L'analisi

Turisti di ritorno, amanti della natura e disposti a spendere: l’identikit dei visitatori del Molise

Il webinar di Unioncamere coi dati Isnart fornisce indicazioni su chi sono i visitatori della nostra regione: ancora scarsa l'influenza di Internet nella scelta delle destinazioni

Il Molise ha una base di turisti fatta in gran parte da visitatori di ritorno o frutto del passaparola. Da lì deve costruire la propria offerta e governare un fenomeno in continuo cambiamento che nei primi anni post pandemia sta facendo scoprire la nostra regione come destinazione sia per i turisti italiani che per quelli stranieri.

È quanto emerge dal webinar ‘Dal tour al turismo attraverso i dati’ organizzato da Unioncamere Molise con la collaborazione di Isnart, Istituto nazionale di ricerche turistiche. “Si registra una buona capacità di resilienza delle imprese turistiche molisane che durante gli anni della crisi covid hanno mantenuto sostanzialmente invariato il loro peso relativo rispetto al totale nazionale, sia in termini di imprese registrate che di addetti” recita il report.

Dopo l’introduzione di Gemma Laurelli della Camera di commercio, è stata la dottoressa Antonella Fiorelli di Isnart a fornire alcuni dati utili relativi a circa 800 interviste che hanno coinvolto i turisti in Molise durante il loro soggiorno tra l’estate 2021 e la primavera 2022 e gli operatori turistici della regione, con l’intento di trarre indicazioni sull’andamento del settore e comprenderne lo sviluppo e la direzione intrapresa.

“Stiamo investendo in nuove piattaforme di studio del turismo dove vengono inseriti i big data che danno una foto delle presenze, i flussi, gli andamenti e i fenomeni turistici e ci permettono di capire cosa c’è già in una destinazione e cosa va invece implementato”.

L’esperta di Isnart ha quindi fatto una sorta di identikit del turista che sceglie il Molise: “chiediamo perché scelgono questa destinazione, come l’hanno trovata, cosa cercano durante la vacanza”. Intervistati non solo turisti di strutture alberghiere ed extra alberghiere, ma anche visitatori ospitati in case private con un soggiorno minimo di due notti.

camera commercio slide

I dati evidenziano come i turisti che scelgono in Molise sono principalmente turisti di ritorno (oltre il 46%), sia per rapporti di parentela esistenti, sia perché già a conoscenza di quanto di bello e di buono sa offrire il nostro territorio. In secondo luogo è il caro vecchio passaparola a spingere le persone a visitare la nostra regione. Ancora scarsa, rispetto alla media nazionale, l’influenza di Internet nelle scelte dei turisti italiani (appena il 14%), mentre più alto per gli stranieri che scelgono il Molise.

Decisiva nella scelta del Molise è spesso la ricerca di natura (17% degli intervistati), fattore che è più importante nella scelta di chi visita il Molise rispetto alla media italiana. Ma cosa cercano i turisti da noi? Principalmente escursioni e gite (oltre il 61% degli intervistati ha risposto così), poi mare (20%) e un po’ a sorpresa attività sportive (quasi il 15%). Così come per il resto d’Italia, sono i turisti delle generazioni Y (28-41 anni) e X (42-57 anni) a rappresentare la maggioranza dei turisti, con una percentuale di 35% ciascuna. Più che i giovani della cosiddetta generazione Z (18-27 anni) che sono appena l’11%, il Molise attira chi ha diverse primavere alle spalle, definiti in questa analisi baby boomers (58-72 anni) che sono il 15% dei nostri turisti.

Interessante anche scoprire che la spesa media giornaliera a persona sul territorio per i turisti supera i 63 euro (esclusi viaggio e alloggio), a dimostrazione di quanti benefici per l’economia generano i flussi turistici. In questo caso la fascia d’età che spende di più è quella dei baby boomers che sfiorano i 70 euro al giorno di acquisti di beni e servizi nel corso della vacanza.

La ricerca di Isnart si è poi concentrata su una destinazione specifica, identificata come Costa del Molise e ne ha analizzato tramite la piattaforma Simoo++ le recensioni sul portale TripAdvisor nel trienno 2019-2021- L’esperienza è stata giudicata complessivamente positiva dal 77% delle persone che hanno recensito, mentre l’8% ha dato un giudizio negativo e il 15% ha espresso un giudizio neutro. Ristorazione e prodotti tipici da una parte, dimensione naturalistica e ‘cuore’ dall’altra emergono come punti di forza.

“È in atto una delocalizzazione – ha concluso Fiorelli – e questo è un lascito positivo della pandemia. I visitatori cercano artigianato locale, enogastronomia, sport. Le caratteristiche del Molise si sposano bene coi fenomeni in atto che vanno però governati. La base c’è e i dati lo confermano”.

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