Termoli

Ospedali al collasso, il Pd ha la stessa ricetta del centrodestra: “Via il debito. I soldi li troverà il Governo”

Le candidate all'uninominale del Partito Democratico Rossella Gianfagna (Senato) e Alessandra Salvatore (Camera) hanno chiesto anche la revisione della legge Balduzzi per garantire la tutela della salute ai molisani

Abbattere il debito sanitario e ripianarlo con fondi nazionali. Rivedere la legge Balduzzi, migliorare l’assistenza territoriale. Questa la ricetta del Partito Democratico in tema di sanità in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. A sostenere le tesi della coalizione progressista davanti al luogo simbolo dello sfascio sanitario molisano, cioè l’ospedale San Timoteo di Termoli, sono state stamane le due candidate sul maggioritario, cioè Rossella Gianfagna per il Senato e Alessandra Salvatore per la Camera.

Non c’erano invece i candidati sul plurinominale (Caterina Cerroni e Vittorino Facciolla alla Camera, Giuseppe Cecere al Senato) e non c’era nemmeno un rappresentante del circolo locale del Partito Democratico. Gianfagna e Salvatore hanno quindi parlato da sole, con un banchetto sistemato davanti alla tenda triage dell’ospedale San Timoteo.

“È sotto gli occhi di tutti il disastro della sanità molisana. Intendiamo portare soluzioni e fare da ponte col Governo nazionale” ha esordito Gianfagna. “La sanità pubblica va tutelata reinvestendo con assunzioni ed eliminando debito e commissariamento“. Curiosamente la stessa proposta del centrodestra, che però fino a qualche mese fa ha fortemente voluto che fosse Donato Toma il commissario alla Sanità. “Deve pensarci il Governo. I fondi vanno trovati nel bilancio nazionale” ha precisato Gianfagna.

Gianfagna salvatore pd ospedale san Timoteo

“Vogliamo chiedere un accantonamento di risorse – la parole della candidata per Montecitorio – tramite la Legge di Stabilità del prossimo autunno. Serve anche maggiore controllo sulle risorse che arriveranno. In due anni non abbiamo avuto una struttura Covid e la situazione in Pronto soccorso è drammatica”.

“Occorre modificare la legge Balduzzi – ha proseguito la candidata per un seggio a Palazzo Madama -. È impensabile eliminare Neurochirurgia solo per il numero di abitanti. Non è possibile aspettare mesi per Tac o risonanza. E poi bisogna investire sulla prevenzione con stili di vita corretti”.

“Gli ospedali vanno potenziati ma sono l’estrema ratio. È necessario potenziare la medicina territoriale” ha detto Salvatore che poi ha parlato di sanità privata. “Al centro della nostra proposta c’è la sanità pubblica mentre quella privata deve integrarla e non sostituirla”.

commenta