Dalle 2 alle 3

Torna l’ora legale, lancette avanti di 60 minuti. Più luce naturale (e risparmio energetico)

L’ora legale 2023 entrerà in vigore nella notte tra il 25 e il 26 marzo (ultimo weekend di marzo) alle ore 2:00. Le lancette degli orologi dovranno essere spostate in avanti di un’ora. L’ora legale rimarrà fino all’ultima domenica di ottobre quando, come di consueto, ci sarà il ritorno a quella solare.

Si dormirà quindi un’ora in meno, ma si avrà un’ora di luce naturale in più per altri 7 mesi, esattamente fino a domenica 29 ottobre quando si tornerà nuovamente all’ora solare.

Secondo le stime di un’analisi della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che è promotrice assieme a Consumerismo No Profit di una petizione online per mantenerla tutto l’anno, l’adozione dell’ora legale permanente produrrebbe nel nostro Paese, sulla base delle attuali tariffe elettriche, risparmi diretti in bolletta per 382 milioni di euro, grazie a minori consumi di energia per circa 720 milioni di kwh.

Appunto per tali motivi Sima chiede oggi al Governo Meloni di impegnarsi per arrivare in Italia all’abbandono definitivo dell’ora solare adottando l’orario legale tutto l’anno. Una possibilità prevista dall’Unione Europea che già nel 2019 ha approvato una Direttiva che lascia ampia discrezionalità agli Stati Membri, auspicando un coordinamento tra le varie nazioni per evitare ripercussioni sugli scambi commerciali e i movimenti transfrontalieri.

“L’irrompere sulla scena internazionale della grave crisi energetica che stiamo vivendo in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina dal febbraio 2022 e le necessità di utilizzare al meglio le risorse oggi disponibili ci invita ad una nuova riflessione”, così il presidente di Sima che sottolinea come anche lo Stato (e non solo i cittadini) deve impegnarsi sfruttando le possibilità offerte dall’Ue allo scopo di arrecare vantaggi alla popolazione, adottando quegli strumenti, come l’ora legale permanente, che farebbero bene a famiglie, imprese, ambiente e salute collettiva.

 

E oltre due terzi degli imprenditori (67 per cento) sarebbe favorevole a lasciare l’ora legale tutto l’anno. È quanto emerge da una ricerca dell’organizzazione datoriale Unsic – con quasi quattromila sedi in tutta Italia – condotta tra i propri associati alla vigilia del ritorno dell’ora legale nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo.

Il dibattito sulla possibilità di mantenere l’ora legale tutto l’anno, sia per sfruttare ulteriormente i benefici sia per attenuare gli effetti negativi del cambio d’ora, è attivo da anni. L’accentuarsi della crisi energetica ed economica ha però ampliato notevolmente il fronte dei favorevoli. Tanto che numerose petizioni riscuotono sempre più successo.

“Mantenere l’ora legale tutto l’anno determinerebbe un doppio beneficio: da una parte eviterebbe il cambio d’ora due volte l’anno, che studi scientifici correlano a problemi di salute, per quanto modesti; parallelamente permetterebbe di risparmiare sui consumi energetici, con ricadute benefiche su tutto l’ambiente – sottolinea Domenico Mamone, presidente dell’Unsic -. Un altro fattore positivo, che evidenziano i nostri associati, riguarda la spinta al turismo, realtà economica sempre più strategica in tutte le regioni italiane. A ciò aggiungerei un quarto elemento, importante in questa fase postpandemica: la possibilità di accrescere le occasioni relazionali, un’esigenza avvertita soprattutto dai più giovani, che hanno patito in modo drammatico le restrizioni del lungo periodo pandemico”.

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