Termoli

Addio Schweitzer ed ex Nautico, c’è il bando: “Che fine faranno gli alunni della scuola?”

I gruppi consiliari di Sinistra e M5S hanno presentato un'interrogazione al sindaco Roberti per chiedere conto della vendita dei due plessi di viale Trieste

Dove andranno gli alunni della scuola Schweitzer quando inizieranno i lavori di demolizione del plesso che andrà poi ricostruito in tutt’altra zona di Termoli? Lo chiedono, insieme con una serie di altre domande, i gruppi consiliari della Rete della Sinistra e del Movimento Cinque Stelle di Termoli, in una interrogazione scritta al sindaco Roberti.

“Il 3 agosto – senza farsi minimamente distrarre dalla ricorrenza della più importante festa dell’anno religioso e laico di Termoli – l’amministrazione comunale ha pubblicato il bando di gara per la cessione della Schweitzer e dell’ex Nautico di Viale Trieste, in cambio di 5.843.914 euro per demolire e ricostruire la palestra della Bernacchia e per costruire una nuova Schweitzer in Via Arno” scrivono i due gruppi di opposizione.

“La decisione iniziale di vendere l’ex Nautico e la Schweitzer di Viale Trieste è stata della Giunta Sbrocca, che – poco dopo il suo insediamento – le ha messe in vendita al prezzo di 11 milioni 634.000 euro. Si tratta di una superficie di 9.164 metri quadri, di cui 2.784 occupati da una pineta, con 26.240 metri cubi di edifici, immediatamente a ridosso del centro città, raggiungibile dal vicino sottopassaggio. Nel Consiglio comunale del 29 settembre 2014 tutte le opposizioni si sono dichiarate contrarie; anzi, il consigliere Di Brino non si è limitato a votare contro, ma ha anche presentato un esposto alla Corte dei conti (Procura e Sezione controllo), in cui ha denunciato: 1°) la messa in vendita delle aree con destinazione d’uso residenziale, mentre da piano regolatore sono riservate in parte a verde pubblico e in parte ad edilizia scolastica, senza la necessaria approvazione preventiva della variante urbanistica; 2°) la mancanza dei presupposti di legge per la vendita, ammessa solo se i beni non sono utilizzati né utilizzabili ai fini pubblici, mentre la Schweitzer era ed è perfettamente funzionante, così come parte dell’ex Nautico, utilizzata da SAE 112.

Visto che i due beni non hanno trovato compratori a 11 milioni 634.000 euro, nel 2019 la Giunta Sbrocca ha giocato la carta dell’offertona, dimezzando il prezzo a 5 milioni 886.250 euro. A giugno 2019 è subentrata la Giunta Roberti. Si poteva credere che l’intenzione di vendere i due beni sarebbe stata abbandonata, visto che la compagine di Roberti si era opposta quando era minoranza. Invece no. Roberti ha continuato sulla linea tracciata da Sbrocca. La motivazione addotta è stata che servivano soldi per effettuare lavori antisismici e di efficientamento energetico sul altre sette scuole comunali. Tesi a dir poco bislacca, per due ragioni: 1°) non ha senso chiudere e demolire una scuola perfettamente funzionante, con circa 200 alunni, per migliorie ad altri edifici scolastici; 2°) per gli anni 2021 e 2022 il Comune di Termoli ha ottenuto 8.402.264 euro di fondi pubblici per interventi sulle scuole ed almeno altri 3.200.000 euro dovrebbero arrivare dal PNRR.

Il 12 aprile 2022 la Giunta ha approvato modifiche alla vendita dei due beni di Viale Trieste. È cambiata la finalizzazione, che non è più quella di finanziare lavori su altri sette edifici scolastici, ma – come si è detto – di realizzare una nuova Schweitzer in Via Arno e di rifare la palestra della Bernacchia. È cambiata la metodologia, adottando la cessione di immobili in cambio di opere, in partenariato pubblico privato. È cambiato, sia pure di poco, anche il prezzo di cessione, che è sceso a 5.843.914 euro. Con l’ultima delibera, la Giunta Roberti ha previsto l’edificabilità delle aree cedute fino ad un massimo di 44.270 metri cubi, con un incremento del 66% rispetto all’attuale cubatura. Su queste basi, il 3 agosto è stata indetta la gara, con termine di presentazione delle offerte il 3 ottobre.

E certi edifici non sono solo mattoni e cemento: l’abbiamo detto e scritto ormai mote volte, l’idea stessa di alienare, cioè di allontanare da sé rendendo altro, due scuole è qualificante per chi la fa propria. Significa negare memoria storica, affetti, cultura, valore simbolico della funzione educatrice che si è realizzata in quei luoghi. Oltretutto facendone merce, autorizzando là dove sorgevano aule e spazi verdi costruzioni con cubature enormi. Il tutto mentre sulla città piovono milioni dai ministeri per ristrutturare e ricostruire ex novo scuole di ogni ordine e grado. Non a caso a Campobasso e Isernia sono previsti numerosi abbattimenti e ricostruzioni (nello stesso luogo) di strutture scolastiche. A Termoli no. Qui, le scuole si vendono.

vecchio istituto nautico Termoli

Da ultimo, ma non per ultimo, l’attuale maggioranza ha valutato le ricadute sociali? Dove dovrebbero andare i 200 alunni che frequentano la Schweitzer? Saranno mandati via quando sarà ultimata la nuova Schweitzer, oppure subito? Se dovranno sloggiare subito, dove saranno collocati temporaneamente? Con quali costi per il Comune? Quale sarà la popolazione scolastica della nuova Schweitzer, che necessariamente cambierà, considerata la lontananza tra Viale Trieste e Via Arno? Di sicuro alla nuova Schweitzer andranno i ragazzi del quartiere San Pietro, che ora si iscrivono alla Brigida. Quanti ragazzi migreranno dalla Brigida alla nuova Schweitzer? Ci sarà spazio alla Brigida per accogliere gli alunni “orfani” provenienti dall’attuale Schweitzer? Abbiamo posto questi quesiti al sindaco con una interrogazione a risposta scritta, protocollata il 13 agosto, alla quale Roberti deve rispondere entro 30 giorni. I cittadini hanno il diritto di ottenere queste risposte, perché le persone non sono cose”.

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