Nei giardini della magica location del palazzo Ducale circa 150 presenti sono rimasti incollati alle sedie per un’ora e mezza lunedì sera 1 agosto a Petacciato per un appuntamento con lo scrittore, poeta e appassionato di storia locale Giuseppe Del Muto. Questo il tempo scandito per la lettura di poesie in vernacolo, dolci, commoventi ed a volte ironiche.
L’Assessore alla Cultura, Federica Capodaglio ha aperto la manifestazione leggendo la bella recensione fatta dal Preside Renato Monteferrante, nativo del luogo ma residente a Lanciano.
Presenti all’evento anche l’assessore alle politiche sociali Lucia Marchesani, che ha speso bellissime parole per questo tipo di evento culturale inserito nel calendario estivo, il vice sindaco Tonino Di Pardo ed altri componenti dell’amministrazione.
Il petacciatese Antonio D’Ambrosio invece si è goduto lo spettacolo fra il pubblico, per poi intervenire come suo solito in maniera impeccabile sul recupero della memoria storica e sulla transumanza come bene immateriale dell’Unesco.
Grande sorpresa anche per lui, quando viene chiamata in causa anche la moglie dell’ultimo pastore di transumanza che sostava a suo tempo “a la pechera Ricc’ di Petacciato”, Giuseppe Di Giuseppe pastore e poeta, morto alla giovane età di 52 anni in Petacciato, lasciando la consorte Nonna Isolina con due figli piccoli dove la sua famiglia si è stabilita per sempre.
Giuseppe Del Muto, dopo la recita della sua poesia “Chiesarèlle de tratture” non a caso ha inserito a sorpresa alcune toccanti strofe composte dal poeta pastore. Tutto questo è bastato per riaccendere i ricordi a nonna Isolina. Tra lo stupore dei presenti e prendendo la palla al balzo Giuseppe Del Muto le ha fatto recitare dei bellissimi versi commoventi che il marito dedicò a lei in giovane età durante il loro amore.
La sorpresa ancor più grande è stato l’annuncio che Nonna Isolina tra soli 20 giorni compirà 100 anni, cosa che ha sbalordito tutti suscitando applausi scoscianti.
Il poeta locale Anselmo Tamburro ha omaggiato Giuseppe Del Muto recitando una sua poesia a tema “la ciampane” e componendone un’altra dedicata all’autore.
Tantissimi attestati di stima all’autore della serata, che come al solito è riuscito a coinvolgere tutti emotivamente. Per un’ora e trenta nessuna sedia è rimasta vuota. Grande serata, pubblico meraviglioso, il borgo vecchio di Petacciato è tornato a vivere e la vecchia piazzetta antistante risuonava ancora oggi delle risate del pubblico quando si ricordavano le imprese satiriche di quei personaggi straordinari e così simpatici.
“Il libro (Le guaje de la pegnate…le sà la cucchiarelle) sarà donato ad ogni famiglia e questo gesto, unico nel Molise, ha un valore inestimabile sotto il profilo umano e culturale – commenta l’autore -. Viva il dialetto e la sua salvaguardia. E come diceva “Tumizze” al cognato: “Ahhuà … ce vede Hi? Ohh… ce vede hi? …hi ce vede! (il cognato) … Tu che ne sacce!”.
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