Caselle, pretese, legge elettorale

Rebus elettorale, trattative ancora aperte nel centrodestra a due giorni dalla presentazione delle liste

Entro lunedì le liste dei candidati in corsa alle elezioni politiche del 25 settembre vanno presentate in Corte d'Appello. Ma nel centrodestra regna l'incertezza lasciando i referenti regionali in attesa delle indicazioni di Roma. La stessa situazione nel partito di Carlo Calenda che non ha sciolto le riserve. Sarà presente in tutta Italia la creatura di Clemente Mastella che con Noi di centro punta a far rieleggere la moglie Sandra Lonardo.

Da giorni, se non addirittura settimane, si rincorrono voci sui prossimi candidati in corsa alle elezioni politiche del 25 settembre. Se Pd e M5S hanno chiuso con nomi più o meno condivisi con la loro base attraverso direzioni nazionali e segreterie regionali, i primi, e con le parlamentarie, i secondi, le trattative sono ancora aperte nel centrodestra.

A soli due giorni dalla presentazione delle liste in tribunale (si chiude alle ore 20 del 22 agosto) la coalizione favorita a guidare il Paese (almeno secondo gran parte dei sondaggisti italiani) non ha ancora sciolto le riserve.

“Decidono tutto a Roma” dice un sempre più rassegnato Filoteo Di Sandro che a Primonumero ammette: “Non so neppure se sarò candidato e dove”. E’ aggrappata a una flebile speranza la deputata di Forza Italia Anna Elsa Tartaglione: “Le uniche certezze sono che avremo Cesa sull’uninominale alla Camera e il nostro Cavaliere sul proporzionale (Senato)”. Il collegio del Molise, dunque, sarà occupato dal leader Udc, ed è sempre più remota la possibilità di un seggio da capolista nel proporzionale per lei che a questo punto potrebbe avere qualche chance fuori regione. In Molise quindi Forza Italia avrà come capolista per il Senato l’attuale assessore all’Agricoltura Nicola Cavaliere.

Nicola Cavaliere

Stesso clima di incertezza in casa Lega dove attende indicazioni da Matteo Salvini anche Michele Marone. Disponibile a candidarsi, è ancora senza elementi in grado di avvalorare l’ipotesi di essere tra i concorrenti alle elezioni.

A voler semplificare si potrebbe dire che Meloni-Berlusconi-Salvini non hanno ancora trovato la quadra. Ma perché? La legge elettorale in vigore e il taglio al numero dei parlamentari che sarà applicato per la prima volta tra poco più di un mese, hanno ridotto in maniera consistente la rappresentanza parlamentare. Ma a dare davvero dei grattacapi ai leader dei partiti sono le richieste, se non addirittura le pretese, degli uscenti che chiedono collegi sicuri per essere ricandidati ed eletti. Succede nella Lega al nord Italia come pure tra i fedelissimi del Cavaliere a cui Berlusconi non può dire no.

Le prossime ore, volente o nolente, saranno quelle decisive per il centrodestra. Ma questo clima una cosa la racconta già e cioè che la partita si sta giocando adesso. Almeno tra i politici che hanno più influenza.

Anche per Azione, il partito di Calenda che pure ha avuto disponibilità dal Molise (primo tra tutti dal segretario regionale Luigi Valente) le riserve sui nomi sono ancora da sciogliere insieme con Italia Viva. Unica certezza appare Giuseppina Occhionero, parlamentare uscente di Iv.

Mentre l’area centrista di Mastella ha chiuso le trattative: le liste di Noi di Centro sono pronte “su ogni collegio uninominale e plurinominale” questo riferiscono persone molto vicine all’ex ministro che non sarà della partita, ma che sta lavorando per la rielezione della moglie, la senatrice uscente Sandra Lonardo.

(AD)

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