Regione molise

Garante dei diritti, nominata ex consigliera Paola Matteo. Fuori Leontina Lanciano

Eletta nella lista dell'assessore Vincenzo Cotugno e di Gianluca Cefaratti, era stata estromessa dal Consiglio regionale quando l'assise aveva approvato l'abrogazione della surroga. La designazione di Paola Matteo da parte del presidente di Palazzo D'Aimmo Salvatore Micone

Paola Matteo è la nuova Garante dei diritti della persona della Regione Molise. L’ex consigliera regionale, eletta nel 2018 nella lista di Orgoglio Molise (la stessa dell’assessore al Turismo e Cultura Vincenzo Cotugno e del vice presidente del Consiglio regionale Gianluca Cefaratti), ha trascorso solo un paio di anni a Palazzo D’Aimmo. Nel 2020 l’assemblea regionale ha approvato una norma (proposta dal governatore Donato Toma) che prevedeva l’abrogazione della surroga, ossia il meccanismo che consentiva ai primi dei non eletti di entrare in Consiglio regionale al posto degli assessori. Paola Matteo venne estromessa dall’assise assieme ad altri tre colleghi: Antonio Tedeschi, Massimiliano Scarabeo e Nico Romagnuolo. 

Ora la ex consigliera torna a rivestire in questo scorcio di legislatura (alle Regionali mancano pochi mesi) un importante incarico politico per volontà del presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone. Il capo di Palazzo D’Aimmo, con il decreto numero 4 del 9 settembre, ha esercitato i poteri sostitutivi (come prevede la legge) e ha proceduto alla designazione al posto dell’Aula dove non era stato trovato un accordo sul sostituto di Leontina Lanciano (che sperava in una riconferma). 

46 anni, Paola Matteo “è in possesso dei diplomi di laurea in Lingue e letterature straniere (vecchio ordinamento), Filosofia – Corso di laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione (laurea di I liv.), Laurea in Scienze della formazione primaria (vecchio ordinamento), con diverse specializzazioni post lauream e di adeguata competenza e provata esperienza giuridico-amministrativa nel settore delle discipline di tutela dei diritti umani ed anche in materia minorile, così come risulta nel curriculum vitae, per l’esercizio di attività di Pedagogista clinico, Insegnante di Scuola Secondaria di II Grado e Insegnante di Scuola dell’Infanzia”. Questi i motivi alla base della nomina, come si legge nel decreto firmato da Salvatore Micone.

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