24 marzo 1945: da Ramitelli la storica missione aerea con l’attacco al cuore della Germania
Campomarino fu protagonista, il 24 marzo 1945, della missione più lunga (circa 1600 miglia tra andata e ritorno) mai realizzata in Europa dalla 15th Air Force Statunitense. Gli aerei P-51 Mustang di stanza a Ramitelli e Madna scortarono i bombardieri su Berlino. Il buon esito delle missioni da Ramitelli permise ai Tuskegee Airmen (piloti di colore) a fine conflitto, di essere integrati a pieno titolo nell’Air Force americana
La mattina del 24 marzo del 1945 decolla da Campomarino una quantità enorme di aerei da caccia P-51 Mustang statunitensi con destinazione Berlino. Sono gli aerei provenienti dei campi di aviazione di Madna e Ramitelli, presenti nel distretto di Nuova Cliternia.
Non è la prima volta che gli aerei alleati vengono destinati in Germania, ma è la prima volta di un attacco della 15th Air Force statunitense al cuore della Germania. La missione fu identificata tecnicamente come la numero 246. Un totale di circa 113 P-51 Mustang, di cui 59 del 332nd gruppo di Ramitelli e 54 del 52nd gruppo di Madna.
Tutti appartenenti alla 306th Fighter Wing della 15th Air Force, dislocata nel tavoliere delle Puglie, e assegnati in scorta ai bombardieri foggiani in volo verso Berlino, per colpire la fabbrica di carri armati della Daimler/Benz. Una missione non facile, in quanto Berlino e le sue fabbriche belliche erano difese pesantemente da un’arma considerata segreta: ME-262, il primo aereo a reazione molto veloce ma poco maneggevole per il combattimento
Alcuni piloti di Madna ricordano che un primo tentativo di colpire Berlino fu pianificato a Giugno del 1944, quasi un anno prima, ma il tutto fu annullato prima del decollo.
Per questa operazione furono impiegati sei gruppi di bombardamento e cinque gruppi caccia, di cui 169 erano B17 e 256 erano aerei da caccia formati dalla maggior parte da P-51- Mustang e P-38 Lightning. Gli aerei di Campomarino rappresentavano più del 50% dei P-51 destinati a quella che fu la missione più lunga mai realizzata nei cieli europei dalla 15th Air Force. Il numero degli aerei rimasti in missione però fu diverso rispetto a quello previsto, circa una quindicina in meno per i caccia e una ventina per i bombardieri .
I P-51 Mustang di Ramitelli e Madna arrivarono con i bombardieri sull’obiettivo come previsto.
Il compito dei piloti di Madna di Campomarino (del 52 Fighter Group) fu quello di stare al fianco dei bombardieri e permettere a questi di non avere nessun problema nell’area di intervento e di far ritorno alle loro basi. Questo risultato fu raggiunto con determinazione e professionalità.
Simile fu il compito dei piloti di Ramitelli di Campomarino (del 332nd Fighter Group) ma con una differenza non trascurabile, cioè quello di stare al fianco dei bombardieri al limite della resistenza. L’obiettivo fu raggiunto ma la missione non fu priva di ostacoli.
A circa 50 miglia dalla Daimler/Benz, uno sciame di aerei nemici (30 caccia a reazione di Me-262, alcuni Me-163 ed anche un loro P-51 catturato e con insegna tedesca) aveva assunto un assetto di attacco verso i bombardieri. I P-51 del 332nd di Ramitelli e quelli del 31st di base a Mondolfo reagirono abbattendo otto ME-262, cinque accreditati agli aerei di Mondolfo e tre a quelli di Ramitelli. Questi ultimi però ne dichiararono come probabili distrutti altri due ME-262 e un ME-163, mentre come danneggiati tre ME-262.
Il combattimento aereo durò 15 minuti dalle 12:10 fino alle 12:25. Di breve durata fu anche il bombardamento sulla fabbrica della Dimler/Benz, dalle 12:21 alle 12-34.
I piloti del 52nd Gruppo di Madna, che assistettero al combattimento su Berlino testimoniarono la determinazione e l’audacia messa in campo dai piloti di Ramitelli: “…la missione è stata piuttosto movimentata per il 332nd gruppo e per il 31st gruppo caccia, entrambi si sono imbattuti in sciame di aerei nemici e ne hanno abbattuti nove, otto dei quali erano ME 262”.
I piloti statunitensi partiti dai campi di volo di Campomarino coprirono una distanza, tra andata e ritorno, di circa 1600 miglia. Una operazione che li ha tenuti impegnati dalle 9:30 del mattino fino alle 18:00 del pomeriggio. Nove bombardieri e cinque caccia di Ramitelli non rientrarono nelle loro basi italiane di Puglia e Molise.
Il 332nd gruppo di Ramitelli ricevette, per questa missione, il DUC (Distinguished Unit Citation), la più alta onorificenza conferita per “atti di straordinario eroismo contro il nemico”.
È importante ricordare che questi uomini del 332nd furono i primi piloti neri nella storia dell’Air Force statunitense, conosciuti da molti come i Tuskegee Airmen. Il campo di volo di Ramitelli fu una base in sperimentazione e segregata rispetto a quella di Madna e dei campi di volo pugliesi. Il buon esito delle missioni da Ramitelli permise loro, a fine conflitto, di essere integrati a pieno titolo nell’Air Force americana, fino ad allora corpo di élite per soli bianchi. Il lungo cammino dell’emancipazione dei neri d’America è passato per Campomarino e fu l’ultimo atto in cui neri e bianchi furono divisi operativamente sui campi di battaglia.
A tutti questi eroi va la nostra eterna gratitudine per aver permesso a molte nazioni di essere popoli liberi. Purtroppo il male dell’uomo su un altro uomo continua ancora oggi. Nuovi eroi combattono, come in passato, per la libertà e l’autodeterminazione dei popoli.
Giuseppe Marini. Storico locale dell’Aeronautica Militare Alleata della Seconda guerra mondiale a Campomarino e scopritore dei campi di aviazione di Ramitelli e Madna

PHOTO Thank you to Rarity Color and “Toni Frissell/ Library of Congress”
A Tuskegee airman sitting on a P-5/D, “Creamer’s Dream” airplane in Ramitelli, Italy, March 1945.




