Suggestioni

Scommessa possibile sullo sviluppo di Termoli: “Esistono le condizioni ideali, a patto che…”

Un punto di vista dall'interno sulle possibilità del territorio bassomolisano, che affronta i nodi dell'industria, delle risorse umane e dei trasporti aprendo a una prospettiva di grandi chances. Fantascienza? "Lo sviluppo dell’umanità passa anche attraverso sogni che a poco a poco diventano realtà grazie alla volontà e alla determinazione di chi vuol esserne protagonista" il messaggio dell'autore, esperto di operation nel Gruppo Fiat, Fca e Stellantis.

Francesco Barile, 62 anni, ingegnere industriale, una lunga carriera nelle operations del gruppo FIAT, FCA, STELLANTIS in Italia. Termolese di adozione, avendo vissuto gli anni giovanili e della maturità nella città adriatica, appassionato del mondo dei trasporti e dei loro risvolti tecnici, economici e sociali, propone qui alcuni spunti di riflessione come contributo alla discussione sulle modalità’ di sviluppo del nostro territorio.

 


 

Il mai sopito dibattito sull’ideazione, il progetto, la programmazione e l’attuazione degli interventi più opportuni e convenienti da realizzare per lo sviluppo dell’economia del nostro Paese e più in
particolare delle Regioni del Sud e del nostro territorio fa scaturire alcune suggestioni che qui si propongono o, meglio, si ripropongono allo scopo di fornire elementi per stabilire quali possano essere le soluzioni più convenienti/opportune per perseguire le suddette finalità.
In particolare tratteremo un tema che comprende tre aspetti fondamentali che sono tra loro complementari e interagiscono in ottica di sistema: produzione industriale, territorio, risorse umane e trasporti.

Sappiamo che in una moderna società occidentale non vi è progresso economico, sociale, culturale se questi aspetti non sono interconnessi tra loro: lo sviluppo industriale favorisce il benessere materiale, il progresso tecnico e l’aumento delle competenze delle persone che operano nel territorio; il territorio costituisce il terreno sul quale tale sviluppo si estrinseca; le risorse umane sono gli attori e gli artefici dello sviluppo; i trasporti consentono i collegamenti fisici e lo scambio di prodotti e informazioni con altri territori e quanto maggiore è l’interconnessione tanto maggiore è lo sviluppo economico e sociale del territorio.

Sappiamo anche che a ciò si accompagna lo sviluppo di un terziario evoluto che consente a sua volta l’accrescimento di competenze e lo sviluppo di attività legate alla cultura e al turismo, soprattutto
laddove esistono condizioni di base favorevoli a che questo processo possa avvenire.
Orbene, se guardiamo al territorio di Termoli e del Basso Molise possiamo cogliere i seguenti aspetti:
presenza di un’area industriale abbastanza consolidata (metalmeccanico, chimica, alimentare, energia, logistica, servizi alle imprese) e in sviluppo (si pensi ad esempio alla prossima implementazione di una Gigafactory per la produzione di batterie per il mercato automobilistico e all’incremento produzioni e capacità produttive nel comparto chimico ed energetico);
ubicazione geografica lungo il corridoio adriatico, fondamentale per i collegamenti non solo tra Nord e Sud del Paese e tra Nord Europa e Mediterraneo ma anche in senso trasversale tra Tirreno e sponda adriatica quale ponte con i Paesi dell’Est Europeo/Turchia;
disponibilità di risorse umane di elevata qualità che attualmente si formano in loco e poi emigrano per compiere gli studi universitari e sviluppare le proprie competenze professionali
in altri luoghi privando così il territorio dell’humus sul quale poter innestare la crescita;
presenza di un turismo sostenibile legato ad una forte tradizione balneare e ad un territorio interno incontaminato, geograficamente suggestivo e forte di attività agricole di pregio
➢ non ultima, presenza storica di un settore, quello della pesca, che si accompagna al turismo balneare ed enogastronomico non ancora pienamente conosciuto e apprezzato in Europa e
nel Mondo.

Esistono quindi qui in Molise e a Termoli tutte le condizioni che possono contribuire a far sì che vi sia una crescita economica completa, diversificata e pienamente sostenibile.
Attraversiamo tempi che ci offrono delle straordinarie opportunità che devono essere colte e che possono aiutare a costruire lo scenario sopra descritto:
➢ la futura presenza della Gigafactory favorirà l’inserimento di ulteriore know how tecnico nel territorio, know how la cui tipologia rappresenta il futuro dell’umanità (il settore dell’energia è quello che sta procedendo con la maggiore velocità e che offre le maggiori chances di sviluppo) e che si unisce e si integra al know how industriale già maturato nel corso della storia industriale del nostro Territorio;
➢ la presenza dell’Università e delle attività industriali in essere e in sviluppo possono favorire la nascita di Facoltà STEM che formino le giovani menti molisane nel campo dell’Ingegneria
Energetica, Ambientale, Meccanica e Chimica e le accompagnino nella loro crescita professionale mantenendo così la loro presenza in loco senza emigrazioni di massa.
Lo sviluppo di queste attività possono costituire un volano per l’avviamento di start up da parte di giovani imprenditori che non siano solo attività legate al turismo e all’enogastronomia, attività, queste ultime, che anzi avrebbero maggior apprezzamento in presenza di contesti di alta specializzazione dei settori industriali e accademici.

Il volano non si limiterebbe solo all’industria e all’università in senso stretto, ma la stessa presenza di siti produttivi e istituzioni culturali potrebbe spingere le stesse Compagnie industriali già presenti sul territorio ad installare i loro Headquarter o alcuni Dipartimenti funzionali qui in Molise, organizzare attività ed eventi (team di ricerca, convegni, workshop legati ai temi trattati) sfruttando le eccellenze del nostro territorio, far sì che effettivamente Termoli diventi Capitale dell’Innovazione Tecnologica (una sorta di Silicon Valley italiana, come già auspicato nel corso dell’ultimo Festival del Sarà svoltosi la scorsa estate).

Nell’ambito del quadro così descritto diventa allora fondamentale connettere fisicamente il territorio al Paese, all’Europa e al Mediterraneo e quindi sviluppare una rete di trasporti e di nodi
che ne favoriscano la fluidità e l’interscambio. Diventa cioè fondamentale la realizzazione di opere quali il potenziamento della rete ferroviaria adriatica (non solo il raddoppio Termoli/Lesina, che in questa trattazione si dà per scontato ), la realizzazione di un porto commerciale che integri e faccia sinergia con quelli di Ancona e Bari che permetta il collegamento con l’Est Europeo, l’Albania, la Grecia e la Turchia, la costruzione di un’autostrada dei 2 mari (Termoli / S.Vittore o Termoli/Caianello) che realizzi l’asse Ovest/Est e la creazione di un interporto che costituisca un nodo fondamentale di connessione e di raccordo tra le direttrici Nord/Sud e Est/Ovest che transitano per Termoli e che da Termoli si originano (alla stregua del parallelo del meridiano che si incrociano proprio qui in un efficacissimo paragone geografico).

I tasselli fondamentali per la costruzione di questo disegno esistono, i mezzi finanziari possono essere reperiti (il PNRR, la ZES e le varie iniziative sono lì che attendono di essere utilizzate quale
strumento realizzativo), il circolo virtuoso può autoalimentarsi una volta che sia stato innescato.
Qualcuno obietterà che si tratta di pura fantascienza, ma lo sviluppo dell’umanità passa anche attraverso sogni che a poco a poco diventano realtà grazie alla volontà e alla determinazione di chi vuol esserne protagonista.
Nei prossimi articoli cercheremo di analizzare i vari punti sopra descritti proponendo spunti di ulteriore riflessione.

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