Termoli

Attore, giocoliere, musico: centomila Falivene al Teatro Verde in un’emozionante serata-racconto

Lo straordinario e talentuoso attore napoletano, il 'Bambinella' del Commissario Ricciardi, ha 'incantato' il pubblico termolese con le sue plurime trasformazioni sceniche nelle cui pieghe si è messo a nudo

Un attore poliedrico – è davvero questo il caso di dirlo – che si racconta mettendosi a nudo. È successo questo nella serata di ieri, 9 agosto, al Teatro Verde che ha ospitato, per la rassegna ‘Adriatika’ organizzata da Frentania Teatri e Casa del Libro, uno straordinario Adriano Falivene che in una sorta di conversazione-intervista ha ripercorso momenti salienti della sua giovane, ma brillante, carriera artistica. Gli incontri fatti – con sceneggiatori, registi e artisti – sono stati il perno di ‘Incontrandosi per caso’, inedito scenico approdato ieri in anteprima a Termoli.

Falivene teatro verde

Tutto inizia dalla voce fuori campo di Maurizio De Giovanni, scrittore e sceneggiatore dalla cui penna sono nate le storie de Il Commissario Ricciardi che, nella versione televisiva e anche in una pièce teatrale, è ‘impreziosito’ dalla figura attoriale del femminiello alias Bambinella interpretato appunto da Falivene.

L’interprete napoletano, classe 1988, sale sul palco, presentato ironicamente (“Il grande artista Pierluigi Favino non è potuto venire, ci dobbiamo accontentare di Falivene”) da Antonio Perna che, in una sorta di David Letterman Show all’italiana, accompagna e ‘stuzzica’ la narrazione dell’attore che racchiude in sé mille (anzi centomila, come direbbe il suo ‘amato’ Pirandello) anime e altrettanti doti. Comico, clown, acrobata, musicista. Che fa ora ridere, ora emozionare e commuovere.

Falivene teatro verde
Falivene teatro verde
Falivene teatro verde

Un artista a tutto tondo, di inusitata sensibilità e modestia, che ha ammaliato il pubblico presente tra monologhi – in cui ha dato voce a più personaggi contemporaneamente – e numeri di giocoleria, tra una esibizione-estratto del suo ‘No, grazie!’ (tratto dal Cyrano de Bergerac) e momenti musicali in cui ha imbracciato la chitarra e cantato.

Memorabili gli spaccati della ‘sua’ Napoli resi vividi dalle sue performance, sia quando ha suonato un brano del cantautore Federico Salvatore sia quando ha riportato sul palco Bambinella e il Brigadiere Maione, personaggi centrali nel romanzo di De Giovanni così come nella fiction diretta da Alessandro D’Alatri che è divenuta anche un’opera teatrale dal nome ‘Mettici la mano’. Intime e poetiche, poi, le sue interpretazioni di Don Raffaè di De Andrè e del malinconico canto Figli’ ‘e Dio di Giglio.

Falivene teatro verde

Una maschera e una luna, quelli utilizzati per l’opera di Rostand, infine hanno portato sul palco un ‘assaggio’ del Cyrano-Falivene, emblemi entrambi di personaggi inclini ora alla commedia ora alla tragedia. Perchè non c’è l’una senza l’altra.

 

commenta