Il dibattito

Acqua e agricoltura, associazioni di categoria chiedono a Toma soluzioni sui consorzi di bonifica

Coldiretti, Cia, Confagricoltura intervengono sul consorzio di bonifica del Basso Molise che ha preso il posto di quello larinese e di Termoli. Debiti, rilancio e commissariamento sotto la lente delle associazioni di categoria che rappresentano il mondo agricolo

I consorzi di bonifica di Termoli e Larino sono sotto la lente delle organizzazioni che rappresentano il mondo agricolo molisano. In una conferenza stampa che si è tenuta nella sala Falcione della Camera di Commercio, a Campobasso, questa mattina, Confagricoltura, Coldiretti e Cia Molise hanno stilato proposte, suggerimenti, ma soprattutto chiesto al presidente Donato Toma “di assumere impegni per risolvere le problematiche legate ad un servizio, quale è quello svolto dai consorzi di bonifica, tanto importante, e non solo per l’agricoltura, specie in un momento in cui l’acqua sta diventando sempre più un bene preziosissimo, al fine di garantire l’esistenza ed il relativo sviluppo del settore primario in un’area vasta ed ad elevata vocazione agricola”.

Il caro energia, i costi delle materie prime alle stelle e la siccità sono volutamente tralasciati dalle organizzazioni di categoria interessate ad aprire una vertenza sui due consorzi bassomolisani.  

“La situazione di estrema incertezza che si è trascinata per anni relativamente alla funzionalità dell’ente – scrivono – e la crescente preoccupazione di veder garantita la regolarità delle campagne irrigue ha fatto sì che sul territorio nascesse un comitato tra imprenditori agricoli  ‘Consorziati Bonifica del Basso Molise’ che presidia costantemente il comprensorio di bonifica, evidenziando di volta in volta le diverse criticità”.

Il lungo commissariamento durato cinque anni non ha prodotto i risultati sperati: “Attualmente il disavanzo complessivo dei due consorzi, Trigno-Biferno (Termoli) e Integrale Larinese (Larino), ammonterebbe ad oltre 20 milioni di euro”.

Inevitabile, dunque, un risanamento e un rilancio che dovrebbero passare, lo ricordiamo, per la decisione assunta a fine anno dalla giunta regionale di centrodestra che con la delibera 507 del 31 dicembre 2021 ha sciolto i due enti consortili per costituire un unico consorzio del basso Molise nelle mani di un nuovo commissario che ha preso il posto del precedente dimissionario.

“Tale approccio – leggiamo nella nota – riteniamo possa essere quello giusto, ed attraverso di esso avviare un percorso innovativo, eliminando ingiustificabili rendite di posizione, nonché evidenti azioni elusive o per meglio dire evasive dei contributi di bonifica, poste in essere attraverso l’utilizzo improprio della risorsa idrica, da parte di pochi soggetti a tutto danno della collettività.  Se a ciò aggiungessimo il pagamento, da parte della Regione Molise, dell’aliquota minima del 50% dei costi di gestione annui delle reti e degli impianti consortili (art.4 comma 3 -L.R. 42/2005), il processo di risanamento e rilancio potrebbe delinearsi in modo concreto, e tutto questo ci porterebbe a chiedere un ritorno ad una governance da parte degli attori interessati: gli imprenditori agricoli”.

organizzazioni categoria agricole

Ecco, punto per punto, le proposte risolutive di Coldiretti, Cia e Confragricoltura.

Debiti:

Il costituendo consorzio di bonifica del Basso Molise, che nascerà dalla fusione dei due Consorzi di Termoli e Larino, ai sensi della L.R. 1/2018, necessita di interventi decisivi per superare le passività economiche, ammodernare e ristrutturare le reti irrigue al fine di offrire un servizio efficiente agli imprenditori agricoli, specie in periodi come questo che stiamo vivendo caratterizzato da una insistente siccità.

Ad oggi i due enti sono gravati da una situazione debitoria di oltre 20 mln di euro di passività che determina una situazione di impasse che pregiudica il progetto di fusione e condizionerà la normale gestione del nuovo unico ente consortile. Attualmente i succitati enti consortili stentano a garantire l’attività ordinaria e ad erogare i servizi agli imprenditori agricoli, considerando soprattutto le potenzialità insite nell’area del Basso Molise di un ulteriore sviluppo dell’agricoltura, che, ad oggi, non è possibile mettere in cantiere stante la indeterminatezza economico-finanziaria a sostegno della gestione in generale e della corrente campagna irrigua in particolare.

Infrastrutture:

Le difficoltà dei due enti non si esauriscono con le passività ma interessano anche la vetustà delle reti irrigue in particolare quello di Termoli che ormai da anni attende una ristrutturazione e un efficace adeguamento degli impianti; si registrano quotidianamente n.3,5 interventi di riparazioni, indispensabili ad evitare un inutile e dannoso spreco di acqua oltre che un disservizio a danno alle produzioni. Di fronte a queste necessità poco o niente potranno fare i 350mila euro previsti nella Legge di bilancio, a fronte di 500mila promessi dal governatore in sede di confronto istituzionale.

Governance:

Nel corso degli ultimi anni, si sono avvicendati tre commissari straordinari nominati dalla giunta regionale, nello specifico: 2017/2018 commissario nominato dalla giunta Regionale nella persona di un funzionario regionale. 2018/2022 nomina commissario nella figura di un tecnico esterno alla macchina amministrativa regionale. Giugno 2022 nomina nuovo commissario delegato alla fusione dei 2 consorzi ed alla elaborazione del nuovo piano di classifica ed affidamento della governance.

Proposte:

I costi imputati unilateralmente da Molise Acque al consorzio, nonostante la stessa non fosse in possesso di concessione autorizzata, dovranno essere assorbiti dalla Regione in considerazione del fatto che Molise Acque è ente strumentale della medesima.

La maggior parte del disavanzo consolidato è stato determinato dalla mancata applicazione dell’art.4 comma 3 della L.R. 42/2005 che prevede “un contributo da parte della Regione Molise della misura non inferiore al 50% delle spese sostenute e certificate da ciascun consorzio con riferimento all’esercizio finanziario dell’anno precedente”. Considerando la media dei costi di gestione annui dei due consorzi pari a circa 1,3 mln di euro, ogni anno la Regione Molise avrebbe dovuto trasferire agli enti  una somma complessiva non inferiore ad euro 650mila  che dall’entrata in vigore della legge regionale ad oggi ammonterebbe a circa 10 mln di euro, ovvero pari al 50% del disavanzo complessivo dei due enti destinati alla fusione.

Il debito residuo, a carico del consorzio Basso Molise, potrebbe essere estinto mediante l’accensione di un mutuo a medio-lungo termine favorito dalla Regione, così come previsto all’art.27 bis comma 9 della L.R. 1/2018.

E’ necessaria una revisione delle concessioni a per l’utilizzo delle centraline idroelettriche presenti nel comprensorio del consorzio Basso Molise, propedeutica all’abbattimento dei costi energetici di sollevamento delle acque che incidono fortemente sui costi di gestione, favorendo un ristoro economico volto a coprire gli stessi costi di gestione ordinari del consorzio.

E’ quanto mai urgente, inoltre, riconoscere la titolarità di concessione al consorzio di bonifica Basso Molise al fine di consentire allo stesso la gestione ottimale della risorsa idrica, oltre alla possibilità di realizzare progettualità indispensabili alla ristrutturazione e rafforzamento delle reti irrigue di competenza del comprensorio, mediante i finanziamenti previsti dal Pnrr.

Con riferimento agli atti evidenziati in premessa, le scriventi organizzazioni chiedono al governo regionale se tale deliberazione possa intendersi come un superamento dell’impasse a cui si è assistito finora  e, conseguentemente, se la Regione sia determinata, come tra l’altro puntualmente viene citato a   “…ridefinire l’intero sistema idrico regionale, delle acque, dei fiumi Biferno e Fortore, con implicazioni dirette sul sistema agricolo locale e sul sistema della Capitanata, con possibile attivazione di un piano degli interventi che rappresenti un’opportunità straordinaria in termini di competitività per il comparto agricolo molisano e pugliese, con ritorni finanziari interessanti per la Regione Molise, laddove ne siano validate e certificate, da soggetti istituzionali autorevoli, le sostenibilità idrologiche, finanziarie ed ambientali.”

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