L'incidente nel luglio 2021

Infermiere di Agnone ucciso da un’auto, la Procura chiude le indagini: è omicidio stradale

L'autorità inquirente ha chiesto il processo per il 21enne accusato di aver provocato il tragico incidente che è costato la vita a Mario Scampamorte

Stando alla ricostruzione effettuata dalla Procura di Lanciano, l’incidente che il 12 luglio 2021, alle 20.15, sulla Provinciale 100 Pedemontana, nel territorio comunale di Casoli, ha ucciso il giovane infermiere di Agnone Mario Scampamorte sarebbe stato provocato dal giovane di 19 anni (all’epoca dei fatti) che – alla guida della sua macchina – quella notte ha svoltato a sinistra senza azionare la freccia e senza guardare lo specchietto retrovisore.

Scampamorte incidente
Scampamorte incidente
Mario Scampamorte

Questa è la conclusione alla quale è giunto il Pm, Francesco Carusi, a conclusione delle indagini preliminari chiedendo il rinvio a giudizio dell’automobilista di Castel Frentano.

Il giovane, oltre al reato di omicidio stradale, dovrà rispondere anche di guida in stato di ebbrezza essendogli stato riscontrato un tasso alcolemico di 0,15 g/l, che invece sarebbe dovuto essere zero avendo all’epoca dei fatti avendo meno di 21 anni (ossia 19). Riscontrando la richiesta, il Gip del Tribunale di Lanciano, con decreto del 6 febbraio, ha fissato per il 22 maggio 2023, dalle 9.30, l’udienza preliminare.

Mario Scampamorte aveva 27 anni. Quella maledetta sera stava percorrendo la Provinciale 100 in sella alla sua Kawasaki Ninja con direzione di marcia Lanciano-Casoli quando, in località Piano delle Vacche, all’altezza del km 24+070, ha intrapreso una manovra di sorpasso per superare la Fiat Punto condotta dall’oggi ventunenne indagato, il quale però proprio in quel momento avrebbe effettuato una svolta a sinistra per immettersi in una traversa della zona industriale “est”, travolgendo in questo modo la moto. A seguito del violentissimo impatto il centauro è stato sbalzato dal mezzo, urtando dapprima contro il parabrezza della vettura e poi scaraventato a diversi metri di distanza, fuori dalla carreggiata.

Una serie di colpi tremendi che non gli hanno lasciato scampo. Il giovane infermiere di Agnone è morto sul colpo.

Stando a quanto sostenuto dalla Procura, l’indagato “metteva in atto una manovra di svolta a sinistra senza segnalarla adeguatamente con l’apposito indicatore luminoso ed omettendo altresì di guardare lo specchietto retrovisore, ponendo in essere una manovra contraria a regole di prudenza e non mettendo in atto tutte le opportune cautele utili a evitare l’incidente, considerando anche che il tratto di strada si presentava rettilineo e con ampia visibilità (di circa 300 metri)”. La famiglia di Mauro, assistita da Studio3A e dall’avvocato Lorenzo Marcovecchio, del foro di Isernia – si aspettano giustizia da un processo di cui si decideranno le sorti a maggio prossimo.

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