Campobasso

Raccolta differenziata, diversamente abili discriminati: in carrozzella è tutto più difficile

In una denuncia pubblica alcuni cittadini con problemi di deambulazione lamentano l'impossibilità di recarsi nei punti di raccolta e chiedono quindi il servizio 'porta a porta'. "Ma - scrivono - sono tre mesi e non ci è stata data alcuna risposta"

La denuncia parte dai social, dove corre veloce e non ha lasciato indifferenti i tanti utenti che, anche sul web, si confrontano su servizi e disservizi. Nel mirino questa volta (o forse: ancora una volta) c’è la raccolta differenziata. Progetto che a Campobasso secondo quanto emerso dalla denuncia pubblica di un cittadino non pare abbia contemplato la presenza di diversamente abili in città con problemi di deambulazione, che sono in sedia a rotelle o con le stampelle, e quindi impossibilitati a recarsi nei luoghi e nei giorni stabiliti per gettare i rifiuti differenziati.

“Molti di loro – racconta il cittadino sulla sua pagina social – che con la raccolta  ‘porta a porta’ sarebbero stati agevolati nel conferimento dei rifiuti, già prima per loro complicato. Invece devono portare quotidianamente i mastelli, spesso pesanti ed ingombranti, al punto di raccolta. A volte ancora più lontano dei vecchi secchi. Se non rispetti correttamente data e luogo di conferimento il Comune ti multa”.

Molti cittadini avrebbero anche contattato gli uffici di Palazzo San Giorgio, altri hanno parlato direttamente con l’assessore all’Ambiente Simone Cretella spiegando l’impossibilità di poter rispettare quelle regole.

“La risposta  – si legge nella denuncia – è stata: non ci avevamo pensato”.  Ma da quell’ultimo appello lanciato agli amministratori affinché prevedessero un metodo porta a porta per chi non può camminare, non c’è mai più stata risposta “neppure solo ipotizzata”. Anzi “a nessuno importa delle condizioni di chi purtroppo per evidenti condizioni di salute non può adempiere alle regole imposte” spiegano i cittadini interessati. E si legge ancora: “Poi accade, però, che durante una festa, come per esempio quella della birra, i cittadini hanno lasciato i bicchieri a terra (perché non c’erano abbastanza contenitori) e  l’assessore subito ha urlato allo scandalo e all’inciviltà. Però, poi, si chiede la soluzione di un disservizio come io stesso ho fatto qualche giorno fa riproponendogli la problematica dei diversamente abili, e lui ha risposto schivando il problema, ignorandolo totalmente ma continuando, però, a lamentare che la faccia di Conte era stata coperta dal manifesto di altro candidato”.

Infine l’amara conclusione: “Da poco meno di un anno mi sono trasferito a Ripalimosani. Qui i problemi l’amministrazione li risolve nel giro di un quarto d’ora. C’è un tombino rotto? Chiami il sindaco e dieci minuti dopo già ci sono gli operai del Comune a lavoro.  Hai preso il Covid? Il sindaco o altri suoi colleghi ti chiamano personalmente, senza conoscerti, chiedendo se hai bisogno di qualcosa. Se possono fare qualcosa per te. Allora penso non è che è solo difficile amministrare… È che sensibilità e tatto (empatia, garbo) siano qualità che non si acquisiscono”.

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