Sportelli di ascolto nelle Caritas e nelle sedi delle associazioni datoriali, nel primo caso rivolte alle famiglie e nel secondo caso agli imprenditori che, allo stesso modo, rischiano di indebitarsi e finire nella rete di aguzzini senza scrupoli. E’ uno degli obiettivi del protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto dell’usura e dell’estorsione firmato questa mattina – 7 luglio – in Prefettura a Campobasso. Si tratta di primo scudo a protezione di famiglie e imprese che non riescono a fronteggiare gli effetti della duplice crisi economica dovuta sia alla pandemia che alla guerra in Ucraina.
Attualmente non ci sono dati precisi sulla dimensione di questo fenomeno: “Non si possono quantificare questi reati sommersi, ma lo scopo di questo protocollo è proprio quello di far emergere questa situazione tramite una strategia d’ascolto rivolta a famiglie e imprenditori“, spiega il prefetto Francesco Antonio Cappetta. “Le imprese piccole sono più a rischio perchè hanno una ridotta capacità economico-finanziaria, in un momento di crisi sono le prime ad essere lese, ma lo scopo del protocollo è anche quello di avere una cognizione più precisa e interna al fenomeno grazie alle associazioni datoriali e di categoria”. Il protocollo, aggiunge il prefetto, prevede l’istituzione di “punti di ascolto nelle Caritas diocesane della provincia (Campobasso-Bojano, Termoli-Larino e Trivento, ndr) e di usufruire di consulenze presso l’Ordine degli avvocati e l’Ordine dei commercialisti, oltre che degli psicologi: chi è soggetto ad usura è in condizioni di particolare stress “.
Il protocollo d’intesa coinvolge anche le forze di polizia – Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza – a cui saranno segnalati fatti che hanno profili di reato. Per coinvolgere i cittadini saranno programmati anche incontri periodici per fare il punto della situazione.
“Questo è un momento di gravissima crisi economica, siamo in un’economia di guerra accompagnata dalla crescita dell’inflazione che erode i redditi di famiglie e imprese. Le persone più deboli sono soggette a usura ed estorsione”, l’allarme del presidente della Confcommercio e numero uno della Camera di Commercio Paolo Spina. “Dobbiamo essere vicini alle famiglie e alle imprese e questo protocollo d’intesa dimostriamo che lo Stato è vicino a loro”. Quindi, nel caso delle imprese, “in caso di segnalazioni, provvederemo ad informare gli organi competenti”. Spina lancia anche un appello: “Non bisogna avere paura o vergognarsi di segnalare determinate situazioni: gli imprenditori devono rivolgersi alle organizzazioni datoriali che sono dei sindacati a difesa delle imprese, soprattutto delle imprese più deboli. Va superata la vergogna, altrimenti si mette a rischio l’impresa stessa. Le istituzioni ci sono. Solo così possiamo evitare questo fenomeno nella nostra regione”.
Il protocollo è stato sottoscritto da Prefettura, Camera di Commercio, Arcidiocesi Campobasso-Bojano, Diocesi di Trivento, Diocesi di Termoli-Larino, Confidustria Molise, Confcommercio di Campobasso, Confesercenti provinciale di Campobasso, Confartigianato Molise (con sede a Isernia), Legacoop, Coldiretti, Uici (Unione Coltivatori italiani), le tre Caritas provinciali. Consulenze offerte da ordine degli avvocati di Campobasso, Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili, Ordine degli psicologi.
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