La denuncia

Patologie dell’orecchio, 2 tecnici in pensione: stop alle prestazioni al Cardarelli

Le prestazioni sono state interrotte dal 1 maggio scorso, ma rientrano nei Lea (livelli essenziali di assistenza) che si devono offrire ai cittadini: la lettera del professore Franco Novelli

Il professore Franco Novelli denuncia un altro servizio smantellato all’ospedale di Campobasso: chi soffre di disturbi dell’apparato uditivo o di altre patologie dell’orecchio non può più usufruire delle prestazioni di audiologia e di vestibologia perchè due tecnici sono andati in pensione. Di seguito la lettera inviata nella nostra redazione per segnalare il problema. 

Nel Molise la sanità pubblica è commissariata da 13 anni circa. Infatti, la sanità pubblica regionale, a causa di discutibili e irrazionali scelte strategiche del ceto politico degli ultimi 12/15 anni, che ha smantellato gran parte degli ospedali favorendo il settore imprenditoriale privato, sta venendo meno al suo compito, regredendo verso uno stato di abbandono, che alla tristezza aggiunge la rabbia dei cittadini. Ecco un esempio fra i tanti.

Dal primo maggio di quest’anno qualsiasi prestazione di audiologia e di vestibologia presso l’HUB O.C. Cardarelli di Campobasso è stata interrotta a causa del pensionamento delle due figure di riferimento (tecnici di audiologia) per raggiunti limiti di età. Tali prestazioni rientrano pienamente nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza). Per questa ragione, dunque, ci allarmiamo, preoccupandoci anche per le dolorose conseguenze che sono procurate a quanti, necessitati da patologie collegate all’orecchio, ne vengono privati.

Quale sia la conseguenza di questa grave interruzione dei LEA relativa all’orecchio lo possiamo dire facilmente: in questo caso sarebbero interrotte le prestazioni di chirurgia dell’orecchio. Il disappunto e l’amarezza si inaspriscono in quanto siamo spinti a supporre che in Molise potrebbero non esserci altre strutture ospedaliere che possano offrire la stessa completezza di prestazioni in ambito audiologico, indispensabile per una valutazione che sia completa e a tutto vantaggio del cittadino o del bambino che presentino tali patologie dell’orecchio e quindi dell’udito. Da ciò discendono valutazioni che ci fanno capire quanto sia urgente porre rimedio a questo disservizio. Le ricadute sono, dunque, gravissime: chi ha un problema di qualsiasi natura dell’udito non potrà più ricevere al Cardarelli una valutazione adeguata e, di conseguenza, l’indicazione ad un trattamento di una potenziale situazione di grave handicap sensoriale. I neonati non potrebbero ricevere un’adeguata valutazione della propria funzione uditiva e quindi rischiare di non avere le necessarie indicazioni precoci a trattamento che spesso risolvono tali problemi, come ad esempio l’applicazione di un impianto Cocleare ( l’orecchio bionico). I malati di patologie croniche dell’orecchio non possono più essere operati, vedendosi in questo modo esposti a gravi complicazioni (per esempio, ascessi cerebrali, paralisi di nervi cranici…); i malati di disturbi dell’equilibrio (patologia abbastanza diffusa) non potranno più fruire di una adeguata valutazione strumentale necessaria agli indirizzi terapeutici e non potranno neppure effettuare la riabilitazione vestibolare, che spesso risolve tali dolorose esperienze.

Allora? E’ tempo che la Regione Molise, nelle figure del commissario alla sanità (che, poi, è lo stesso presidente della Giunta regionale), del direttore generale alla sanità e di tutte le altre figure istituzionali, tenute all’applicazione dei LEA, solleciti in tempi molto celeri l’attuazione dei LEA e provveda, come suo compito istituzionale, alla valorizzazione dei dipartimenti degli ospedali pubblici regionali, e all’ascolto delle voci piene di dolore e di rabbia di parte cospicua della popolazione molisana, che merita molto di più da un ceto politico che su questo terreno sanitario e su altri sta dimostrando di essere davvero modesto, inadatto.. e questo è un comportamento inadempiente oltre che comprensibilmente ingiusto.

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