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Il bello sposa l’ambiente: il progetto smart di Artistico e Industriale ridisegna lo spazio urbano. E ‘insegna’ come si autoproduce l’energia

Si chiama Smart Playground ed ha la forma di un dodecaedro: la struttura che gli studenti hanno realizzato in scala, che al momento si trova nel 3D Lab dello Jacovitti e che per la sua realizzazione si avvarrà del contributo della ditta Ecocontrol Gsm, sarà installata entro l'estate in un cortile esterno dell'Istituto Majorana, perchè "in città lo vandalizzerebbero subito", e farà - è proprio il caso di dirlo - 'scuola' specie per quanto riguarda le tematiche, oggi dirimenti, della produzione di energia pulita

Architettura e Ambiente, questo il nome di uno dei due indirizzi (l’altro è Arti Figurative) del Liceo Artistico Jacovitti di Termoli, uno dei tre presenti in regione. I due termini insieme, e non a caso, come a significare quanto il primo debba ri-sintonizzarsi sulle esigenze del secondo. Pensare, o meglio ri-pensare le nostre città è diventato ormai un imperativo categorico e nella scuola superiore di via Corsica (in attesa della realizzazione della nuova sede) lo hanno capito bene: sembra infatti un po’ questo l’intento che muove, sempre più, negli ultimi anni la scuola che insegna la bellezza e che, basta girovagare tra i suoi corridoi e le sue aule per accorgersene, di bellezza è permeata.

Liceo Artistico Jacovitti
Liceo Artistico Jacovitti
Liceo Artistico Jacovitti
Liceo Artistico Jacovitti
Liceo Artistico Jacovitti
Liceo Artistico Jacovitti
Liceo Artistico Jacovitti
Liceo Artistico Jacovitti
Liceo Artistico Jacovitti

E proprio con l’intento di ‘regalare’ alla città un singolare modulo urbano, ad uso della comunità e improntato all’autosufficienza energetica, che è stato pensato il progetto Smart Playground. Progetto che è risultato vincitore del bando regionale ScuoLab e che verrà realizzato nei prossimi mesi.

Liceo Artistico Jacovitti

Ad ideare quello che è (e sarà) un fabbricato di piccole dimensioni che ricalca la forma del dodecaedro di Leonardo Da Vinci non solo il Liceo Artistico ma anche il Majorana (l’industriale, che fa parte dello stesso Istituto di istruzione superiore guidato dalla preside Maria Maddalena Chimisso) e l’azienda termolese Ecocontrol Gsm.

Liceo Artistico Jacovitti
Michele Carafa Liceo Artistico Jacovitti
Liceo Artistico Jacovitti

A inizio anno nella scuola che porta il nome del celebre fumettista è stato inaugurato un vero e proprio spazio-laboratorio denominato 3D Lab che oggi accoglie, oltre al ‘plastico’ del progetto Smart Playground, due stampanti 3d (per creazioni rispettivamente in argilla e plastica) e altrettanti scanner per la riproduzione di modelli tridimensionali.

A raccontarci meglio il progetto i professori Michele Carafa – docente di Discipline plastiche e scultore, che racconta di essere stato allievo nella scuola dove ora insegna nell’anno della nascita dell’istituto, il 1986 – e Marianna Giordano – architetto e responsabile del Premio Antonio Giordano che negli ultimi anni ha dato un volto nuovo a Santa Croce di Magliano con le sue opere di arte urbana – che sono, proprio come i loro studenti, alle prese con le novità digitali che stanno (già) rivoluzionando tantissime professioni e che hanno disparati ambiti applicativi, dalla moda al settore immobiliare oltre che naturalmente nel mare magnum dell’arte. “Il laboratorio – lo descrivono così – è un luogo di sperimentazione delle nuove tecnologie digitali dove gli studenti possono apprendere e condividere esperienze e progetti innovativi, anche a servizio della comunità e in collaborazione con aziende specializzate”. Ed è proprio questo il caso.

dodecaedro Liceo Artistico Jacovitti

Smart Playground riproduce in scala un fabbricato – removibile – di dimensioni ridotte (l’altezza prevista è di 3 metri e mezzo) in grado di comporre un sistema modulare “che nello spirito leonardesco potesse fondere arte, osservazione della natura, funzionalità e innovazione” e che è a forma di dodecaedro, “la forma dell’universo secondo Platone”.

Si tratta, nello specifico, di un modulo urbano multifunzionale che è – aspetto importantissimo – energicamente autosufficiente. La struttura è a vista e le facce sono parzialmente rivestite da pannelli fotovoltaici. Multifunzionale perché l’idea è quello di utilizzarlo come parco giochi (è corredato di altalene che col loro movimento generano energia meccanica da accumulare) o come punto informativo (con la tecnologia touch screen si potrebbe utilizzare per visualizzare gli orari dei mezzi urbani o a mo’ di spazio per l’inserimento di banner pubblicitari) o, ancora, come zona confort dove poter, eventualmente, inserire una libreria per il bookcrossing, ricaricare il cellulare o la bici elettrica, sedersi e rilassarsi.

Nel prototipo ci sono anche degli alberi e dei lampioni a led e tutto è pensato per la produzione (e il riutilizzo) di energia pulita. Una piccola comunità energetica, dall’alto valore ambientale ma anche – visto che stiamo parlando di una scuola – educativo e didattico. “I ragazzi che stanno lavorando al progetto, cui si affiancheranno quelli dell’Industriale nella fase realizzativa e per le operazioni di carpenteria in particolare, imparano che l’energia devi sapertela produrre se vuoi pedalare”.

Liceo Artistico Jacovitti
Liceo Artistico Jacovitti
Liceo Artistico Jacovitti

Il progetto, che sarà realtà “entro il mese di giugno” secondo il pronostico dei docenti, è un esempio lampante – e proficuo – di come la scuola possa essere al servizio del territorio (in foto sopra anche una riproduzione della facciata della Cattedrale romanica della città che è pensata per i non vedenti avendo la possibilità di attivare una audioguida) e coniugarsi con esso per migliorare l’ambiente urbano.

Lo speciale dodecaedro però – purtroppo – non sarà installato in ambiente pubblico. I professori, non senza amarezza, ci dicono di essere più che consapevoli che la struttura sarebbe con molta probabilità oggetto di episodi vandalici. “Piuttosto che piangerla poco dopo l’inaugurazione, abbiamo pensato a una soluzione alternativa. La riprodurremo in un’area esterna dell’istituto industriale (nel quartiere Porticone, ndr), non sarà dunque a servizio dell’intera cittadinanza ma perlomeno degli studenti. Non escludiamo, però, che possa essere visitata da esterni”. La struttura potrà arricchirsi di nuovi contributi e nuove idee, anche da parte di enti quali l’Unimol. “Potrebbe essere anche una sorta di stazione meteo dove effettuare anche il monitoraggio di alcuni parametri ambientali”. Non è fantascienza, tutto quanto raccontato sta prendendo corpo.

Liceo Artistico Jacovitti
Liceo Artistico Jacovitti
Liceo Artistico Jacovitti

Ed è una esperienza – una tra le tante che il liceo artistico termolese sta sperimentando – che mette in contatto la scuola con le realtà lavorative (e accademiche). Un aspetto non certo trascurabile specie per un istituto formativo che punta – anche – alla spendibilità nel mercato del lavoro attuale delle competenze che qui si costruiscono giorno per giorno, campanella dopo campanella. L’aspetto laboratoriale – che non si sostituisce ma si affianca alla formazione umanistica ‘classica’ – è centrale ed è uno stimolo per docenti e discenti. “Anche noi – raccontano sempre i prof Carafa e Giordano – dobbiamo ‘sporcarci le mani’, metterci in gioco e apprendere di continuo. Questo modo di fare didattica, meno formale, ci permette d’altronde di avere un rapporto diverso con i nostri ragazzi e le nostre ragazze, più interattivo”.

Liceo Artistico Jacovitti

“Siamo orgogliosi di dire – proseguono i professori – che gli studenti che si diplomano qui possono affrontare qualsiasi percorso universitario. Molti chiaramente si iscrivono ad Architettura o all’Accademia di Belle Arti, ma le scelte sono le più diversificate”. Purtroppo una nota dolente c’è e i docenti la sottolineano. “I ragazzi usciti di qua vanno via, fuori regione, anche perchè qui non hanno possibilità di formarsi. Non c’è un’accademia, non c’è una scuola di fumetto nè di design, di fotografia, di cinema o di scenografia. Non abbiamo neppure uno spazio per esporre i lavori degli studenti: una volta c’era la Galleria Civica, ora non più. Abbiamo fatto delle esposizioni al Castello Svevo ma lì lo spazio è ridotto. In generale qui in Molise non c’è un vero indotto culturale, dunque molte di queste competenze che qui abbiamo formato, e che si tradurranno in lavoratori del futuro, non torneranno, ahinoi”. 

 

Intanto la ‘risposta’ dei giovani sembra premiare le scelte dell’istituto. “Quest’anno siamo a 50 iscritti, ma in genere molti si aggiungono a fine estate. Già così significa che l’anno prossimo avremo tre prime classi. E sono numeri in costante crescita nonostante lo spopolamento incipiente che condanna alcune scuole addirittura alle pluriclassi”.

Liceo Artistico Jacovitti
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