Il caso di limosano

La scomparsa di Nicole, i carabinieri interrogano altre persone

A cinque mesi dalla scomparsa della piccola Nicole, la madre resta l'unica indagata e i quesiti su quella notte fra il 2 e il 3 aprile scorso cercano ancora risposte sulle quali stanno lavorando i carabinieri della Compagnia di Bojano

Sembrava fossero ad un punto morto le indagini sulla scomparsa di Nicole,  la piccola di Limosano ritrovata fra le sterpaglie che fiancheggiano una strada secondaria, dopo 13 ore trascorse al buio e al freddo la notte fra il 2 e il 3 aprile scorso. E invece accertamenti e verifiche continuano a pieno ritmo.

I carabinieri della Compagnia di Bojano la scorsa settimana hanno sentito diverse persone. Altre saranno ascoltate anche nei prossimi giorni.

Al momento c’è soltanto un’indagata con l’accusa di abbandono di minore ed è la madre della piccola che dice di essersi allontanata quella sera circa 30 minuti lasciando la bambina in casa.

Un quadro gli inquirenti lo avrebbero designato, serve avvalorarlo con elementi probanti indiscutibili. Perché bisogna capire se la bambina quella sera sia davvero uscita a notte fonda di sua iniziativa o se costretta da qualcuno, e se abbia davvero scavalcato la finestra per poi dirigersi verso una zona senza uno straccio di illuminazione e rimanere tranquilla e addormentata tra i rovi di un anfratto che fiancheggia la strada a circa un 800 metri (in linea d’aria) dalla sua abitazione.

Scomparsa di Nicole, la chiave del giallo in un vuoto di novanta minuti

L’unica certezza che glie elementi raccolti finora avrebbero confermato è che Nicole quella notte non sarebbe rimasta da sola.

Un mistero quello relativo alla scomparsa di una bambina, sul quale si sta lavorando senza alcuna battuta d’arresto per arrivare ad una conclusione. Le indagini – coordinate dalla Procura di Campobasso – hanno riscontrato anche la poca collaborazione delle persone chiamate in caserma. Nessuna di loro ha fornito dettagli utili a capire circostanze e dinamiche.

Chi ha preso Nicole? Chi l’ha portata lontano da casa? Dove ha dormito quella notte? E chi l’ha poi lasciata in quell’anfratto prima che fosse ritrovata senza segni di ipotermia, senza ferite e le scarpette pulite (c’era fango e quella notte aveva nevicato)? Nessuno lo saprebbe.

Eppure quelle tredici ore di ricerche hanno tenuto l’Italia (non solo il Molise) con il fiato sospeso. Si sono mobilitati tutti a cercare quella bambina di 5 anni che a quell’ora di notte, con temperature che hanno sfiorato i meno due gradi, poteva incorrere in un serio pericolo per la sua vita. Per fortuna Nicole è stata ritrovata e non aveva segni né ferite, ma cosa si cela dietro quelle ore? Per ora siamo ancora nel campo delle ipotesi ma la svolta potrebbe esserci nelle prossime settimane.  (CN)

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