La magia del grande schermo

Fabrizio Gifuni ammalia Molise Cinema: “Festival benedetto, fa servizio pubblico”

Il protagonista di 'Esterno Notte' dialoga con l'ideatore del festival Federico Pommier Vincelli raccontando gli esordi, i picchi e le difficoltà della sua carriera in occasione della presentazione del libro 'L'attore maratoneta' a lui dedicato

Quasi un’ora e mezza di dialogo, spaziando dai ricordi d’infanzia alle amicizie fra gli attori, dalle difficoltà del cinema in sala alla voglia ritrovata di andare a teatro. Fabrizio Gifuni arriva a Molise Cinema giovedì sera 4 agosto per la ventesima edizione della rassegna ideata e condotta da Federico Pommier Vincelli e tiene il pubblico incollato alle sedie dell’arena manco si fosse davanti a una pellicola o una performance teatrale.

Sarà per quella voce profonda che reclama attenzione, sarà per quei concetti espressi con chiarezza, l’attore David di Donatello per ‘Il capitale umano’ di Paolo Virzì nel 2014 dialoga con Pommier Vincelli in occasione della presentazione del libro a lui dedicato ‘L’attore maratoneta’, curato proprio dall’ideatore del festival e da Boris Sollazzo, edito da Cosmo Iannone editore.

Un libro che entra a far parte della collana dedicata ai grandi interpreti del cinema contemporaneo italiano, aspetto che Gifuni coglie e sottolinea perché “non succede spesso che ci si fermi a parlare degli interpreti per il cinema, succede più per i registi”. Fra il pubblico non poteva mancare la sindaca di Casacalenda, Sabrina Lallitto, poi salita sul palco per premiare l’attore, oltre al primo cittadino di Isernia Piero Castrataro.

Fabrizio Gifuni molise cinema

Stuzzicato sull’origine del suo talento, Gifuni racconta di aver capito presto, da bambino, di sapere “rubare le voci degli altri” raccontando divertenti aneddoti di quando telefonava alla nonna fingendo di essere un vecchio zio e venendo poi incoraggiato a proseguire dai suoi stessi genitori. Oppure quando al militare prese a imitare i superiori, per poi essere scoperto ma cavandosela proprio grazie alla sorprendente bravura.

Poi gli studi in Accademia, l’amicizia con altri grandi attori della stessa classe come Luigi Lo Cascio e Alessio Boni, il primo successo con ‘La meglio gioventù’, film che fece conoscere Gifuni al grande pubblico ma che paradossalmente non gli aprì quelle porte che nel cinema italiano parevano serrate, come se qualcuno avesse deciso che dovevano lavorare sempre i soliti attori. “In quegli anni il cinema italiano ha perso tanto” dice Gifuni, definito proprio da Sollazzo ‘diversamente protagonista’.

“Ma il merito della mia generazione è stato forse anche quello di mischiare le carte fra cinema e teatro” che fino ad allora erano due mondi troppo distanti. Quel teatro che Gifuni non ha mai abbandonato, ma dove “anche i registi vengono molto a fatica, a parte pochissimi”. A proposito di questo, il 56enne attore romano non ha nascosto le difficoltà del cinema. “Le sale sono vuote, mentre i teatri si riempiono. Credo ci sia voglia di qualcosa di vita, quasi di corpi” invitando poi a “non farsi fuorviare dalle presenze in festival come questi che sono benedetti, fanno servizio pubblico”.

Fabrizio Gifuni molise cinema

Non potevano mancare accenni ai grandi registi con cui ha lavorato in trent’anni di carriera: da Marco Bellocchio a Gianni Amelio, da Marco Tullio Giordana a Paolo Virzì. “Il David di Donatello non mi ha cambiato la vita proprio per niente” la candida ammissione. “Anche dopo ho continuato a lavorare con registi poco conosciuti”. Per l’occasione l’arena di Casacalenda ha ospitato la proiezione de ‘La Belva’, del giovane regista Ludovico Di Martino.

Stamane invece la proiezione de ‘Il capitale umano’, forse la sua interpretazione più nota fino al capolavoro di Marco Bellocchio uscito la scorsa primavera, ‘Esterno notte’, un film seriale in sei episodi che potrebbe essere l’inizio di qualcosa di diverso per il cinema italiano. In quella pellicola che ripercorre il rapimento, il sequestro e l’uccisione di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse, Gifuni veste i panni dello statista democristiano in una interpretazione magistrale. “Mi chiedono in tanti quando esce in tv, rispondo a tutti: andate a vederlo al cinema, non sarà mai la stessa cosa”.

Per chi ne volesse un assaggio, questo pomeriggio 5 agosto alle 18 verrà proiettato a Casacalenda il primo dei sei episodi di ‘Esterno Notte’. A seguire, il protagonista dialogherà con il giornalista Marco Damilano, direttore dell’Espresso, e lo storico Ermanno Taviani.

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