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Anche Guardiaregia si veste di arte urbana, stupiscono i 5 portoni narranti di ‘Cantine Dipinte’

5 novembre 2024 | 18:55
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Anche Guardiaregia si veste di arte urbana, stupiscono i 5 portoni narranti di ‘Cantine Dipinte’

Cinque portoni sono stati valorizzati, da altrettanti artisti campani, su temi identitari locali. Ed è solo l’inizio di un progetto che porterà all’arricchimento culturale per combattere lo spettro dello spopolamento

Nei giorni del 2 e 3 novembre, nell’ambito dell’evento già di successo “Cantine Di…vine”, dedicato alle tipicità di cibo, vino, musica, offerto nel fascinoso antico borgo molisano, si è svolta la prima edizione di “Cantine Dipinte – Portoni narranti”, a cura di Arteteca Molise APS, in collaborazione con Arteteca / INWARD Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana”.

Cinque artisti campani, specializzati in produzioni pittoriche murali urbane, sono stati protagonisti di una performance diffusa tra le strette vie del centro storico e su altrettanti antichi portoni di legno, con il consenso dei proprietari. A centinaia, già per le stradine in visita alle cantine della manifestazione, hanno apprezzato le opere durante le ore di meticolosa realizzazione in punta di pennello.

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I cinque portoni sono stati valorizzati su temi identitari locali. Amed ha dipinto la pacchiana, un busto di donna ammantata del vestito tradizionale di Guardiaregia, con in mano un vaso dello stesso legno del portone; Antonio Sena ha realizzato la sua interpretazione di San Nicola, variando il soggetto del famoso quadro di Preti attraverso l’aggiunta di tre ovini che ricordano la protezione per i transumanti e sostituendo ai tre globi d’oro del Santo le mele antiche molisane: annurca, zitella, limoncella; Biodpì ha mimetizzato e nascosto la figura inquietante di un brigante, verde su verde, così evocando i fatti storici anche locali del secondo Ottocento; la dedica di Ancelo191 all’universo antico dei lavoratori della creta, di cui un tempo Guardiaregia era ricca e fiera, si è fatta figura di un artigiano che tornisce tegami, anforette e soprattutto pignate; infine, la storia personale di Nuru B, gambiano, si è incrociata con le numerose storie di migrazione dalle aree interne matesine nel dipinto di un pievere tortolino, uccello di eccezionale passaggio locale che sverna in Africa settentrionale per andare a nidificare finanche in Siberia, posato su una classica valigia di cartone del migrante.

È questo l’inizio di un progetto che porterà all’arricchimento di valore artistico di un nucleo abitato in via di spopolamento, ma che serba e rilancia il suo incanto in quanto a remote abitazioni, panorami selvaggi e secoli di storie e leggende. Entro un anno, si punta a costituire un vero e proprio sistema di “portoni narranti”, una nuova attrazione diffusa per chiunque desideri tornare a Guardiaregia, o visitarla per la prima volta, concedendosi del tempo lento per passeggiare nel suo borgo e per conoscere la sua storia anche attraverso un esteso racconto in pittura.

Ricorda un po’ l‘esperienza di Civitacampomarano, che con il suo Cvtà street fest ha scelto l’arte per combattere lo spopolamento.