica a concludere le azioni e a tirare in porta, quindi significa che siamo calati mentalmente, più che fisicamente. Nessuno ha avuto crampi, il lavoro atletico è stato fatto bene, ma forse abbiamo pensato che tutto ci fosse dovuto. Quando entri in quella fase, le partite le perdi,” ha dichiarato Braglia, con il suo consueto tono diretto.

Per il tecnico, la chiave del match sarà l’atteggiamento. “L’attenzione è calata, dobbiamo ritirare fuori quello che avevamo prima. Non eravamo fenomeni prima, ma non siamo neanche incapaci ora. Il Pescara verrà qui per riprendersi ciò che ha perso in casa, ma noi dobbiamo farci trovare pronti, preparandoci bene e dimostrando chi siamo. Le sensazioni sono buone, ma poi bisogna verificarle sul campo. L’impegno c’è, ma discutiamo l’attenzione, la cattiveria e la motivazione necessarie per continuare il nostro percorso.”

Il Pescara è una squadra consolidata, con una rosa che gioca insieme da quasi due anni. “Utilizzano il 4-3-3 perché i ragazzi si trovano meglio con questo modulo, hanno catene ben oliate sia a destra che a sinistra. La loro classifica dimostra la loro forza, ma noi dobbiamo andare oltre, con l’atteggiamento giusto. Le chiacchiere ormai stanno a zero: domani dobbiamo fare una prestazione di livello importante.”

Braglia non ha nascosto i limiti attuali della squadra, evidenziando la mancanza di giocatori in grado di saltare l’uomo e creare azioni di superiorità. “Facciamo fatica a saltare l’uomo, non abbiamo gente che strappa. Questo è evidente, ma è giusto che se ne occupi la proprietà insieme al direttore sportivo. Qualche acquisto è stato sbagliato, e mi metto in discussione per primo. Nel calcio si sbaglia, è normale, ma bisogna avere la buona fede di ammetterlo.”

Un altro dato su cui riflettere è la scarsa partecipazione realizzativa del centrocampo. “Abbiamo due attaccanti che hanno fatto sei gol a testa (Di Nardo e Di Stefano), ma ci mancano i gol delle mezzali e dei centrocampisti. Dove sono stato in passato, c’era sempre qualcuno che approfittava del lavoro degli altri, qui facciamo più fatica. È un insieme di cose su cui lavorare.”

 “Dobbiamo scendere in campo con coltelli e accette, metaforicamente parlando, per giocare. Se gli altri saranno migliori di noi, ma noi avremo dato tutto, allora va bene così. Ho chiesto alla proprietà di avere pazienza per gestire meglio il minutaggio dei giovani, e la società si è comportata benissimo. Ora però tocca a noi: loro ci mettono in condizione di lavorare bene, ma poi spetta a noi dimostrarlo.”

Domani, quindi, il Campobasso è chiamato a una prova di forza e carattere per non deludere i propri tifosi e per tentare di invertire il trend negativo. Braglia ha le idee chiare: al Nuovo Romagnoli servirà una prestazione sopra le righe per fermare la corazzata biancazzurra e rilanciare le ambizioni rossoblù.