Notte di paura al carcere di campobasso

Detenuto di 28 anni prende a morsi un agente di polizia penitenziaria

L'uomo, con problemi psichiatrici, che sconta una pena per reati contro il patrimonio si è scagliato contro il poliziotto procurandogli ferite ad un dito e al volto. Aperta un'indagine. Il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria, Aldo Di Giacomo: "In questo carcere c'è almeno il 35% di detenuti con problemi psichici o di droga che non dovrebbe essere qui"

Chiedeva di uscire dalla cella dove è detenuto per precedenti specifici. Aveva bisogno di farmaci di cui pretendeva l’immediata consegna. Un detenuto di 28 anni, affetto da problemi psichici, ha reagito con violenza al tentativo di un agente di polizia penitenziaria che in attesa di riscontri relativamente alle sue richieste, provava a calmarlo.

Improvvisamente si è scagliato contro il poliziotto prendendolo a morsi e procurandogli ferite – guaribili in sette giorni – ad una mano e al volto. Sul caso è ovviamente stata aperta una indagine interna al carcere di Campobasso ma il sindacato di Polizia Penitenza ha subito preso posizione sulla grave aggressione.

“L’aggressione avvenuta la notte scorsa nel carcere di  via Cavour – ha scritto in una nota il segretario generale del S.pp. Aldo Di Giacomo –  è purtroppo la conferma di denunce fatte da tempo ma rimaste inascoltate: nel carcere molisano ci sono almeno il 35% di detenuti con problemi psichici o di droga che non dovrebbe trovarsi qui”.

E chiede che siano riaperte le strutture psichiatriche di detenzione, abolite nel 2014: “Sia pure queste vengano ripensate nei servizi da garantire e con un numero di personale specialistico adeguato. Sono 750, secondo il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, i detenuti in lista d’attesa per fare ingresso in una della trentina di Rems ma molti di più quanti hanno problemi psichici. Il tempo medio di attesa è di 304 giorni, con regioni come Sicilia, Puglia, Calabria, Campania e Lazio in cui l’attesa arriva fino a 458 giorni. Le regioni con più detenuti in attesa sono la Sicilia con circa 140 detenuti, la Calabria con 120 e la Campania con 100. La percentuale più alta dei detenuti con disturbi psichiatrici soffre di nevrosi; il 30% di malattie psichiatriche collegate all’abuso di droghe e di alcool; il 15% di psicosi”.

Gli avvocati dell’Aiga che lo scorso aprile hanno fatto visita al carcere di Campobasso hanno riconosciuto questa esigenza. “I problemi – dice Di Giacomo – si sono aggravati per responsabilità di politica e Parlamento che periodicamente annunciano impegni di riforma per poi disattenderli e rinviarli ad altri. Il risultato è che il personale penitenziario è lasciato solo a fronteggiare questa situazione e troppo spesso diventa oggetto su cui scaricare tensioni e malessere attraverso aggressioni. E – conclude – non sono certamente i 14 nuovi agenti arrivati di recente nei tre istituti penitenziari del Molise a risolvere il problema degli organici e ancor più dei servizi di assistenza in particolare psicologica per i detenuti con problemi psichici o di droga”.

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