Larino

Assegnato il ‘Rosone d’oro 2022’: vince Lorenzo Di Maria nella sezione giovani

Nella magnifica location dell’Arena di Larino – anfiteatro romano, ubicato nella antica Larinum, si è svolta la cerimonia di consegna del “Rosone d’oro 2022 – Sezione giovani”. Il primo premio dedicato ai giovani, consegnato in un posto che ci ricorda la storia e l’importanza della città di Larino e di tutto il territorio della Frentania.

Questo è certamente un segnale denso di significato e di speranza per i nostri giovani, giovani che non vogliono più partire, ma intenzionati ad esprimersi nella loro terra e dare il loro contributo, così come hanno fatto i nostri antenati con le loro testimonianze ancora visibili, ma non sfruttabili (come altrove) per una burocrazia di potere e di scelte che hanno condizionato negli ultimi 50 anni l’interno del Basso Molise.
Quest’anno l’Associazione di “PROMOZIONE SOCIALE GRUPPO ANIMATORI CENTRO STORICO LARINO” ha voluto creare un nuovo premio del “ROSONE D’ORO” con una nuova sezione chiamandolo “ROSONE D’ORO – SEZIONE GIOVANI”, cercando tra i giovani tra i 18 e i 35 anni che si stanno distinguendo per le loro attività e passioni per lo sviluppo socio-culturale, turistico ed economico della nostra Larino e del territorio molisano.
Il giovane che abbiamo cercato, selezionato e definito è un giovane che ha un curriculum molto interessante.
Questo amico nonché socio della nostra associazione è un laureato in filosofia con 110/110 e lode e che si sta laureando in Scienze della storia e del documento.
Il nostro premiato ha anche un passato recente di attività nella nostra Larino come volontario della Pro Loco di Larino e della nostra associazione Gruppo Animatori Centro Storico Larino. Ha creato un blogger – Molise Nostrum – per raccontare, a suo modo, con sintesi e leggerezza i 136 comuni della nostra regione. Sta elaborando un bellissimo progetto su come viene preparata la festa di San Pardo, dalla doma degli animali alla realizzazione dei fiori di carta crespa, alla vestizione dei carri e al significato dei tre giorni in onere del Santo Patrono della città e della diocesi. Si è occupato per l’ospitalità nella 59° Europa Rally, il più importante evento europeo sul turismo itinerante, con la partecipazione di camperisti provenienti da tutta Europa. Ha collaborato, e preparato il bellissimo opuscolo dal titolo “Strenna Pardiana”.

Nell’introduzione del suo poemetto “I remure” dice: Era fine aprile 2020, si vedeva la fine del tunnel, perlomeno della prima galleria, e ci apprestammo a rivedere le stelle dopo il lockdown generale. Eppure, nel cuore di ogni larinese, maturava, accanto alla disperazione quotidiana, l’ovvia e amarissima consapevolezza che la festa di San Pardo quell’anno non ci sarebbe stata. Io che, però, sono stato cresciuto a pane e Larino ho imparato a riconoscere l’odore dell’aria di festa. I rumori di cui parlo, quelli che ho memorizzato fin da piccolo, sono quelli del fermento, quelli di un popolo che si prepara e di un popolo che si muove all’unisono. La festa non c’è stata ma quelle sensazioni io le avvertivo chiarissime.

16 Ottobre 2021. Annuncia il nostro candidato: Larinesi all’ascolto. Lo so che l’attenzione è tutta rivolta a San Pardo “de vellégne”, ma vorrei segnalarvi l’evento di sabato pomeriggio in Cattedrale, per ricominciare a parlarne con un certo rigore, nella speranza che questo sia solo l’inizio di una nuova stagione culturale.

10 giugno, dello scorso anno, così scrive il nostro giovane: Le primavere sacre sono un antico rituale italico, proprio delle popolazioni osche, come i Sanniti. Si trattava di offrire, solitamente al dio Mamerte (il Marte latino), tutti i primogeniti, animali e umani, nati nella primavera successiva. Le primavere sacre ci sono anche oggi, a 3000 anni di distanza, e noi le conosciamo bene. Pur senza sacrificare niente al dio Mamerte, noi giovani veniamo cresciuti per essere, un giorno, mandati via, a cercare fortune lontano da casa. Io ho deciso di tornare. Un po’ all’avventura e un po’ no, un po’ col sorriso e un po’ no. Di sfidare, come tanti altri ragazzi per fortuna, il rito delle primavere sacre, di guardare l’animale totemico andare in una direzione e prendere quindi la direzione opposta. E trovo significativo il fatto che il primo progetto a cui mi capita di partecipare, grazie all’Associazione di Promozione Sociale Gruppo Animatori Centro Storico Larino, fondata peraltro anche da mio padre 26 anni fa, si chiami “La Primavera del Molise”. Sono ottimista, per la prima volta in vita mia. Nel corso dei secoli, Larino è stata trasformata, deturpata, rattoppata, sfigurata, imbellettata, migliorata, ci son passati sopra barbari e grandi artisti. Quel che è certo, però, è che il suo passato continua a riecheggiare, si schiude, come un fiore, nelle mura, nelle pietre, oltre i portoni, dentro le chiese, dentro i palazzi. Il 23 maggio 2021 è la Giornata delle dimore storiche italiane e noi dell’Associazione Gruppo Animatori Centro Storico Larino abbiamo preparato una tre giorni denominati “La primavera del Molise, alla scoperta delle dimore storiche” nella speranza che quel passato, la nostra Storia, non solo riecheggi ma rimbombi, più forte che mai.

 

Il premio è stato realizzato dalla nostra artista Valeria Vitulli che ha così riassunto il suo concetto della scultura come premio Rosone d’Oro 2022 – Sezione giovani: La mia scultura realizzata a mano nella pietra è un pezzo Unico e creata al giovane Lorenzo Di Maria con cui ho parlato personalmente poche volte ma ho potuto seguire ed apprezzare nel suo impegno di divulgazione mediatica e valorizzazione delle nostre bellezze molisane.
Ho così immaginato un Rosone che si “dorasse” tra due Leoni, li ho identificati nel padre e nel figlio, ispirandomi ai due simboli in pietra presenti sulla facciata della Basilica Cattedrale di San Pardo, che hanno la simbologia del passato e del futuro, essi sono esattamente posizionati a destra e sinistra del portale della Chiesa.
Osservandoli mi hanno ricordato il padre di Lorenzo, l’Architetto Enzo Di Maria, che ho avuto la fortuna di conoscere, e che dedicò la maggior parte della sua vita alla sua amata Larino, sviluppando tante sue idee per progetti nuovi nella città. Questa mia scultura esprime il legame tangibile di padre in figlio nel perseguire lo stesso intento.
Il Leone è anche simbolo di Coraggio, dono e virtù che appartiene alla figura mitica del “guerriero”, un omaggio dunque a questo giovane Larinese perché possa, durante il suo cammino, percorrere ancora tanta strada, ricca di soddisfazioni e gioia nel cuore. Concludo il mio pensiero con un’evocazione:
il nome Lorenzo lo portava anche un personaggio storico detto “Il Magnifico” apparteneva alla famiglia dei Medici vissuti durante il “Rinascimento Italiano”, un uomo che intuì ben presto come poter arricchire di arte e bellezza Firenze e come di fatto potesse farla rifiorire. Attraverso la sua opera oggi Firenze è diventata una delle città d’arte più conosciuta al mondo.
La storia dunque ci insegna, e l’impegno del nostro Lorenzo che ha meritato questo premio e riconoscimento, riceva anche l’incoraggiamento dei suoi concittadini per rendere insieme “Magnifica” la nostra Larino.

Auguri al dott. Lorenzo Di Maria per un suo successo nella vita nella sua città che tanto ama: Larino.

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