Sindaco indagato per riciclaggio, la minoranza chiede incontro col Prefetto: “Siamo preoccupati”
I consiglieri comunali di Molise, Nicolino Liberanome, Massimo Tomba e Antonio Cirelli, evidenziano i timori per l’immagine del piccolo centro investito dal caso della Fondazione che acquistava immobili, ora sequestrati. Annunciano che al Prefetto saranno comunicate azioni politiche a tutela della reputazione dell’amministrazione e dei cittadini della piccola comunità.
Il sindaco di Molise, Domenico Cirelli, è il principale indagato in una inchiesta che ha fatto molto parlare, sfociata pochi giorni fa nel sequestro di cinque immobili per un valore di oltre 2,5 milioni, tutti riconducibili alla Fondazione Aldo Messere. Secondo l’accusa Cirelli avrebbe dirottato ingenti somme si denaro sulla Fondazione attraverso cooperative di assistenza agli anziani gestite da suoi familiari e usato il denaro per l’acquisto degli stabili. Le accuse sono pesanti: riciclaggio e autoriciclaggio.
A distanza di 13 giorni da blitz della Guardia di Finanza, e del rumore che l’inchiesta ha fatto in Molise, i consiglieri comunali di opposizione del piccolo comune hanno chiesto un incontro con il Prefetto di Campobasso per esprimere i loro timori sul caso e evidenziare azioni politiche da intrapredere a tutela dell’immagine del Comune e della stessa amministrazione di Molise.
Nicolino Liberanome, Massimo Tomba e Antonio Cirelli scrivono: “Siamo preoccupati di quanto sta accadendo nella piccola comunità di Molise, per questo abbiamo richiesto un incontro con Sua Eccellenza il Prefetto di Campobasso per manifestare il nostro disagio e per comunicare eventuali azioni politiche che saranno intraprese per tutelare la reputazione dell’amministrazione e dei cittadini della piccola comunità di Molise. Il gruppo di minoranza già in passato ha denunciato comportamenti non in linea con la corretta gestione della cosa pubblica da parte del sindaco di Molise, ma ora la cosa sembrerebbe molto più pesante, si parla di indagini che riguardano il riciclaggio e l’autoriciclaggio, di ingenti somme di denaro e che coinvolgerebbero anche i familiari prossimi del sindaco”.
Cirelli sarebbe il principale indagato di una inchiesta che ha coinvolto anche alcuni parenti a capo di cooperative sociali impiegate nell’assistenza agli anziani. Gli immobili sequestrati sarebbero stati acquistati con somme di denaro di provenienza illecita, mediante donazioni alla Fondazione Aldo Messere, una fondazione senza scopo di lucro, da parte di cooperative impegnate nella gestione di case di riposo per anziane, tutte riconducibili secondo gli accertamenti info-investigativi a Cirelli, indagato per riciclaggio e autoriciclaggio.
“Siamo sicuri che la magistratura farà il suo corso per il bene pubblico e per il rispetto della integrità morale che devono sempre mantenere tutti i cittadini, particolarmente quando questi decidono di impegnarsi in cariche pubbliche e rappresentare la propria collettività – dicono tre esponenti della minoranza – I piccoli comuni sono la spina dorsale della nostra bella Italia, a volte però, vengono scambiati da alcuni, come il luogo dove fare i propri comodi.
La piccola comunità di Molise è stata sempre apprezzata per la generosità, operosità e accoglienza, sarebbe un peccato, ora essere additati per “altro” e non per colpa dei cittadini, ma purtroppo da chi li rappresenta”.


