Frosolone

Canile dell’orrore, autopsia sui cuccioli. Partono le indagini: ascoltati i primi testimoni

I Carabinieri Forestali hanno avviato le indagini per far luce sul canile scoperto a San Pietro in Valle: è stata ascoltata la rappresentante di una delle associazioni animaliste intervenuta sul posto. I cadaveri dei piccoli animali invece saranno analizzati dall'Istituto zooprofilattico: risultati attesi dopo Ferragosto

Sarà effettuata l’autopsia sui cuccioli trovati senza vita nel canile dell’orrore scoperto a San Pietro in Valle, frazione di Frosolone (provincia di Isernia). L’Istituto zooprofilattico accerterà i motivi della morte dei cagnolini, scoperti all’interno della struttura, con i corpicini divorati dalle formiche, da due rappresentanti delle associazioni animaliste Noetaa (Nucleo operativo ente tutela animali e ambiente) e Leidaa (Lega italiana difesa animali e ambiente) lo scorso 9 agosto.

Due giorni fa la macabra scoperta nel rifugio di proprietà di una persona residente in paese. Versava in condizioni terribili: era sovraffollato, sporco in diversi punti e in parte fatiscente. Per i volontari ci sono tutti gli elementi per ipotizzare il reato di abbandono e uccisione di animali, punibile con l’arresto fino ad un anno e con una ammenda tra i mille e i 10mila euro. E si potrebbe configurare anche il reato di maltrattamento di animali, che invece prevede la reclusione dai 3 ai 18 mesi e una multa tra i 5mila e i 30mila euro.

Orrore nel canile: 6 cuccioli trovati morti e divorati dagli insetti. Scatta sequestro sanitario

Il caso ha fatto molto parlare l’opinione pubblica, mentre saranno i Carabinieri Forestali a chiarire e ad accertare le responsabilità che, oltre al proprietario della struttura, potrebbero coinvolgere anche il sindaco di Frosolone Felice Ianiro e i vigili urbani, a cui la legge assegna compiti precisi sul controllo, sulla tutela e sul benessere degli animali presenti sul territorio. Contro di loro il Coordinamento di associazioni animaliste del Molise è intenzionato a presentare querela-diffida dopo Ferragosto, ossia dopo che saranno resi noti i risultati dell’autopsia dell’Istituto zooprofilattico sui cuccioli morti.

Gli uomini dell’Arma hanno avviato le indagini: è stata ascoltata Maria Lanzillo, referente della Leidaa, che lo scorso 9 agosto ha ‘visitato’ il rifugio privato che si trova in una campagna di San Pietro in Valle assieme a Giancarlo Calvanese (responsabile del Noetaa). Sono stati loro a fare la terribile scoperta dopo aver ricevuto la segnalazione di alcuni cittadini. Il canile è stato per ora sottoposto a sequestro sanitario da parte dell’Asrem.

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