Denunce all'inail

Sicurezza sul lavoro, gli infortuni raddoppiano in Molise. Sotto accusa i contratti precari

I dati elaborati da Cisl Molise sulla base delle denunce Inail parlano di +57% di casi nei primi 4 mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021. Un aumento che supera la media italiana: dei 1.150 infortuni denunciati nei primi mesi dell’anno (432 in più del 2021), 808 in provincia di Campobasso (+55%) e 342 in quella di Isernia (+73%).

Nei primi 4 mesi del 2022 il numero degli incidenti sul lavoro in Molise ha registrato un +57% rispetto allo stesso periodo del 2021. Il coordinatore Ast Molise Antonio D’Alessandro, per Cisl Abruzzo e Molise, sintetizza il dato alla luce del report Inail.

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail tra gennaio e agosto sono state 484.561 (+38,7% rispetto allo stesso periodo del 2021), 677 delle quali con esito mortale (-12,3%). Numeri, mette in evidenza D’Alessandro – che “sono un dramma, non ci sono altre parole per definire il fenomeno. Un dramma di tre morti al giorno nei luoghi di lavoro conferma che siamo un Paese deturpato nei suoi valori fondamentali”.
Sono in aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 39.367 (+7,9%).

Per quanto riguarda la nostra regione, l’aumento dei casi supera la media italiana. “Dei 1.150 infortuni denunciati nei primi mesi dell’anno (432 in più del 2021), 808 sono avvenuti in provincia di Campobasso (+55%) e 342 in quella di Isernia (+73%)”.

Per Cisl Molise a incidere notevolmente sul numero degli infortuni è anche il sempre maggiore ricorso al lavoro precario: l’80% dei nuovi contratti di lavoro infatti è a termine. “La precarietà – prosegue D’Alessandro – spesso significa scarsa conoscenza della professione, formazione assente ed elevata ricattabilità di chi rischia di non vedersi rinnovato il contratto nel caso denunci problemi di sicurezza”.

La Cisl ricostruisce: “Visto il numero degli infortuni, è necessario interrogarsi se stiamo facendo realmente tutto il necessario per arrestare il fenomeno. La Regione ha convocato regolarmente e fatto operare il Comitato di coordinamento per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro previsto dall’art.7 del decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008. Infatti, questo articolo del Decreto Legge prevede direttive specifiche riguardanti lo sviluppo dei piani di attività e progetti operativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro; svolgere funzioni d’indirizzo e programmazione delle attività di vigilanza e di prevenzione e promuovere attività di formazione, informazione, comunicazione, assistenza in coordinamento tra le diverse istituzioni; raccogliere e analizzare le informazioni relative agli eventi dannosi e ai rischi, fornendo suggerimenti operativi e tecnici atti a ridurre il fenomeno infortunistico e delle malattie da lavoro; valorizzare gli accordi aziendali e territoriali che promuovano l’adozione, da parte di datori di lavoro, lavoratori e tutti i soggetti interessati, di comportamenti volti a migliorare i livelli di tutela della salute e della sicurezza; monitorare e valutare le attività svolte dall’ufficio operativo e dagli organismi provinciali per verificare il raggiungimento degli obiettivi.

Questo è un dramma che non conosce confini, una strage quotidiana che bisogna assolutamente fermare come più volte ha indicato anche il nostro Presidente della Repubblica Mattarella”.

Sono improrogabili investimenti in sicurezza, “è necessario lavorare sulla cultura della sicurezza, organizzando una formazione continua che parta dai percorsi scolastici. Così come non è più rinviabile il potenziamento degli enti preposti ai controlli che non possono arrivare sempre e solo quando è ormai troppo tardi”.

Per la sicurezza sul lavoro “dobbiamo fare tutti di più” conclude D’Alessandro (Cisl Molise). “Governo, sindacato e imprese devono dar vita a una nuova strategia nazionale: più controlli e investimenti, prevenzione e formazione per azzerare le morti sul lavoro. La sicurezza non deve essere considerata un costo ma un investimento. La vita delle persone deve venire prima di ogni logica di profitto”.

Per queste ragioni Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato una settimana di sensibilizzazione con diverse iniziative dal 17 al 21 ottobre in Molise che si concluderà il 22 ottobre con una manifestazione a Roma.

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