La campagna elettorale

Parte la rifondazione M5S, ultime ore per autocandidarsi alle Politiche. Federico contro Di Maio: “Sta terremotando il Pd”

A poche ore dalla scadenza delle autocandidature per le 'parlamentarie', M5S si confronta in un'assemblea regionale convocata a Termoli dal coordinatore Antonio Federico. "Gran parte degli iscritti - dice - è favorevole a correre da soli alle Politiche". Intanto si rompe il patto Pd-Azione. "Dopo aver terremotato M5S, ora Luigi Di Maio sta facendo lo stesso col Pd: colpa sua se l'intesa con Calenda è saltata"

La nuova organizzazione del Movimento 5 Stelle, la carta dei principi e dei valori e – ovviamente – le prossime Politiche. Fra l’altro a poche ore dalla possibilità di presentare la propria autocandidatura al Parlamento: domani (8 agosto) alle 14 è l’ultimo giorno per poterlo fare. Anche se c’è chi, come l’ex sindaco di Torino Chiara Appendino, ha già ufficializzato la volontà di presentarsi alle ‘parlamentarie’.

I nomi degli aspiranti molisani sono top secret, ma alcuni indizi fanno pensare che probabilmente non saranno della ‘partita’ gli eletti in Regione: in generale, le regole interne a M5S non permettono a chi ricopre altri ruoli di candidarsi oppure si possono candidare i consiglieri regionali il cui mandato scade nel 2022 (non è il caso dei ‘nostri’ eletti a Palazzo D’Aimmo), salvo specifiche indicazioni (ne ha la facoltà da statuto) del presidente.

Non si potranno candidare – questo è noto – le persone che hanno svolto un doppio mandato nè “coloro che ricoprano attualmente una carica elettiva, salvo che la stessa non abbia scadenza nell’anno 2022 o che si tratti di consiglieri comunali, municipali e/o presidenti di municipio in carica per il loro secondo mandato indipendentemente dalla scadenza dello stesso”.

In attesa di capire chi correrà al Parlamento, il Movimento 5 Stelle molisano riprende gli incontri sul territorio. Qualche giorno fa un confronto più ristretto a Campobasso e Isernia, ieri a Termoli un’assemblea regionale vera e propria, più strutturata e convocata dal coordinatore regionale Antonio Federico.

Decine di iscritti presenti, una cinquantina di loro ha preso la parola per spiegare le aspettative sul futuro di M5S e per esprimere la propria opinione sui temi da portare avanti: la lotta alle mafie, l’ambiente, sanità, giustizia sociale, le alleanze. “La gran parte è d’accordo a correre da soli alle Politiche”, dice a Primonumero il parlamentare campobassano, a cui il presidente M5S ha affidato il compito di ‘ricostruire’ il partito in Molise. “C’è entusiasmo – racconta – c’è stata un’ovazione quando è intervenuto Giuseppe Conte. La maggior parte degli iscritti apprezza questo ritorno alle origini” pur nella consapevolezza che “il Movimento 5 di oggi è diverso da quello di ieri, c’è uno spirito diverso”.

assemblea M5S Termoli

In platea a Termoli – tra gli altri – i consiglieri regionali Andrea Greco, Valerio Fontana, Vittorio Nola e Patrizia Manzo, quest’ultima non si potrà ricandidare per il limite del doppio mandato come Antonio Federico, con cui ha iniziato l’avventura a Palazzo D’Aimmo.

“Tutti ci siamo messi a disposizione con la consapevolezza che c’è bisogno di costruire questa nuova fase del M5S insieme, sfruttando le esperienze di chi è già stato nelle Istituzioni per supportare chi c’è ancora e chi ci sarà nel prossimo futuro”. Anche se per Antonio Federico “si respirava un’aria molto bella”, l’esito delle elezioni Politiche rischia di essere l’ennesimo terremoto: i sondaggi non sono incoraggianti per il Movimento 5 Stelle. C’è un abisso rispetto al clima del 2018, quando i grillini erano all’apice della loro parabola e alle urne sfiorarono il 33% sia alla Camera che al Senato (in Molise vennero eletti quattro parlamentari). La conferma arriva da un sondaggio condotto il 25 e 26 luglio da Izi spa per La Repubblica: su un bacino di oltre 2500 persone che quattro anni fa ha votato M5S, appena due elettori su cinque tra quelli che nel 2018 avevano deciso di dare fiducia al Movimento 5 Stelle lo rifaranno anche il prossimo 25 settembre. 

assemblea M5S termoli

“Paghiamo lo scotto delle scelte compiute negli ultimi quattro anni – osserva anche Antonio Federico – per questo vogliamo tornare in piazza e spiegare ai cittadini cosa abbiamo fatto. Certo, avremmo preferito farlo in un momento diverso dalla campagna elettorale”. Tuttavia, puntualizza, “noi abbiamo anteposto l’interesse del Paese e dei cittadini, è ovvio che è più facile stare all’opposizione e dire tutto il contrario di tutto. Siamo stati anche noi all’opposizione… Qualcuno invece – insiste il parlamentare – ha fatto le sue scelte guardando all’interesse personale”. Il riferimento è a Luigi Di Maio. Antonio Federico lo conferma e rincara: “Luigi Di Maio dopo aver terremotato il Movimento 5 Stelle, sta terremotando il Pd. L’accordo con Calenda è saltato proprio perchè Enrico Letta ha chiuso l’intesa con Di Maio”.

La notizia della rottura del patto fra Pd e Azione avviene poco prima della nostra chiacchierata telefonica con Federico. “Per fortuna l’intesa è saltata prima che andassero al Governo…”, dice il deputato. Anche se in politica tutto è possibile, appare difficile che si ricomponga l’asse tra M5S e democratici. “Mentre altre forze politiche parlano di poltrone – si legge nel post pubblicato dopo l’assemblea di Termoli da M5S Molise – per noi conta la visione, contano i programmi, conta essere parte integrante dell’officina di idee che plasmeranno il nostro futuro. Per parafrasare quanto detto questa sera dal presidente Giuseppe Conte, in collegamento da remoto per salutare gli iscritti M5S del Molise: quello che ci interessa è l’agenda sociale, non l’agenda Draghi o quant’altro. Il nostro impegno è solo ed esclusivamente rivolto agli italiani, con un occhio di riguardo verso i più bisognosi”.

commenta