La crisi energetica

Metano per auto: prezzo quadruplicato, pompe deserte e lavoratori a casa

Nel capoluogo costa 4 euro al chilo e l’unica pompa presente in città è deserta e ora anche chiusa per manutenzione. A Termoli grazie al "contratto bloccato" i costi in uno dei tre punti di rifornimento non sono stati ritoccati dagli ultimi rincari e si aggirano attorno ad 1,39 al chilo. Chi invece si è visto imporre alla fonte una tariffa anche decuplicata ha dovuto fare i conti con una crisi che rischia di portare alla chiusura. A Campobasso, nell’unico impianto presente, già due lavoratori sono in ferie forzate con l’incubo della cassa integrazione alle porte

A Campobasso, nell’unica stazione di servizio presente in città, ha raggiunto i quattro euro al chilogrammo. Al momento la pompa di metano è chiusa per manutenzione ma con il prezzo di 4 euro al chilo “non conviene aggiustarla, tanto nessuno più fa rifornimento e gli utenti preferiscono viaggiare a benzina” ci dicono in contrada Macchie.

Metano

Colpa della crisi energetica e dell’aumento del prezzo del gas. Elementi che hanno finito inevitabilmente per ripercuotersi anche sul costo del metano auto, cresciuto enormemente nelle ultime settimane e animato, purtroppo, da un trend al rialzo

Anche il Gpl è salito, ma oggi si attesta di nuovo intorno agli 0,7 euro al litro. Per quanto riguarda benzina e diesel, la prima si può trovare intorno agli 1,6-1,7 euro al litro, il secondo continua a costare 10, 15 centesimi.

Tornando al metano, il prezzo alle stelle sta creando pesantissime conseguenze per gli utenti e per gli operatori del settore che parlano di speculazione vera e propria perché “sì i prezzi del gas sono aumentati ma a noi gestori restano in tasca sempre 4,7 centesimi al chilogrammo”. E a Campobasso su quattro unità lavorative, due sono in ferie con lo spettro della cassa integrazione alle porte.

Metano

Nessuno fa più il pieno. Il rincaro nei prezzi ha costretto molti automobilisti ad allontanare la soluzione metano in favore della benzina, sebbene questo sia “una falsa percezione” avverte il gestore della pompa di metano Puglia a Termoli, dove il prezzo è ancora boccato come testimonia la segnaletica (la foto è stata scattata il 3 ottobre).

Metano termoli

“Sicuramente il metano costa più della benzina, ma bisognerebbe considerare quanti chilometri fa un veicolo con un kg di metano piuttosto che con un litro di benzina o gasolio” spiega il titolare, che però ammette: “Noi non abbiamo registrato un calo di automobilisti perchè abbiamo il contratto bloccato fino a novembre. Poi non si sa quello che potrebbe accadere. Per noi tenere in piedi il distributore è conveniente fino a quando il metano resta sotto i 2,50 euro al kg”.

Metano termoli

Altrove, anche nella stessa Termoli, il prezzo è già schizzato ben oltre i 3 euro. “Noi siamo ancora convenieti – prosgue il gestore – e difatti vengono da Campobasso per fare rifornimento e da vari paesi del Molise e della Puglia”.

Intano molte case automobilistiche hanno optato per frenare la produzione di auto con quel tipo di alimentazione a gas naturale. Aziende come FiatLancia Volkswagen, hanno ridotto la fabbricazione, mentre secondo il Corriere della sera, in Italia nei primi sei mesi del 2022 si è registrato un calo del  63% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente nell’immatricolazione di veicoli a mentano, toccando quota 7.606 unità.

“Non possiamo farci nulla, come tutti siamo in balia dei prezzi imposti dalle compagnie”. dicono dal distributore di Campobasso. Ancora: “Abbiamo attraversato negli anni diverse difficoltà ma mai ci siamo trovati in una situazione tanto drammatica”. E come uscirne è un enigma, anche se le organizzazioni nazionali che raggruppano i distributori di metano, si sono già rivolte al governo per chiedere di intervenire su questo settore anche perché chi distribuisce solo metano potrebbe ritrovarsi ad essere costretto a chiudere entro le prossime settimane.

Gli aumenti, a seconda delle materie, si aggirano intorno a cifre come il 40 o il 60%. Il metano, invece, ha visto il suo prezzo aumentare di dodici volte. Nelle cause individuate da una parte ci sono le speculazioni, dall’altra la scarsità delle forniture. Chi è riuscito a far mantenere dai fornitori il prezzo bloccato ha lunghe code fuori dai distributori. Come accade a Termoli dove i contratti bloccati tengono fermo al prezzo sotto 1,50 euro al chilo. E molti sono gli automobilisti che da Campobasso partono verso la costa per rifornirsi di un pieno di metano.

Chi invece si è visto imporre alla fonte una tariffa incrementata ha dovuto fare i conti con una crisi che sta portando a valutazioni considerevoli come quella di chiudere gli impianti.

Una vera e propria giungla dei prezzi in cui il Molise è in media con le altre regioni d’Italia e nella quale i distributori hanno le mani legate, visto che i prezzi vengono decisi dai grossisti che pure subiscono forti perdite dovute ai costi di lavorazione per i quali serve l’elettricità.

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