Termoli - la crisi

Bolletta elettrica sopra 8mila euro per un panificio, “il triplo dell’anno scorso, continuare è impossibile”

8.273,77 euro. Quando hanno visto la bolletta elettrica relativa al mese di luglio 2022, nel forno-panificio di Termoli hanno rischiato di svenire. “Una mazzata” senza precedenti, racconta la titolare, “Un aumento spropositato rispetto a quello che abbiamo pagato lo scorso anno nello stesso periodo: praticamente il triplo”.

La crisi energetica e i rincari delle forniture elettriche diventano un dramma concreto, calato nella realtà economica e imprenditoriale del Molise, con situazioni – come questa – che rischiano di far abbassare la saracinesca a decine di attività, con lo spettro di ulteriori aumenti (e di una nuova impennata dell’inflazione) già stimati per i mesi di settembre e ottobre.

“Pagare 8mila e rotti euro di elettricità è insostenibile, è una cosa davanti alla quale bisogna seriamente riflettere sul da farsi” il commento dei proprietari dell’attività che si trova nel centro di Termoli. “Anche perchè – precisa la titolare – non solo la bolletta è triplicata, ma anche le materie prime sono aumentate in maniera esponenziale”.

Un esempio? “Eccolo: un pacco di tovagliolini di carta è passato da due euro a 7,90 euro su internet. La carta è introvabile, farina e affini hanno cost che continuano a lievitare peggio del pane. Stiamo facendo sacrifici enormi, ma nonostante questo non sappiamo cosa potrebbe accadere da qui a un mese”. Chiudere? “E’ una possibilità, anche perché la politica e il governo, chiamati a decidere per questi riflessi così pesanti sulla vita dei cittadini, non sembra proprio che stiano affrontando la situazione di petto, come servirebbe”.

Si parla di calmierare i prezzi, arginare le speculazioni dei colossi del gas e della luce, tassare gli extraprofitti, aiutare i cittadini con contributi concreti. “Belle parole – il commento degli esercenti – che sono promesse vuote. Nessuno sta facendo nulla, questa è la verità”.

Lo scorso anno la bolletta elettrica, per lo stesso periodo tra il 1 e il 31 luglio, non arrivava a 3mila euro “e già mi sembrava molto alta”. Quella di giugno 2022 è stata di 4.500 euro, dopo che l’anno scorso (2021) l’attività in questione ha pagato 1500 euro. “Se mi avessero detto qualche tempo fa che avrei dovuto pagare oltre 8mila euro non ci avrei mai creduto. Guardi, io non sono certo una che si abbatte, l’ottimismo e la fiducia hanno sempre caratterizzato il mio spirito anche di impresa, ma ora per la prima volta ho davvero paura”.

Paura di chiudere, o di dimezzare gli orari. Paura di dover licenziare i dipendenti. “Il futuro, ma parlo del futuro a breve termine, è una incognita e malgrado gli enormi sacrifici e l’apparente risposta dei clienti a malapena riusciamo a coprire i costi vivi”.

Così il forno, una attività fiorente che negli ultimi anni ha investito e scommesso sull’ampliamento, ora tornerà a essere più piccolo. “L’unica possibilità che abbiamo per sopravvivere è quella di tornare a essere piccoli, per tenere maggiormente sotto controllo le spese vive. aspettando la fine della tempesta. Ma quando arriverà?”. L’orizzonte è fitto di nuvolacce scure, e di sicuro non è possibile intravedere le schiariture della fine crisi. Anzi, “pare che ci aspetti un autunno tremendo, di sacrifici, lacrime e sangue. ma più di così come dobbiamo fare?”.

Le bollette, cartine di tornasole della crisi anche della fiducia, sono temute al pari di un lutto. “Viviamo con l’angoscia della bolletta di agosto, mese in cui abbiamo lavorato H24, e che tra condizionatore, forni, impastatrici, luci ha registrato consumi nettamente più alti della media”. Cosa si aspetta? “Se i presupposti sono questi, la bolletta potrebbe arrivare a 12mila euro. Non so cosa potrebbe accadere, ma di sicuro così non possiamo andare avanti”.

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