Calcio & imprenditoria

Campobasso 1919 a trazione americana: “Possiamo arrivare in alto, non penalizzateci per errori di altri”

L'imprenditore Matt Rizzetta presenta i soci che hanno già deciso di appoggiare il suo progetto, due dei quali originari di Ururi e Carovilli: Angelo Pastò della Stanford Properties Group, l'immobiliarista di Los Angeles Gardner Eller e Pactrick Chovan, oltre a Nicola Cirrincione. Circa 30 tifosi alla conferenza stampa della nuova proprietà durante la quale è stato lanciato anche un appello all'imprenditoria locale: "Stateci vicino, sappiamo che siete delusi perchè non sapete dove sono andati a finire i vostri soldi"

Il nuovo corso rossoblù inizia con lo sguardo puntato al futuro. “In due anni vogliamo tornare in serie C“, ribadisce l’imprenditore Matt Rizzetta, nuovo presidente del Campobasso 1919 e pronto a fare la spola tra New York (dove vive) e il capoluogo molisano. E’ colui che ha evitato che la città perdesse un elemento di socialità e aggregazione come il calcio.

rizzetta Cirrincione

Il suo progetto di rilancio del calcio cittadino ha i piedi ben ancorati a terra perché, dice, “sarà economicamente sostenibile” e ben ancorato nella storia del capoluogo. Tanto è vero che la presentazione delle nuove maglie della squadra è affidata a Giuseppe Santoro, presidente dell’associazione Pro Crociati e Trinitari che spiega: “Il rosso è il colore dei Crociati, il blu quello dei Trinitari (le due antiche famiglie rivali in città, ndr). L’unione di questi due colori ha sancito la pace tra le due storiche famiglie di Campobasso, è il simbolo della città e rappresenteranno anche il rilancio del calcio campobassano”.

Ma intanto il Campobasso 1919 è attrazione americana: oltre a Nicola Cirrincione (“per noi questa è una giornata importante”) e a Candido De Lisio, Matt Rizzetta annuncia i nuovi soci tutti americani che hanno deciso di sostenerlo in questa avventura. Due di loro hanno radici molisane: Angelo Pastò (Stanford Properties Group) è originario di Ururi, Gardener Eller è un immobiliarista di Los Angeles i cui bisnonni erano di Carovilli, paese dell’Alto Molise. Il terzo socio è Patrick Chovan, che vive in Pennsylvania e ha la sua attività imprenditoriale nel settore del legname. “Finora è mancato il supporto delle aziende molisane”, sottolinea con un pizzico di rammarico il nuovo patron del Lupo. “Non ci hanno risposto, ma immaginiamo la loro delusione per aver investito per una società e ora non sanno dove sono andati a finire i soldi”, dice riferendosi agli sponsor che avevano dato una mano alla Campobasso di Mario Gesuè.

Rizzetta conferenza Campobasso 1919

L’imprenditore newyorkese è consapevole delle difficoltà per la città di voltare pagina dal punto di vista calcistico, ma alla piazza lancia un messaggio chiaro: “Sappiamo che è stata un’estate difficile, ma non penalizzateci per gli errori e la mancanza di trasparenza degli altri, capiamo la vostra rabbia e ci dispiace tantissimo per quello che è successo. Vi aspetteremo fino a quando deciderete di rientrare nella nostra famiglia”.

Rizzetta, oltre ad annunciare che “stiamo valutando soluzioni per gli abbonati che hanno perso i soldi” con la società di Gesuè, delinea il suo progetto calcistico nel breve, nel medio e nel lungo termine. “Vogliamo vincere subito, già da quest’anno vogliamo ritornare in un campionato dignitoso per questa piazza ossia in serie D”. Mentre “nel medio termine vogliamo costruire un progetto economicamente sostenibile per garantire un futuro solido alla squadra di questa città e punteremo sul mercato internazionale”. L’imprenditore americano infatti continua ad essere socio di minoranza anche dell’Ascoli calcio, società che milita nel campionato di serie B e, dice, “non escludiamo una futura collaborazione per realizzare obiettivi più ambiziosi”. Qualche speranza è riposta anche nel neo senatore, eletto in Molise, nonchè presidente della Lazio Claudio Lotito: “Speriamo che ci sia una possibilità di collaborare”.

Nel lungo termine invece “l’obiettivo è raggiungere categorie importanti, anche se mi rendo conto che ora non è facile parlarne”. Il presidente del Campobasso 1919 non nasconde la sua emozione: “Sono arrivato a Campobasso due anni fa sentendomi un figlio. Oggi mi sento un padre e quindi sento di avere maggiore responsabilità perché un figlio può divertirsi, mentre un padre deve proteggere la sua famiglia”. In conferenza stampa annuncia il ritorno anche del segretario dell’ex club guidato da Mario Giosuè, Mario Colalillo, che segue lo stesso destino di altri collaboratori come l’addetto stampa Andrea Vertolo e il magazziniere Riccardo Cretella.

Prima della conferenza di questo pomeriggio, che si svolge davanti a circa 30 tifosi al Rinascimento, il numero uno rossoblù ha incontrato il sindaco Roberto Gravina: con il Comune è necessario definire l’impiego dello stadio di contrada Selvapiana per le partite casalinghe dei ragazzi allenati da mister Pino Di Meo. La vecchia società ha riconsegnato le chiavi all’amministrazione che dovrà rifare la convenzione con il Campobasso 1919 per l’utilizzo dell’impianto. Il campo inoltre ha bisogno di interventi straordinari e non sarà utilizzabile fino agli inizi di novembre. Con il Sesto Campano quindi si giocherà a Riccia domenica 2 ottobre, mentre la società annuncia che “al 90%, lo stadio ‘Colalillo’ di Bojano ospiterà il big match con l’Isernia”.

Alla conferenza partecipa anche il socio americano Eller che rivendica le sue origini molisane: “I miei bisnonni erano di Carovilli. Sono qui per portare al successo il calcio di questa città”.

Eller e Rizzetta

All’incontro con i giornalisti, che si svolge anche on line per consentire la partecipazione agli altri soci americani collegati in remoto, non mancano nemmeno il ds Pino De Filippis (che nel giro di pochissimi giorni ha allestito la rosa a disposizione di mister Pino Di Meo) e il nuovo acquisto Francesco Ripa, attaccante di 37 anni che ha realizzato 170 gol tra serie B e serie C: “Sono onorato di giocare a Campobasso”, le sue parole.

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