Immobile confiscato alla mafia, giunta approva il progetto di riqualificazione da 400 mila euro
La proprietà comunale di largo Santa Cristina, confiscata nel 2009 a un affiliato della sacra corona unita, diventerà un alloggio temporaneo per chi si trova in situazione di emergenza abitativa grazie ai fondi del Pnrr
C’è una vecchia casa malmessa al centro storico di Campobasso confiscata molti anni fa dallo Stato italiano alla mafia pugliese e diventata di proprietà del Comune che, già quasi due anni fa, disse che avrebbe voluto riqualificarla per finalità pubbliche.
Il 31 gennaio scorso la giunta municipale, con delibera numero 17, ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica per indire la procedura di affidamento dei lavori per 400 mila euro.
Questa piccola accelerata sull’appalto permetterà di realizzare in futuro una moderna abitazione ai piedi del castello Monforte da destinare ad alloggio “temporaneo e del tutto transitorio, date le dimensioni ridotte, per persone in situazioni di emergenza abitativa” come ha spiegato la sindaca Paola Felice. Il costo è importante (400 mila euro) viste le dimensioni e il valore sul mercato stimato in circa 62 mila euro. Basti pensare che solo per arredarlo è prevista una spesa di 30 mila euro. Saranno inoltre impiegati solo materiali da costruzione a zero impatto ambientale e utilizzate tecnologie sostenibili.
“Ma il messaggio che accompagna il progetto di riqualificazione è forte: dare nuova vita a uno spazio dove lo Stato non c’era per crearne uno dove respirare legalità e inclusione”.

Era maggio del 2022 quando primonumero ha parlato di questo bilocale con annessa cantina che si trova in largo Santa Cristina. Sequestrato nel 2009 a un affiliato della temibile e sanguinosa sacra corona unita, l’immobile è stato per anni in abbandono perché nessun sindaco, prima di Roberto Gravina, si era voluto accollare questa casetta che col tempo rischiava di creare anche danni a terzi. Nel 2022 l’attuale governo 5 Stelle lo ha accolto nel suo patrimonio indisponibile e trovato anche le risorse per rimetterlo a posto. La riqualificazione dell’unità immobiliare rientra nel finanziamento del Ministero dell’Interno nell’ambito del Pnrr – Missione 5 – Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale.
Peccato che sono trascorsi altri due anni (quasi) e non sono stati fatti grossi passi avanti perché un progetto di fattibilità non è neppure un progetto esecutivo e siamo ancora ben lontani dalla consegna dell’opera terminata.
Resta il valore simbolico dell’intera operazione che sarà “l’emblema della legalità e dell’inclusione”. (AD)


