L'estate della sete

Siccità, sindaci in allerta: serbatoi comunali sorvegliati speciali, monitoraggi contro la crisi idrica

I Comuni stanno monitorando attentamente la situazione provocata dalla siccità che sta prosciugando acquedotti e sorgenti. Mentre nei prossimi giorni i sindaci potrebbero anticipare le ordinanze anti-spreco (come farà Gravina a Campobasso), il primo cittadino di Termoli Roberti afferma: "Se necessario, sarà razionata l'acqua ma ora escludo provvedimenti ad hoc". A Riccia perdite monitorate con il sistema di telecontrollo

Ordinanze specifiche contro gli sprechi dell’acqua si stanno moltiplicando dal Nord al Sud del Paese: i sindaci stanno correndo ai ripari per limitare gli usi impropri dell’acqua potabile. L’obiettivo è evitare che i rubinetti delle abitazioni rimangano a secco e che di conseguenza le risorse idriche possano scarseggiare per l’agricoltura e per gli usi industriali (ossia per le fabbriche).

La siccità che sta caratterizzando questa estate particolarmente torrida spinge ad essere più che attenti e particolarmente previdenti anche in Molise dove le crisi idriche di solito sono un fenomeno frequente in Basso Molise. E dunque non è un caso che a Larino il sindaco Pino Puchetti si sia mosso per tempo: chiusure notturne e appositi riduttori per contingentare il flusso idrico.

In realtà, sono in allerta tutti gli amministratori molisani: le nevicate dello scorso inverno non sono state sufficienti a riempire invasi e sorgenti, ad alimentare i serbatoi comunali. A Campobasso, che viene rifornita dall’Acquedotto Molisano centrale, il sindaco Roberto Gravina anticiperà l’ordinanza che punta a ‘stroncare’ la cattiva abitudine di impiegare acqua potabile per innaffiare orti e giardini e riempire piscine private. L’anno scorso il provvedimento è entrato in vigore alla fine di luglio (il 24 per la precisione, ndr), stavolta dovrebbe essere firmato – riferiscono dal Municipio – la settimana prossima.

Il sindaco di Termoli Francesco Roberti non applicherà alcuna ordinanza antispreco relativa all’uso dell’acqua nei lidi e nelle case. Il divieto di utilizzo dell’acqua per innaffiare giardini e orti è già contenuto nel regolamento comunale. La città adriatica – già piena di turisti – potrebbe poi limitare eventuali disagi grazie al serbatoio comunale e alla possibilità di poter attingere, nei casi più critici, dall’acqua del Consorzio del Basso Molise. “È impensabile, al momento, pensare ad una ordinanza ad hoc che rischia di creare disagi alla moltitudine di turisti già presente a Termoli”, scandisce Roberti. “Vero è che Acea, gestore del servizio idrico integrato, si occuperà di successive valutazioni e mi informerà qualora la situazione avrà necessità di essere rivisita e quindi si presenterà l’eventualità di razionalizzare l’acqua. Al momento no”.

Rischiano di vivere un’altra estate da incubo i comuni collinari del Basso Molise: qui sono frequenti le rotture degli impianti di sollevamento dell’acqua che lasciano a secco le popolazioni. Ma senza piogge i sindaci potrebbero emanare provvedimenti drastici a causa delle minori risorse idriche accumulate negli acquedotti comunali. Risorse che non potrebbero riuscire a soddisfare le esigenze in questi centri che nei mesi estivi si popolano di turisti e di persone che tornano nei paesi di origine per una vacanza.

Ma l’emergenza potrebbe diventare generale perchè il problema è molto più esteso di quanto si pensi. Basti vedere a quello che sta succedendo a Sant’Elia a Pianisi e a Pietracatella.

Condotta da riparare, acqua a giorni alterni nelle contrade di Pietracatella

 

In tutto il Molise gli amministratori sono sull’altolà. A Riccia le perdite idriche vengono monitorate con un sistema di telecontrollo che “ci consente di intervenire subito”, dichiara il sindaco Pietro Testa. E poi “tramite la polizia locale e una maggiore sensibilità da parte della cittadinanza, riusciamo ad evitare gli usi impropri. Comunque – aggiunge – se Molise Acque garantisce gli approvvigionamenti, non ci saranno problemi”.

A Venafro “siamo in allerta, non possiamo escludere niente”, spiega il sindaco Alfredo Ricci. “Monitoriamo alcune frazioni in cui in passato si sono verificate situazioni critiche perchè veniva utilizzata l’acqua dell’acquedotto per innaffiare gli orti. Per questo, avevamo intensificato i controlli per evitare l’uso dell’acqua dell’acquedotto per irrigare i campi”. Il rischio di un uso improprio dell’acqua infatti “rischia di mandare in sofferenza tutta la città”.

A Isernia il sindaco Pietro Castrataro per ora non adotterà alcuna ordinanza perchè “la situazione è sotto controllo” ma, chiaramente, se dovessero emergere criticità nei prossimi giorni si valuteranno le opportune iniziative.

Il primo cittadino di Agnone, Daniele Saia, fa lo stesso: “Non abbiamo ancora registrato anomalie. Ciò non toglie che stiamo seguendo con attenzione l’evoluzione della situazione e, se dovesse essere necessario, adotteremo gli opportuni provvedimenti. Sta di fatto che nei regolamenti già è prevista la raccomandazione al buon senso della comunità ad utilizzare l’acqua potabile con la dovuta parsimonia”.

A Baranello, il sindaco Riccardo Di Chiro fa sapere che segue la situazione “costantemente e finora – dice – i quattro serbatoi non registrano criticità tali da imporre ordinanze ad hoc. Da oggi inoltre per 125 comuni molisani subentrano Egam e Grim (braccio operativo di Egam) che si occuperanno del servizio idrico integrato, quindi alla minima segnalazione ci occuperemo di adottare provvedimenti che riducano il rischio di rimanere completamente a secco anche se – ha poi precisato il primo cittadino di Baranello – il vero dramma sono le rotture delle condutture idriche che si verificano anche d’estate e causano diversi disagi all’utenza”.

La sindaca di Campochiaro, Simona Valente, come gli altri non ha ancora firmato alcuna ordinanza: “Al momento non mi sono state segnalate problematiche tali da imporre un provvedimento specifico. Mi affido al buon senso dei cittadini e alle raccomandazioni già previste di non utilizzare l’acqua potabile per innaffiare giardini, riempire piscine o lavare le proprie auto. Tuttavia se questo non dovesse bastare e dovessero emergere criticità importanti, non esiterò a firmare un’ordinanza che preveda la razionalizzazione dell’acqua per evitare gli sprechi”.

In conclusione ha segnalato che, quello trascorso, è stato il terzo maggio più caldo dal 1961. Mentre le temperature di giugno sono mediamente superiori, con punte vicino ai massimi assoluti registrate nel 2017. La ‘grande sete’ – come è stata definita – è destinata ad aggravarsi senza le piogge.

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