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Diabetica dopo il vaccino anti-covid. “Asrem non risponde, ho diritto di sapere perché sono diventata invalida a 42 anni”

28 novembre 2022 | 08:30
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Diabetica dopo il vaccino anti-covid. “Asrem non risponde, ho diritto di sapere perché sono diventata invalida a 42 anni”

Maddalena Milano, 42 anni di Isernia, ha contratto una grave forma di diabete dopo essersi vaccinata contro la Covid 19 con Astrazeneca. “La mia vita è stravolta, ho una menomazione permanente e sono dipendente dall’insulina mentre prima ero in perfetta salute. Asrem deve darmi delle risposte”. Da sette mesi l’azienda sanitaria non dice se ha diritto o meno all’indennizzo per i danneggiati da vaccinazione.

La vita di Maddalena Milano è cambiata da un momento all’altro il 28 maggio del 2021. Era quello il giorno in cui la Asl di Roma le aveva dato appuntamento nell’hub di Stazione Termini per la vaccinazione contro il virus responsabiledella Covid 19. E lei “per dovere civico, coi dubbi legittimi che un po’ tutti abbiamo avuto in quell’istante, ma convinta che proteggere me stessa e gli altri fosse la cosa giusta da fare e anche perché, senza vaccinazione, non avrei potuto neppure lavorare” si è fatta inoculare il discusso siero Astrazeneca.

Pochi giorni dopo il governo italiano emanò una circolare affinché quel tipo di vaccino fosse somministrato solo agli anziani, agli over 60. Fenomeni trombotici, qualche morte sospetta e una valutazione dell’Ema su un plausibile causalità tra le reazioni avverse e Astrazeneca portarono a significativi cambiamenti nella campagna vaccinale italiana.

Ma a quel punto Maddalena stava già molto male.

L’INIZIO

“Ho cominciato a sentirmi poco bene nelle 24 ore successive alla vaccinazione – racconta in questa intervista esclusiva a Primonumero questa 42enne isernina che vive nella Capitale per lavoro – io non soffrivo di alcuna patologia pregressa, avevo una vita attiva, insomma, stavo bene. Ma dopo Astrazeneca ho iniziato ad avere dei forti mal di testa, nausea e febbre”.

Che non fossero effetti collaterali comuni fu evidente nei giorni successivi: già l’11 giugno a Maddalena è stata riscontrata una iperglicemia, un innalzamento del glucosio nel sangue.

“Il mio medico pensò che potesse essere una conseguenza della cefalea, ma io stavo sempre peggio”.

Il 22 giugno, meno di un mese dopo il vaccino, la signora Milano è ricoverata all’ospedale Gemelli di Roma dove le viene escluso un trombo alla testa, a quell’epoca la reazione avversa più preoccupante. Nessuna trombosi in corso, ma la glicemia continuava a salire.

Nei mesi successivi le analisi del sangue di Maddalena insistono nel darle cattive notizie. La situazione si aggrava fino a quando, è il giorno di Natale, le viene diagnosticato un diabete di tipo 1, la forma di diabete più grave che ci sia e che, se non trattata, può portare alla morte. Poco dopo Capodanno si ammala anche di Covid.

“E’ stato terribile e del tutto inatteso perché questo tipo di diabete si manifesta nel periodo dell’infanzia e nell’adolescenza, raramente in età adulta, eppure mi ha beccata. La qualità della mia vita ne ha risentito fortemente, io ero sana e avevo una vita ‘normale’: oggi sono dipendente dall’insulina, ne faccio quattro al giorno e nonostante tutto, nonostante le precauzioni e la dieta, le mie glicemie (sia in discesa che in salita) continuano a impazzire. Nessuno potrà restituirmi più la vita di prima. Ogni giorno combatto contro una patologia invalidante e permanente, ho sempre paura che qualche organo possa essere compromesso, insomma, la mia vita è cambiata da un momento all’altro e ora voglio delle risposte, ho il diritto di sapere perché il mio sistema immunitario è ‘inspiegabilmente impazzito’, come hanno semplificato la situazione con questa efficace metafora i medici e gli specialisti che mi hanno vistata in questi mesi”.

DOPO LA DIAGNOSI IL SILENZIO DELL’ASREM

Le risposte che Maddalena vorrebbe avere dovrebbero arrivare dall’Asrem del Molise a cui è stata segnalata, già a fine marzo 2022, la reazione avversa al vaccino e per la quale lei chiede di essere indennizzata così come previsto dalla legge 210 del 1992 per i soggetti che hanno riportato danni irreversibili a seguito di vaccinazione.

Una serie di pec e una infinità di telefonate fatte alla Regione Molise, all’Asrem e al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria del Molise sono ancora oggi senza risposta.

“La prima pec, con tutta la documentazione allegata (fatta di esami, cartelle cliniche e referti di viste mediche effettuate dalla vaccinazione in poi) risale al 19 aprile scorso, poi ci sono stati solleciti ma mai una risposta  anche se tutto è stato correttamente protocollato. L’esito della mia pratica, però, non mi è stato ancora comunicato sette mesi dopo e neppure mi è stato ancora fornito il nome di un responsabile del procedimento come la legge prevede in questi casi”.

Cosa impedisce all’Asrem di rispondere a Maddalena è qualcosa di non ancora chiaro. Sappiamo però che il compito dell’azienda sanitaria del Molise è assai gravoso perché con la sua risposta di accoglimento o respingimento della richiesta di risarcimento dovrà anche spiegare le ragioni. E questo presuppone una valutazione attenta del caso e il giudizio medico in grado di dire se ci sia una correlazione tra la reazione avversa al vaccino e il diabete di Maddalena. O almeno la possibilità che questa correlazione non sia esclusa.

COSA DICE LA SCIENZA

Purtroppo la letteratura scientifica a riguardo è scarsa e appare molto complicato stabilire, alla luce della casistica esistente, una relazione qualsiasi tra la vaccinazione anti-Covid 19 (oppure la somministrazione specifica di vaccino Astrazeneca) e l’insorgere di malattie autoimmuni come il diabete di tipo 1. In linea teorica una correlazione, un nesso causa-effetto, potrebbe esserci anche se bisognerebbe conoscere in maniera più approfondita il contesto familiare e genetico di ogni singolo paziente. Tuttavia è noto che ci sono determinate infezioni che possono scatenare reazioni autoimmuni ed è noto che la vaccinazione ricalca il meccanismo della infezione nel momento in cui entra in un organismo per prepararlo ad affrontare in futuro le difese rispetto a una malattia.

Uno studio specifico sul diabete mellito di tipo 1 dopo la vaccinazione Sars Cov 2 è stato pubblicato su National library of medicine in seguito alle segnalazioni che i vaccini contro il Sars Cov 2 scatenano effetti collaterali immunitari. Il diabete di tipo 1 può essere una manifestazione della sindrome autoimmune infiammatoria indotta da adiuvanti, per quanto ci sono casi estremamente limitati dal punto di vista numerico. A questo si aggiunge che, sebbene in linea teorica la vaccinazione può scatenare il diabete di tipo 1, nella stragrande maggioranza dei casi analizzati dopo alcune settimane il fabbisogno di insulina e la necessità quindi di una terapia insulinica sono diminuiti rapidamente e scomparse in tre pazienti su quattro.

Insomma gli studi disponibili non sciolgono ancora il nodo sulla correlazione sebbene tra gli effetti del long Covid e la possibilità di sviluppare il diabete esista, come pure problemi di controllo glicemico e resistenza all’insulina.

La conferma ci giunge anche dalla responsabile del reparto di Diabetologia dell’ospedale Cardarelli.

La dottoressa Mariarosaria Cristofaro ci riferisce di aver notato “in pazienti che avevano già patologie auto immuni la slatentizzazione (l’emersione di ciò che era latente, ndr) del diabete a seguito, però, di naturale infezione dal Coronavirus e non di vaccinazione. Ma in effetti non ci sono studi, piuttosto delle osservazioni scientifiche. Per quella che è la mia personale esperienza – riferisce – posso solo dire di aver notato qualche caso di diabete in più dopo il Covid e di non aver riscontrato neppure reazioni avverse tra i soggetti in cura qui da noi anche perché i diabetici molisani hanno fatto il vaccino Pfizer e non Astrazeneca”. E’ dimostrato da tempo, infatti, che soffrire di diabete aumenta di gran lunga il rischio di ammalarsi gravemente di Covid, da qui la scelta di un vaccino a mRNA come Pfizer rispetto ad Astrazeneca che è un vaccino a vettore virale, più simile nei suoi effetti all’infezione spontanea.

Ma se c’è la possibilità che il Sars-CoV-2 possa favorire, non solo in soggetti predisposti, lo sviluppo del diabete, non è ancora sicuro. Gli stessi endocrinologi, nel congresso nazionale che si è tenuto alcuni mesi fa, hanno suggerito la necessità di ulteriori indagini anche utilizzando il monitoraggio a distanza.

Non sarà, pertanto, un caso che la signora Milano – giovane e in buona salute prima di Astrazeneca – potrebbe essere inserita in un programma di ricerca scientifica dall’ospedale Fatebenefratelli di Roma come ci riferisce lei stessa.

COSA DICE LA LEGGE 

Per ora la partita si gioca anche sul piano giuridico. Il caso di questa molisana invalida dopo il vaccino è seguito con attenzione da un importante studio legale di Roma a cui Maddalena si è rivolta. L’avvocato ci ha spiegato nel dettaglio che la vecchia legge 210 del ’92 (Indennizzi per i danneggiati in modo irreversibile da vaccinazioni, trasfusioni e somministrazione di emoderivati infetti) è stata modificata durante la pandemia e che oggi prevede, oltre all’indennizzo chiesto dalla sua assistita ad Asrem (una sorta di assegno di invalidità), anche un importo aggiuntivo una tantum da riconoscere nel caso in cui si accerti che la patologia sopraggiunta sia legata ai vaccini anti Covid-19.

“Sono le commissioni mediche ospedaliere (Cmo) istituite dalle Asl regionali di competenza a dover valutare la documentazione trasmessa da chi chiede un indennizzo – spiega l’avvocato di Maddalena –. Non so se in Molise questa commissione c’è e ha già visto i referti medici, ad oggi, ed è questo l’aspetto che ci indigna di più, la mia assistita non ha ricevuto risposte, neanche negative, nonostante i tempi siano abbondantemente trascorsi”.

Quella valutazione, lo diciamo anche a scanso di equivoci, viene fatta in sede amministrativa e non stabilisce giuridicamente (come se Maddalena avesse fatto causa al ministero della Salute per intenderci) se la correlazione tra diabete e Astrazeneca c’è oppure no. Il suo sarebbe un caso destinato a far discutere e a creare il precedente giudiziario per i tanti che, come lei, si sono ritrovati invalidi a vita dopo essersi sottoposti a una vaccinazione fortemente raccomandata dalle autorità sanitarie.

Resta il fatto che l’eventuale accoglimento della sua istanza di indennizzo oggi in qualche modo contempla la possibilità che un nesso ci sia.

“Se Asrem dicesse sì all’indennizzo questo diventerebbe un elemento probatorio in un eventuale azione risarcitoria futura – conclude il legale – ma al momento il problema è che questo silenzio, questo non dire né sì né no, è scandaloso e siamo determinati ad andare avanti con un azione giudiziaria che obblighi l’azienda sanitaria a rispondere a Maddalena”.

Di tempo, del resto, ce n’è stato in abbondanza. Di risposte, purtroppo, neppure mezza.