Il fenomeno

Randagismo, in Molise è tra i più alti d’Italia. “Bene il Tavolo tecnico, ora interventi urgenti”

Il Coordinamento associazioni animaliste: "Questo fenomeno non solo assorbe ingenti somme di denaro pubblico per la sua attuale gestione, ma ha anche raggiunto livelli di pericolosità sociale ed igienico-sanitaria"

Il Tavolo tecnico in Regione per affrontare il problema del randagismo è stato istituito, ma non si sa quando si riunirà per avviare il confronto sulle iniziative utili a porre un freno ad un fenomeno che vede il Molise ai primi posti in Italia per numero di animali vaganti rispetto alla popolazione residente.

Ecco perchè il coordinamento che riunisce dieci associazioni animaliste torna a farsi sentire invocando interventi più stringenti e mirati volti a recuperare i ritardi accumulati negli ultimi dieci anni.

“Finalmente il Tavolo Tecnico regionale sul randagismo in Molise si farà, a data però ancora da destinarsi”, commenta il Coo.A.A.M. (Coordinamento Associazioni Animaliste Molise). “Dopo quasi dieci anni di mancata programmazione, tutti i soggetti, pubblici e privati, coinvolti nella lotta al fenomeno si confronteranno intorno ad un tavolo per stabilire come meglio mettere in atto le direttive impartite dal piano pluriennale approvato dalla stessa giunta regionale del Molise con dca n. 100 del dicembre 2020”.

Le dieci associazioni animaliste riunite nel coordinamento regionale al tempo stesso sono convinte che “il gap creato in troppi anni di vuoto istituzionale ha portato il fenomeno a livelli difficilmente recuperabili. Solamente l’istituzione di un programma a tempo indeterminato, che operi incessantemente sul territorio, forse, potrà riportare in un prossimo futuro il randagismo a livelli accettabili. Una nano regione come il Molise non può permettersi un randagismo che in proporzione al numero di abitanti è tra i più alti d’Italia.

Le proposte dei volontari animalisti sono tante e spaziano “dalla modifica di regolamenti attuativi agli obblighi da impartire ai diversi Enti tra cui in primis i Comuni che hanno sempre snobbato il fenomeno contribuendo a farlo diventare endemico sui propri territori. Un danno erariale che i Sindaci molisani creano a tutta la collettività per il mantenimento di migliaia di cani nei canili e per l’intera gestione sanitaria regionale. Ovviamente non solo le amministrazioni comunali sono colpevoli di questa grave situazione. I quattro Dipartimenti di prevenzione ed i veterinari liberi professionisti – osservano dal Coordinamento – non hanno ottemperato pedissequamente alle direttive che la legge regionale n. 7 del 2005 tantomeno alla Legge regionale n. 12 del 2011 che impartiscono loro riguardo soprattutto la vigilanza sui territori ed il coinvolgimento programmatico di tutti gli enti preposti”.

Le associazioni chiedono un cambio di passo anche da parte dei dirigenti regionali, visto che “il triste fenomeno del randagismo non solo assorbe ingenti somme di denaro pubblico per la sua attuale gestione, ma ha raggiunto livelli di pericolosità sociale ed igienico-sanitaria veramente inopportuni per una nano realtà quale è quella molisana. Le associazioni depositeranno al primo tavolo tecnico le loro prime fondamentali richieste ufficiali di interventi urgenti che se disattese confermeranno l’attuale disinteresse della politica regionale verso il fenomeno. Dopo di che i rappresentanti delle 10 associazioni sicuramente saranno costretti a prendere ulteriori drastiche iniziative”.

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