Termoli

Gabbiano moribondo sulla spiaggia di Rio Vivo: “Per tre giorni ho chiesto aiuto ma è tutto uno scaricabarile”

Un giovane bagnino racconta la disavventura: ha provato a soccorrere l'animale ma nonostante decine di chiamate nessuna autorità lo ha aiutato a salvare il gabbiano. I volontari di Ambiente Basso Molise lo hanno prelevato ieri ma rischia di morire

Ha provato a soccorrere un gabbiano in difficoltà ma per tre giorni si è trovato di fronte a un muro di gomma fatto di scaricabarile, istituzioni che se ne infischiano o rimandano a volontari senza mezzi né capacità. Lui è Simone Cappella, un giovane bagnino che lavora a Rio Vivo. La sua storia è emblematica perché chiunque si sia imbattuto in un animale in difficoltà dalle nostre parti e abbia provato a soccorrerlo sa cosa vuol dire cercare aiuto invano, non avere punti di riferimento e soprattutto ricevere risposte inadeguate e menefreghiste, se non addirittura sgarbate.

Ecco la sua storia.

gabbiano in difficoltà spiaggia rio vivo

“Tre giorni per provare a salvare un gabbiano in difficoltà senza alcun aiuto da parte di esperti, medici e neanche da carabinieri e forestale. Termoli ha le spiagge e i gabbiani esistono, è ovvio.

Com’è ovvio e risaputo il problema che si presenta ogni anno a noi bagnini: trovare gabbiani in difficoltà sulla spiaggia. Meno ovvio però, per noi, è sapere come agire e chi contattare in questi casi.

La mattina di sabato 20 agosto sulla spiaggia del lido “Cala dei Longobardi” è stato ritrovato un gabbiano in evidente stato di difficoltà e che non riusciva a volare.

Si trovava sotto uno degli ombrelloni della prima fila. Molti bagnanti e turisti si fermavano a guardare e alcuni di loro si avvicinavano. Il volatile ha provato anche diverse volte a beccare gli estranei. Io, essendo a conoscenza che i gabbiani sono portatori di malattie, ho pensato che qualcuno competente dovesse venire a prenderlo e portarlo in un luogo dove potesse essere al sicuro, curato e dove non potesse ferire i bagnanti (che sono sotto la mia responsabilità in veste di Assistente Bagnanti).

Nel mio turno pomeridiano ho provato a contattare chiunque: veterinari, volontari, OIPA ed altre associazioni.

In ognuno di questi casi mi è stato detto che non era loro competenza, che era meglio se veniva lasciato morire, di non toccarlo perché portatore di malattie e che proprio per questo motivo la regione non consente più loro il recupero di questi animali ma bisognava contattare la forestale o la Guardia Costiera o la Capitaneria di porto.

Finito il turno di sabato pomeriggio lascio il gabbiano arenato sotto l’ombrellone.

Il pomeriggio di domenica, all’inizio del mio turno pomeridiano, trovo il gabbiano lì dove lo avevo lasciato. Numerose persone mi dissero di aver provato a contattare aiuto senza esiti positivi. Allora ho pensato di chiamare la Guardia Costiera, come mi era stato suggerito.

Loro mi hanno passato la Capitaneria di porto che mi ha dato il numero di un volontario e appassionato di ornitologia che ovviamente ho contattato. Lui mi ha detto di chiamare la Asl.

Chiamo la Asl e il medico di turno afferma che senza l’autorizzazione dei carabinieri o della Capitaneria non si sarebbe mosso. Quindi chiamo i Carabinieri i quali mi dicono che loro non possono agire ma potevano darmi dei contatti telefonici di “gente appassionata di animali” aggiungendo che “se vogliono possono venire loro”.

Intanto numerose le lamentele dei bagnanti. Il gabbiano doveva essere quantomeno spostato lontano dagli ombrelloni dove ci sono anche bambini che giocano.

Poco prima della fine del mio turno di lavoro con l’aiuto del volontario di cui ho parlato poco fa, il gabbiano è stato spostato nella spiaggia libera tra i due lidi, vicino ai cespugli al riparo dal sole.

gabbiano in difficoltà spiaggia rio vivo

La mattina di lunedì 22 agosto, all’inizio del mio turno della mattina sono andato a controllare il gabbiano che era rimasto tra i cespugli. Insieme a lui c’era qualche turista che stava provando a contattare aiuto ovviamente senza alcun risultato.

Ho visto che l’orario lavorativo del Corpo Forestale di Termoli del lunedì è 9-13. Nell’arco di queste ore ho provato a chiamare i due contatti telefonici 11 volte senza avere nessuna risposta. Solo questa cosa è già vergognosa.

Tra le lamentele dei turisti che non si sentivano sicuri e tra il dispiacere delle persone nel vedere un animale soffrire, non posso far altro che raccontare questa storia per denunciare questo problema alle autorità locali, alla regione e a chiunque si dovrebbe occupare di queste problematiche.

gabbiano in difficoltà spiaggia rio vivo

Quello che ho notato in questi giorni è che nessuno si prende le responsabilità, non c’è organizzazione e soprattutto non c’è serietà.

È stato uno scaricabarile continuo tra le autorità competenti senza avere un aiuto concreto.

È un problema grave se la regione e le autorità non capiscono che serve qualcuno, un riferimento concreto, che dia una mano a noi bagnini per tenere al sicuro i bagnanti (sia adulti che bambini) e per salvaguardare gli animali”.

gabbiano in difficoltà spiaggia rio vivo

Nelle scorse ore il gabbiano è stato preso in carico dall’associazione Ambiente Basso Molise. Ecco quanto riferisce il presidente Luigi Lucchese. “Mi hanno chiamato dallo stabilimento ma ero fuori regione e ho detto che appena rientravo sarei andato. Ieri mattina mi ha chiamato la Capitaneria di porto, ho spiegato loro che sarei rientrato nel pomeriggio e prelevato il gabbiano. Così è stato fatto. Il volatile è messo male, forse ha ingerito plastica. Ieri lo abbiamo dissetato e dato un boccone da mangiare ma lo ha vomitato. Speriamo si salvi”.

gabbiano in difficoltà spiaggia rio vivo
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