Ospedale di isernia

‘Veneziale’, altra diffida ad Asrem. Nursind: “Pronti a rivolgerci a Prefetto e Procura”

Al termine di un'altra settimana da incubo, il sindacato torna a sollecitare l'Azienda sanitaria regionale e chiede interventi per fronteggiare la grave carenza di personale. "Gli ordini di servizio per organizzare i turni sono diventati la regola, non l'eccezione. Senza risposte ci rivolgeremo al prefetto e alla Procura"

Un’altra diffida è stata recapitata ad Asrem: questa volta il mittente è il sindacato Nursind che chiede interventi urgenti per risolvere la grave carenza di personale all’ospedale di Isernia. Altrimenti “qualora dovessero persistere le attuali critiche condizioni di lavoro, sarà proclamato lo stato di agitazione interessando il Prefetto e la Procura della Repubblica a tutela dei lavoratori e degli utenti”.

E’ durissimo l’intervento dell’organizzazione sindacale che conclude una settimana difficilissima e iniziata col forfait di tre medici del pronto soccorso contagiati dal covid e costretti a mettersi in quarantena. Ma ci sono altri reparti che “soffrono di una grave e cronica carenza di personale infermieristico, di supporto e medico”, denuncia Sonia Lepore. “A causa di questa grave carenza di organico l’ospedale sta implodendo” e “con la diffusione dei contagi “la situazione è ulteriormente peggiorata”. Tutto mentre il personale sta giustamente fruendo del periodo di ferie.

“In alcuni reparti per coprire i turni di lavoro – aggiunge la sindacalista nonchè infermiera – si fa ricorso ad ordini di servizio indirizzati al poco personale rimasto ad operare nelle corsie; ordini di servizio che, a parere di questa organizzazione sindacale, sono al limite della legittimità. Un uso eccessivo dell’ordine di servizio può configurare, a lungo andare, una situazione di mobbing” e quindi “deve essere uno strumento eccezionale, altrimenti diverrebbe straordinario programmato espressamente vietato dalla normativa in vigore (CCNL 21.05.18 Art. 31 comma 1). Infatti la copertura dei turni deve essere garantita sulla base di criteri organizzativi certi e con personale sufficiente per evitare disservizi dovuti ad imprevisti”.

Nella diffida Nursind ricorda poi “che il lavoratore non è tenuto a rendersi reperire al proprio domicilio, né telefonicamente, né con altri mezzi, tranne nel caso della Pronta Disponibilità che con il nuovo piano adottato dall’Asrem con delibera del direttore generale numero 797
del 27 giugno (tra l’altro non condiviso dalla stessa Nursind), è stata tolta ad alcuni reparti e servizi, senza prima integrare le dotazioni organiche minime, aggravando una situazione già complessa”.

Tre le richieste che il sindacato fa ad Asrem: il rinforzo degli organici del Veneziale; l’immediata cessazione dell’uso degli ordini di servizio come fattore ordinario di programmazione del tempo di lavoro e di copertura dell’orario di lavoro, già vietato dalla legge; il reperimento dei fondi per pagare l’attività aggiuntiva degli infermieri che “si rendano disponibili a lavorare ore in più rispetto a quanto dovuto per contratto, come già accade per il personale medico, al fine di gestire anche l’attuale emergenza, che tale non sarebbe stata se si fosse valutato per tempo l’adozione di provvedimenti necessari ad integrare le dotazioni organiche”.

Senza risposte su queste questioni, il sindacato è pronto a proclamare lo stato di agitazione del personale e rivolgersi a Prefetto e Procura. 

 

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