La novità legislativa

Turismo: dopo 45 anni il Consiglio regionale approva riforma delle Pro Loco

Oggi l'Aula ha approvato all'unanimità la proposta di Angelo Primiani (M5S) che ne riconosce la funzione nella promozione turistica: "Erano le stesse associazioni a chiedere un intervento normativo. Ora le Pro loco potranno essere finanziate anche con risorse europee". E' stata rinviata invece la discussione e l'approvazione della riforma sul terzo settore.

In Molise esistono 90 Pro Loco in cui operano poco meno di 5mila volontari. Ci accorgiamo del loro impegno soprattutto d’estate, quando organizzano eventi e varie iniziative che riescono a richiamare visitatori nei paesi della nostra regione. A riconoscere ufficialmente la funzione delle Pro Loco per “la promozione turistica di base” è il Consiglio regionale che oggi (29 luglio) e a distanza di 45 dal primo intervento normativo ha rimesso mano al settore. L’Aula ha approvato all’unanimità la proposta di legge del consigliere regionale M5S Angelo Primiani. “Oggi abbiamo gettato le basi per una riorganizzazione del comparto che, in controtendenza rispetto ad altri settori economici, ha garantito una certa vivacità ai borghi molisani”, commenta l’esponente pentastellato.

L’ultima legge regionale sulle Pro loco risaliva infatti al 1977 ed “erano le stesse associazioni a chiedere un intervento riformatore, ch’era atteso almeno da tre legislature”, aggiunge Primiani.

La proposta di legge 21 – “Disciplina delle associazioni Pro Loco” – viene poi affidata loro la valorizzazione delle risorse naturali, ambientali, artistiche, storiche, culturali, sociali ed enogastronomiche del Molise, favorendone, anche, il ruolo attivo finalizzato all’attrattività del proprio territorio.

Oltre a riconoscere alle Pro loco il ruolo di soggetti attuatori della promozione turistica di base, la riforma riconosce il Comitato regionale dell’Unpli quale interlocutore della Regione nell’ottica di una corretta programmazione del settore. Inoltre, prevede la possibilità per Comuni e Unioni di Comuni di stipulare delle convenzioni con le associazioni al fine di organizzare eventi, attività di promozione sociale, allestire uffici di informazione ed accoglienza, concedere a titolo gratuito locali e attrezzature comunali. La legge disciplina l’albo regionale delle Pro loco e stabilisce la competenza in materia di contributi alle Pro loco e alle loro strutture associative di rilevanza regionale.

“Con il nuovo strumento normativo si lancia un segnale importante: la volontà dell’amministrazione regionale di premiare l’incredibile lavoro svolto sui territori dai volontari delle Pro loco, tanto nell’erogazione di servizi turistici di base che nell’accoglienza e nell’animazione dei nostri borghi”, dice ancora Primiani. Che insiste sulla necessità di aumentare i finanziamenti per le Pro loco: “Grazie a questa legge – la novità assoluta – sarà possibile incrementare i fondi utilizzando anche le risorse europee”. Al tempo stesso la Regione deve fare la sua parte: “C’è stato infatti un decremento costante dei fondi destinati alle Pro loco, da 80.000 euro del 2013 a 65.000 euro del 2017 (pari a circa 714 euro per singola associazione). Risorse minime, se si considera che la Regione Abruzzo ha stanziato nel 2016 circa 720.000 euro (una media di 2.278 euro ad associazione) e la Sardegna ha investito ben 6.976 euro per singola Pro loco. Malgrado le scarse risorse, le associazioni organizzano ogni anno attività, manifestazioni ed eventi per importi pari a 2.400.000 euro”.

“Quarantacinque anni dopo il precedente intervento in materia – conclude Primiani – la Regione Molise pone un primo argine alla frammentazione della normativa turistica. E riconosce alle Pro loco un ruolo determinante nella promozione turistica e nell’erogazione di servizi turistici di base. Proprio quelli in cui, in assenza di risorse adeguate, siamo più carenti. Una presa di coscienza del ruolo di queste associazioni garantirà, ne siamo certi, un ritorno in termini di stimolo dell’economia locale e di immagine per i nostri meravigliosi borghi”.

E’ stata rinviata invece la discussione e l’approvazione della riforma sul terzo settore. In mattinata invece seduta rovente a causa del rinvio delle nomine inserite oggi nell’agenda dei lavori (quella del Garante ad esempio) a causa del mancato accordo in maggioranza.

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