Il caso nel 2021

Prende il covid in ospedale: per i periti del Tribunale la gestione del ricovero è collegata alla morte

Per la prima volta viene messo nero su bianco il nesso di causalità tra un decesso covid in regime di ricovero (al Cardarelli di Campobasso) e la pessima gestione del paziente deceduto. Una morte che, per i consulenti, si sarebbe potuta evitare

Consulenti del Tribunale di Campobasso hanno accertato il nesso di causalità tra la morte di un paziente, avvenuta nel febbraio 2021, e la gestione dello stesso presso l’ospedale Cardarelli di Campobasso. È il legale Vincenzo Iacovino a rendere noto quanto appurato dai periti nominati dal tribunale civile di Campobasso e relativi a un anziano, ricoverato nell’ospedale del capoluogo molisano il 3 gennaio 2021 per una patologia tempo dipendente, e deceduto poco più di un mese dopo nel nosocomio.

L’uomo era risultato negativo ai primi tre tamponi molecolari eseguiti – a cadenza periodica – ma era risultato positivo al quarto molecolare il giorno 18 gennaio, ovvero 15 giorni dopo il suo ingresso nel presidio ospedaliero. La sua morte risale al 5 febbraio 2021, a seguito di un veloce aggravamento delle sue condizioni cliniche.

I familiari della vittima, considerato che il loro congiunto aveva con tutta probabilità contratto l’infezione in ospedale, si sono rivolti allo studio legale Iacovino (che segue il Comitato costituito dai familiari delle vittime) per accertare ogni eventuale responsabilità ritenendo oltretutto il virus causa o concausa del decesso. E qui la sorpresa che Iacovino descrive così: “Per la prima volta i periti di un tribunale italiano accertano che un paziente covid è morto a causa delle condotte tenute dai sanitari nell’ospedale in cui era ricoverato”. La Procura, come noto, ha archiviato l’inchiesta ma quanto emerso dalla relazione dei periti del Tribunale getta un’ombra sinistra sulla gestione dell’epidemia in Molise.

 

I consulenti infatti nella loro relazione parlano chiaramente di gravissime omissioni, di deficienze organizzative nonché di pessima gestione clinica dei pazienti. Negligenze che nel caso specifico avrebbero portato alla morte dell’uomo che, una volta divenuto positivo e aver contratto una polmonite bilaterale, è stato trasferito dal reparto di Medicina generale all’Unità operativa (allora in funzione) Anziano fragile per pazienti positivi. Per i periti inoltre dalla cartella clinica emergono tutta una serie di negligenza ed omissioni, ritenute ancora più gravi dal momento che stiamo parlando di una struttura ad elevata specializzazione qual è il Cardarelli (unico hub molisano per il Covid).

Dito puntato contro la Asrem (che non avrebbe fatto rispettare le direttive ministeriali sulla corretta gestione dei casi Covid negli ospedali) ma anche verso la condotta dei sanitari che viene giudicata censurabile anche perchè – si argomenta – non si è registrato un cambiamento neanche dopo l’aggravamento delle condizioni generali del paziente a seguito della comparsa della polmonite bilaterale da Covid.

Insomma per i periti del tribunale il decesso del paziente è causalmente riferibile a omissioni ed esigenze di carattere organizzativo, e a condotte sanitarie del tutto inadeguate alla gestione clinica del paziente che invece” qualora adeguatamente assistito – scrive l’avvocato Iacovino – nonostante l’infezione virale contratta nel nosocomio sarebbe verosimilmente sopravvissuto alle patologie che avevano portato al ricovero”.