Ripalimosani

Scuole, sindaci pronti alla battaglia al Tar contro il dimensionamento. “Senza criterio. Hanno scelto una vittima sacrificale”

Nell'incontro dei primi cittadini la decisione di rivolgersi al Tar per bloccare la decisione del Consiglio Regionale del Molise di smembrare l'istituto di Ripalimosani nel dimensionamento scolastico stabilito per il prossimo anno scolastico

I sindaci e i vice sindaci dei comuni coinvolti dal dimensionamento scolastico di Matrice, Oratino, Montagano, Limosano, Petrella e Lucito si sono ritrovati ieri, sabato 12 gennaio, nel salone del Convento di Ripalimosani per protestare – il primo atto sarà il ricorso al Tar – contro la soppressione e lo smembramento dell’Istituto comprensivo Dante Alighieri di Ripalimosani, per opporsi alla decisione voluta dal Consiglio Regionale lo scorso 4 gennaio insieme ai docenti e al personale Ata degli istituti coinvolti, che hanno difeso con forza il difficile lavoro portato avanti dalla nascita dell’Istituto comprensivo. “Un lavoro fatto di mediazione, di confronto a volte anche duro – hanno detto insegnanti di ogni livello presenti in massa all’incontro – che però nel corso degli anni ha portato ad una collaborazione solida e ad un’identità conquistata. Non possiamo pensare a Ripa senza Lucito, Limosano o qualsiasi altro comune dell’Istituto comprensivo. Come si può smembrare da un giorno all’altro un simile lavoro?”.

Secondo le dichiarazione dei presenti che hanno parlato del nuovo assetto, l’organizzazione delineata dall’Ufficio Scolastico Regionale “non è stato avvalorato da criteri oggettivi: ad esempio Lucito dovrebbe fare capo a Gambatesa, Limosano addirittura a Baranello; la stessa Ripalimosani, dapprima aggregata alla scuola Montini che si trova alle porte del paese, con una revisione repentina della bozza si è trovata affidata alla D’Ovidio, al centro di Campobasso”.

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“Il piano di dimensionamento ci obbligava a selezionare, secondo una serie di parametri oggettivi indicati anche da Roma, quali istituti eliminare. La Provincia di Isernia – ha spiegato Marco Giampaolo, sindaco di Ripalimosani – non ha indicato alcun istituto sostenendo di non volerne eliminare alcuno. Quella di Campobasso ha affrontato il problema con diverse riunioni indicando il Pilla di Campobasso e una scuola di Termoli. L’Ufficio Scolastico Regionale ha aggiunto a queste un istituto di Venafro e la Giunta regionale ha accolto il tutto indicando in sintesi i tre istituti. Con il decreto Milleproroghe è stata poi data la possibilità di eliminare solo due scuole anziché tre. E qui accade il fatto: il 4 gennaio il Consiglio regionale, ignorando tutte le indicazioni provenienti dal territorio e dalle altre istituzioni, ha quindi deciso di salvare Venafro e Termoli (difese dai consiglieri Patriciello e dallo stesso presidente Roberti) e di eliminare il Comprensivo di Ripalimosani che sino a quel momento non era mai stato neanche nominato e che non presenta in alcun modo i parametri oggettivi per la chiusura. Il periodo natalizio è stato infatti favorevole alla maggioranza; io sono stato informato della decisione solo la mattina del 4 gennaio con una telefonata informale: l’Alighieri di Ripa verrà soppresso! Con numeri superiori alla scuola di Venafro. Una scelta contro ogni logica di chiunque lavori per tutelare il territorio. Solo finalità elettorali: non c’è un solo criterio che possa vedere la nostra scuola interessata dal dimensionamento. E’ inaccettabile! Abbiamo già avviato il ricorso al TAR.”

“Hanno tolto i servizi a zone in via di spopolamento – hanno aggiunto il sindaco di Matrice Arcangelo Lariccia e la sindaca di Oratino Loredana Latessa a nome di tutti gli altri sindaci presenti -. Hanno fatto l’esatto opposto di quanto si deve fare. Sono state smembrate progettualità e sinergie nate tra i plessi con un lavoro certosino invece di salvaguardare i piccoli territori per favorire realtà molto più grandi con motivazioni esclusivamente elettorali. La scuola è il presidio per la salvaguardia dei territori nelle aree interne, non si può toccare così a cuor leggero. Demolire i servizi sui piccoli territori significa farli morire e non è questo il fine della buona amministrazione”.

“Sospeso il Consiglio, tra le urla che si sentivano all’esterno, è stato scelto l’istituto di Ripalimosani come atto di vigliaccheria – ha affermato il consigliere regionale di opposizione Massimo Romano, parlando anche di “una giornata di ordinaria follia” riferendosi alla mattinata consiliare di via IV Novembre -. Non abbiamo ricevuto motivazioni. Un atto contro il territorio: è stato penalizzato un presidio scolastico ubicato nelle aree interne contro la volontà delle comunità delle province e delle linee guida. È un modo indegno di prendere decisioni, una brutta pagina che potrebbe ripetersi. Se in questa regione deve valere la regola del più forte noi non ci stiamo!”.

Nessun metodo oggettivo – ha aggiunto il consigliere regionale di opposizione Vittorino Faciolla, anch’egli presente all’assemblea pubblica -. E si ripeterà, non solo per le scuole. Non hanno tenuto conto di variabili oggettive ma hanno dato vita ad un conclave che alla fine ha scelto una vittima sacrificale: un territorio che non ha consiglieri regionali. Abbiamo chiesto se era normale che Venafro con diecimila abitanti conservasse 4 dirigenze e un gruppo di paesi con altrettanti abitanti non ne dovesse avere neanche mezza. Non abbiamo ottenuto risposte. Il ricorso è doveroso: non può esistere il libero arbitrio da parte di chi occupa un posto di rilievo rispetto agli altri”.

Dalla scuola è intervenuto il sindacalista Nicolino Fratangelo: “Abbiamo un precedente in cui il TAR ha annullato una delibera di smembramento (Giunta regionale Iorio vs Giunta provinciale D’Ascanio). Quello che sconvolge è la dichiarazione di un dirigente scolastico che afferma che nulla cambierà: la dirigenza è un collante fra Comuni, se va via il territorio perde la guida dei servizi”. Rivolgendosi quindi alla gente intervenuta ha aggiunto: “La scuola è un servizio che rende vivo un territorio, non si possono fare tagli da ragionieri. E questo è un primo passo: il prossimo sarà l’autonomia differenziata voluta da chi difende il Nord a scapito del Mezzogiorno: occhi aperti!”.

I sindaci dei Comuni hanno scelto – come anticipato – di ricorrere con un ricorso al Tar, affidando l’incarico all’avvocato Pino Ruta. “Questo è l’esempio classico in cui la politica entra a gamba tesa tra contro i diritti dei cittadini – ha affermato -. Il Consiglio ha ribaltato l’esito di un lavoro di concertazione lungo e non semplice con una decisione priva di motivazione e lontana da ogni criterio oggettivo. Il comprensivo di Ripalimosani non era neanche stato preso in considerazione per parametri e opportunità. La politica non si fa sui servizi pubblici. La stessa delibera di giunta regionale era stata chiara, ma con un emendamento scritto a mano velocemente si è scelto invece di sopprimere l’Alighieri rinviando all’Ufficio Scolastico Regionale per il nuovo assetto. La competenza in materia tra l’altro non è della Regione che deve intervenire solo in caso di interessi di confine: nelle questioni che toccano le province la Regione non ha potere decisionale. E invece ha deciso ugualmente ribaltando tutti i principi di legge. Il problema – ha concluso l’avvocato – ora sarà di tipo tecnico con un ricorso già predisposto”.

“E’ possibile che il benessere dei nostri ragazzi e delle nostre comunità dipenda dalle richieste dei singoli che disegnano mappe su una geografia che neanche conoscono? – hanno aggiunto in conclusione diversi rappresentanti della scuola intervenuti, dal personale ATA a rappresentanti dei genitori -. Non dobbiamo tacere e dobbiamo far comprendere le nostre ragioni”.

Questo è solo l’inizio – ha concluso il sindaco di Ripalimosani -. Continueremo a farci sentire e procedere nelle nostre azioni per difendere le nostre comunità”.

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