Campobasso calcio e sviluppi societari

Lupi, il socio americano rompe il silenzio: “Valutiamo un impegno”. Ma col nuovo ricorso sarà addio

Matt Rizzetta torna a parlare dopo mesi e ufficializza la posizione della North Sixth Group che detiene l'11% delle quote nella società guidata da Mario Gesuè. Quest'ultimo sta valutando di impugnare al Tribunale amministrativo la decisione della Figc di escludere il club rossoblù dalla serie D. "Amiamo questa città, ma siamo contrari al ricorso per ottenere la serie D. In questo caso, siamo pronti a rinunciare a qualsiasi progetto a Campobasso"

Mentre la società guidata da Mario Gesuè sta valutando di impugnare al Tribunale amministrativo anche la decisione della Figc di escludere i Lupi dalla serie D, Matt Rizzetta – socio americano detentore dell’11% delle quote azionarie – rompe gli indugi e spiega le sue intenzioni sulla permanenza a Campobasso. Nei giorni più tumultuosi per il calcio del capoluogo, il numero uno del North Sixth Group ufficializza la sua posizione in una nota stampa diramata questa sera (30 agosto) agli organi di informazione.

Pur ammettendo di essere legato alla città e alla squadra, Rizzetta esprime la volontà di volersi impegnare anche in futuro per i rossoblù, ma a determinate condizioni: non nasconde infatti le perplessità rispetto alle intenzioni dell’attuale socio di maggioranza (Gesuè, appunto) di tentare per l’ennesima volta la via giudiziaria con un nuovo ricorso per provare ad arrivare al calcio semiprofessionistico, ossia all’Interregionale. Scelta che, sottolinea l’imprenditore americano, potrebbe portare all’addio definitivo dal Campobasso. Di seguito la sua nota stampa.

“Nell’ultimo periodo siamo stati in silenzio ad attendere, nonostante le voci che si rincorrevano su di noi, nonostante fossimo contrari al ricorso al Consiglio di Stato abbiamo accettato la decisione della azionista di maggioranza e plenipotenziario del Campobasso; siamo rimasti in silenzio perché nel momento del bisogno ci si deve comportare da squadra evitando di destabilizzare l’ambiente ed aiutando la società, per quanto a noi possibile, che per un breve, brevissimo momento era riuscito a farci sperare di tornare in Lega Pro.

Abbiamo deciso di non partecipare al bando per una nuova matricola perché non era giusto nei confronti dei nostri soci e perché eravamo certi che non sarebbe stato accolto dalla federazione, come infatti accaduto per il Teramo che ha seguito una strada diversa dalla nostra.

Sarebbe facile ora gettare la croce sulla azionista di maggioranza, sulla federazione, sulle regole cambiate o su qualsiasi altra scusa, ma questo non cambierebbe la realtà dei fatti, abbiamo perso la Lega Pro, la serie D ed abbiamo perso un progetto e delle risorse importanti; la cosa che fa più male è la delusione dei tifosi.

Non è mai stato nostro interesse investire al di sotto della serie D, non l’abbiamo mai valutato e non è mai stato nei nostri piani, ma il grande cuore di Campobasso e dei suoi fantastici tifosi e questa terribile ingiustizia che ci è stata riservata dal destino, ci spingono a valutare un impegno anche in questo senso, per amore verso Campobasso ed il Campobasso.

Noi crediamo che i tifosi abbiano sofferto abbastanza quest’estate e che sia tempo di tornare al campo e guardare al futuro con un progetto che possa farci recuperare velocemente quanto perso. Siamo contrari al ricorso al Tar per ottenere la serie D in sovrannumero per gli stessi motivi per cui eravamo contrari al ricorso al Consiglio di Stato, ma se così deciderà l’azionista di maggioranza noi accetteremo ed in silenzio ci faremo da parte rinunciando a qualsiasi progetto su Campobasso. Adesso stiamo valutando tutta la situazione a breve saprete la nostra decisione. Forza Campobasso”.

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