La lettera ufficiale della figc

Niente deroga per i Lupi, tramonta anche ipotesi serie D. Si riparte dal calcio regionale

Doppia bocciatura per il Campobasso calcio nel giro di pochi giorni: dopo il Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso per la riammissione in Lega Pro, arriva un'altra tegola sui rossoblù che non potranno disputare nemmeno il torneo interregionale. La Federazione fa prevalere "il superiore interesse del sistema calcio" e al Comune che aveva rilanciato la richiesta precisa: "Gironi e calendari della serie D già predisposti"

Dalla Lega Pro all’Eccellenza. Ossia dal calcio professionistico e dai palcoscenici importanti di Bari, Palermo e Catanzaro (solo per fare qualche esempio) ai tornei regionali nei cosiddetti campionati minori. L’ultima ‘mazzata’ per i Lupi, dopo due mesi tribolati di battaglie contro gli organi sportivi e ricorsi nei Tribunali amministrativi, è arrivata dalla Figc che ha respinto la richiesta del Comune di Campobasso di far disputare alla squadra quanto meno la serie D. E’ stato l’ultimo disperato tentativo dell’amministrazione guidata da Roberto Gravina, forse lasciato solo in questa battaglia a difesa del club del capoluogo: per il sindaco, il sodalizio rossoblù avrebbe potuto disputare il torneo interregionale in virtù dell’interpretazione dell’articolo 52 del nuovo regolamento della Federazione (le cosiddette N.O.I.F.). Nelle sue considerazioni, il primo cittadino del capoluogo ha evidenziato anche l’eventuale spreco di soldi pubblici per il mancato utilizzo dello stadio, la cui capienza è stata allargata a 14mila posti dopo i lavori che consentiranno a Campobasso di ospitare anche le partite della nazionale di calcio under 21.

Il presidente della Federazione Gabriele Gravina non la pensa così. E ieri sera a Palazzo San Giorgio ha inoltrato la lettera ufficiale per spiegare perchè non ci possono essere deroghe per il Campobasso.

“La Presidenza federale, anche d’intesa con il Presidente della LND, ritiene che nel superiore interesse del sistema calcio in generale e del sistema dilettantistico in particolare, non si possa avviare la procedura de qua.
Ed infatti il giudizio proposto innanzi agli organi di giustizia amministrativa dalla società Città di Campobasso S.r.l. avverso il provvedimento di non ammissione al Campionato di Lega Pro, stagione sportiva 2022/2023, nonché “per l’accertamento del titolo/diritto della società ricorrente a partecipare al Campionato di calcio di Sede D 2022/2023”, si è concluso in sede cautelare soltanto nella giornata di venerdì 26 agosto con la pubblicazione dell’ordinanza del Consiglio di Stato n° 4045/2022. Orbene, alla data odierna, i gironi ed i relativi calendari del Campionato Interregionale sono stati già predisposti con avvio della competizione già programmato per il prossimo 4 settembre. A tanto si aggiunga che la Coppa Italia Serie D ha già avuto avvio con la disputa in data 21 agosto 2022 del turno preliminare e in data 28 agosto 2022 del primo turno. Ne consegue che la partecipazione di una società della Città di Campobasso al Campionato Interregionale avrebbe ripercussioni sul regolare svolgimento dello stesso campionato, nonché sul regolare svolgimento della Coppa Italia Serie D.
A tal proposito, deve rilevarsi che la Federazione ha da sempre avviato la procedura ex art. 52, comma 10, delle NOIF, anteriormente alla composizione dei gironi ed alla individuazione dei relativi calendari delle richiamate competizioni ufficiali.
Da ultimo si evidenzia come una società della città di Campobasso, U.S. Campobasso 1919, militi nel Campionato Regionale di Eccellenza”.

Resta quindi il calcio regionale: il Campobasso 1919 in particolare. Ieri uno dei rappresentanti del club, Adelmo Berardo, ieri ha avuto un breve colloquio con il patron della Lazio Claudio Lotito. Negli ambienti sportivi si vocifera anche che l’imprenditore americano Matt Rizzetta sarebbe in trattativa per rilevare il titolo del Campodipietra, altro sodalizio impegnato in serie D.

Il sindaco di Campobasso intanto ha rilanciato la richiesta al presidente Mario Gesuè “una presa di responsabilità non più rinviabile verso coloro che hanno sottoscritto gli abbonamenti con largo anticipo e verso coloro che hanno lavorato e collaborato a vario titolo con la società”.

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