L’attesa svolta nel braccio di ferro tra la Regione Molise e il Gemelli potrebbe esserci prima del 5 ottobre, il giorno dell’udienza al Tar Molise che ieri (16 settembre) ha sospeso il provvedimento del governatore-commissario. Donato Toma aveva ridefinito il budget assegnato all’ospedale privato rendendo incerta la garanzia delle prestazioni sanitarie per migliaia di pazienti.
“Il 27 settembre parteciperò ad un incontro che si svolgerà al Mef con i rappresentanti dei Ministeri dell’Economia e Finanze e della Salute: chiederò di sforare il budget“, esordisce il presidente nella conferenza con i giornalisti convocata questa mattina, ossia 24 ore dopo l’ordinanza dei giudici amministrativi.
Per le prestazioni ambulatoriali specialistiche il Gemelli riceve circa 7 milioni di euro: 5,5 milioni ‘coprono’ i servizi per i pazienti molisani (il resto è per gli extraregionali). “Oggi ci sono 8 milioni di risorse, di cui sei per i pazienti regionali”, dichiara il capo della Giunta regionale che lo scorso 8 settembre aveva firmato il provvedimento che ridefiniva i tetti di spesa per la struttura privata del capoluogo concentrando i finanziamenti sulla radioterapia oncologica. Ossia sulle prestazioni salva-vita che il Gemelli aveva minacciato di stoppare dal 1 ottobre per l’esaurimento del budget. “In queste condizioni non sappiamo se riusciamo a garantire la diagnostica e la chemioterapia”, la reazione del centro di eccellenza al decreto Toma.
“Il reindirizzamento del budget era una soluzione provvisoria in attesa della soluzione definitiva – spiega oggi il commissario – ossia lo sforamento del budget che abbiamo chiesto alla fine di luglio e alla fine di agosto”. La risposta dei Ministeri? “Ci hanno detto che dovevamo reindirizzare il budget”.
“Il 5 ottobre si capirà se la sospensiva dei giudici sarà confermata o no. Attualmente – scandisce Toma – il Tar Molise ha sospeso parzialmente il decreto del commissario che – ricorda – sospendeva le prestazioni di specialistica ambulatoriale dal 19 settembre in maniera generalizzata perchè, non avendo accesso alle agende del Gemelli, non potevamo sapere le prestazioni collegate alla radioterapia e all’oncologia. Quindi, per reindirizzare il budget, abbiamo dovuto sospendere tutto.
Ma il Tar ci ha detto di non sospendere le prestazioni strumentali e destinate ai pazienti molisani al trattamento di patologie oncologie o cardiologiche già accertate”.
Nell’incontro con i giornalisti, a cui partecipa anche il sub commissario Giacomo Papa, Toma si sofferma più volte sulla carenza dei dati relativi alle prenotazioni dei pazienti: “Gemelli Molise non li ha forniti (prima del decreto commissariale che ha ridefinito il budget, ndr) e noi non abbiamo accesso alle agende, che è un’azione contra legem: la norma attuale prevede che le strutture private entrino nel sistema unico regionale di prenotazioni perchè altrimenti non riusciamo a fare la programmazione regionale sanitaria. Non eravamo quindi in grado di sapere quali erano le prestazioni sospendibili e quali differibili”. L’ordinanza dei giudici amministrativi “ci dà una grossa mano: ci dà la possibilità – che non è più eludibile – di attingere a questi dati (ossia le prenotazioni dei pazienti del Gemelli, ndr)”.
“Il Gemelli ha trasmesso solo il 14 settembre dei dati parziali con la lista delle prestazioni – osserva il sub commissario Papa – e quei dati non consentivano di capire se erano prestazioni che rientravano all’interno del servizio sanitario regionale o se erano prestazioni a pagamento. Quindi, non erano dati sufficienti. E ieri sera, dopo il decreto del Tar, abbiamo chiesto al Gemelli di certificare l’elenco completo delle prestazioni e quali sono le prestazioni oggetto della sospensiva dello stesso tribunale amministrativo”.
“Noi vogliamo limitare gli sprechi, non le prestazioni sanitarie legittime per i molisani – insiste Toma – a mio avviso i tetti di spesa non dovrebbero proprio esserci”.
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