Polemiche (quasi) a zero

Attivo un Cas a Guglionesi, 47 migranti ospiti. “Accoglienza ci ha stupito, ci hanno mandato una torta anonima”

Sparute, quasi fisiologiche, le lamentele per la novità, che ha sorpreso un po' tutti circa un mese fa. Il progetto è gestito in ATI da una srl di Isernia e da una cooperativa sociale campana, che hanno risposto tempo fa a un bando della Prefettura.

Da poco più di un mese a Guglionesi è attivo un Cas, un centro di accoglienza straordinario per richiedenti asilo. Sono 47 e arrivano da vari Paesi (soprattutto dell’Africa) come Mali, Egitto, Marocco, Costa D’Avorio, Guinea ma anche Bangladesh e Palestina. Sono giovani uomini che hanno tutti tra i 20 e i 35 anni, come ci racconta l’amministratore della Humanity srl di Isernia – che gestisce il progetto in associazione temporanea di impresa con la cooperativa sociale campana Esculapio presieduta da Raffaele Basso – Mattia Petrarca.

mattia petrarca humanity cas guglionesi

Mattia è giovane, ha 28 anni, è un mediatore interculturale ed è di Isernia. “Lavoro nel campo dell’immigrazione da quando ne avevo 20”. L’Humanity è attiva da alcuni anni e gestisce vari progetti sul territorio, di prima (come è nel caso del Cas) e seconda (come nel caso degli ex Sprar, ora denominati Sai) accoglienza. Alcuni di questi sono a Cantalupo nel Sannio e, nella provincia di Campobasso, a Rotello e Portocannone.

Un ‘mestiere’, quello di chi fa accoglienza e integrazione dei migranti, sovente criticato e su cui sono tanti i luoghi comuni che si annidano. Anche amministratori e popolazione di Guglionesi non hanno sempre accettato di buon grado la presenza di simili progetti (come nel caso che riguardava l’ex hotel Aljope). Ma non sembra esattamente così in questo caso.

Il nuovo Cas si trova in via Lampedusa, in una villa di 3 piani adibita, appunto, a struttura di accoglienza. Oltre a stanze e bagni (ai piani di sopra) ci sono un ufficio, uno spazio comune e una sala mensa per la somministrazione dei pasti, che vengono forniti da un catering da un paese vicino. Proprio sul cibo ci sarebbero state alcune ‘blande’ proteste da parte dei giovani ospiti. “Beh, è un classico – commenta col sorriso Mattia – perchè loro vorrebbero mangiare tutti i giorni riso e pollo ma non è possibile. Io cerco sempre di venire loro incontro ma chiaramente da bando devo rispettare una serie di cose anche riguardo al menu, che deve tassativamente prevedere anche la pasta”.

Qualche lamentela da parte di – in particolare – un esercente di un bar c’è stata ma, ci assicura il sindaco Mario Bellotti, “i carabinieri hanno e stanno effettuando le verifiche di loro competenza. I ragazzi non hanno fatto nulla di illecito. Forse qualcuno che se li è d’un tratto trovati davanti – sconosciuti e con una corporatura imponente – si è come spaventato, ma sono cose che succedono in un piccolo paese come in una città”.

Il Comune – va detto – non ha la titolarità del progetto (come nel caso dei progetti Sai) tantomeno la sua gestione. Il bando cui hanno partecipato insieme le due imprese (la molisana partecipa al 49% e la campana al 51%), e che hanno vinto, è della Prefettura che assegna la ‘quota’ di migranti e poco può l’ente comunale. O meglio, ci spiega Mattia, “sono tre i soggetti che possono porre un veto, diciamo così, e sono il Comune, l’Azienda Sanitaria e i Vigili del Fuoco. Questo progetto in realtà non doveva essere a Guglionesi ma a Sepino. Quindi l’informazione al Comune è arrivata solo intorno a marzo”. Il primo cittadino ci conferma che non si era opposto al progetto (anche perchè non sussistevano motivi validi e gli altri soggetti avevano già dato l’ok) ma che la notizia dell’arrivo del pullman coi migranti è arrivata al Comune con una comunicazione formale solo la mattina seguente l’arrivo effettivo. Molti, se non tutti, ne erano ignari, “ma in un certo senso anche noi”.

Il bilancio di questo primo mese insieme ai nuovi ospiti è più che positivo. “Devo dire che, anzi, Guglionesi mi ha stupito favorevolmente, più di altri paesi della zona in cui siamo attivi”. Forse – facciamo notare – perchè il paese del Basso Molise è già reduce dall’esperienza della seconda accoglienza, attiva da diversi anni. “Pensa che dopo il nostro arrivo ci è stata fatta recapitare una torta di benvenuto”. Una torta ‘anonima’, perchè non si sa chi sia stato l’autore del bel gesto che però non è stato l’unico. “Altri cittadini ci hanno donato sedie e tavoli e altre attrezzature. E sono moltissimi a chiamarmi non già per lamentarsi ma per offerte di lavoro per i nostri ragazzi”.

torta benvenuto cas guglionesi

Certo, Mattia sa benissimo che molto spesso i migranti vengono ‘utilizzati’ (termine brutto ma efficace per rendere l’idea) per lavori che gli italiani non vogliono più fare. Il refrain è noto ma ancorato alla realtà dei fatti.

I ragazzi accolti – che presto conosceremo e vi faremo conoscere – sono fuggiti dal loro Paese di origine e per lo Stato Italiano sono richiedenti asilo. I Cas, struttura sotto la diretta responsabilità degli Uffici territoriali di Governo (le Prefetture), sono nati per rispondere all’emergenza degli arrivi e alla saturazione delle strutture di primissima accoglienza ma in realtà nel tempo sono divenuti stabili. Chi vi è ospitato, temporaneamente, è in attesa di passare l‘esame della Commissione territoriale che può accogliere o rigettare la domanda di asilo. Possono passare 6 mesi ma in genere anche di più sebbene – ci spiega Mattia – le procedure si sono ultimamente velocizzate. “Noi li prepariamo a quel momento. Facciamo anche un minimo di insegnamento della lingua italiana anche se poi è il Cpa ad occuparsene”. I ragazzi attualmente a Guglionesi da settembre infatti frequenteranno il Centro per l’istruzione per adulti (che ha sede a Termoli) e questo sarà un passaggio fondamentale per loro.

E ora, a poco più di un mese dal loro arrivo? “È una fase transitoria, sicuramente non facile per loro. Io però li vedo bene, sia nel centro che quando fanno un giro in paese. Ripeto, non ho visto tutta questa diffidenza nelle persone”.

Il bando vinto è per le annualità 2022-2023 quindi sarà attivo per diversi mesi ancora, e ancor di più nel caso dovesse arrivare una proroga da parte della Prefettura. Ma ora è presto per questo. Probabilmente ci sarà nel tempo un ‘ricambio’ dei beneficiari, alcuni andranno via e altri arriveranno.

“La verità è che l’immigrazione fa bene ai nostri piccoli paesi. Anche solo da un punto di vista economico. Tanto per dirne una, in questo Cas le persone impiegate e contrattualizzate sono per la quasi totalità di Guglionesi”. Oltre al personale ‘tecnico’ per la somministrazione dei pasti e le pulizie nel Cas ci sono una psicologa, un mediatore e una assistente sociale. Oltre a una direttrice, figura formata e con esperienza per questo tipo di compito.

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